mercoledì 31 agosto 2011

Telefoni cellulari: valutazione dei possibili rischi ed effetti correlati all'uso


30/08/11,10:30, Novita a cura di Paolo Spriano da UNIVADIS
Nel mondo ci sono 5 miliardi di telefoni cellulari funzionanti. La proliferazione dell'uso del telefono cellulare riporta periodicamente l'attenzione dei ricercatori sul problema degli effetti da radiofrequenza modulata dei campi elettromagnetici (RF), in particolare sui possibili effetti cancerogeni. Ad oggi i risultati degli studi epidemiologici sul rapporto tra cellulari e tumori cerebrali hanno ottenuto risultati contraddittori con solo alcuni studi di ricerca che hanno documentato un aumento del rischio. Il timore è che i campi elettromagnetici da radiofrequenza prodotti dai telefoni cellulari possano influire sul cervello e su altri tessuti perché questi dispositivi portatili sono utilizzati di solito tenendoli vicino alla testa, quindi alla fonte di emissione delle RF.In un recente documento pubblicato sul tema l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che l'uso del telefono cellulare deve essere considerato "possibilmente cancerogeno". Questa affermazione si basa su prove di evidenza limitate ma sufficienti a inserire le RF nella categoria 2B della classificazione IARC. The Lancet Oncology 1ha pubblicato il report OMS completo del gruppo di lavoro che ha preso in considerazione diversi studi, tra i quali lo studio INTERPHONE pubblicato nel 2010, che ha mostrato come in generale coloro che hanno utilizzato un telefono cellulare sembravano avere un rischio lievemente inferiore di sviluppare il glioma rispetto ai controlli. Tuttavia, quando i ricercatori hanno considerato tra tutti gli utenti di telefoni cellulari, quelli con un'esposizione totale >1640 ore, era evidente un aumento del 40% del rischio vs i non utilizzatori. C'era anche qualche indicazione di maggior rischio per l'esposizione ipsilaterale e per i tumori nel lobo temporale, dove l'esposizione a RF è stato maggiore. Il gruppo di lavoro ha inoltre esaminato un'analisi combinata degli studi svedesi che dimostrano come i partecipanti che aveva usato un telefono cellulare per più di un anno hanno avuto un aumento del 30% del rischio di glioma vs i non utilizzatori. Il rischio aumentava con l'aumentare del tempo dal primo utilizzo e con il tempo totale delle chiamate, raggiungendo un hazard ratio di 3,2 per più di 2000 ore di utilizzo, e l'uso ipsilaterale era anche associato ad un rischio più elevato. Tuttavia, uno studio danese, che ha analizzato i tassi di neoplasia e abbonamenti per telefoni cellulari dal 1982 e il 1995, non ha mostrato alcun aumento del rischio di glioma o altri tumori al cervello tra gli utenti di telefoni cellulari. Così come una serie di studi caso-controllo precedenti e più piccoli ha dimostrato nessuna correlazione. Alla luce di questi risultati divergenti e data la limitata evidenza nell'uomo e negli animali sperimentali, la commissione IARC ha concluso che i campi elettromagnetici da RF dovrebbero essere classificati come "possibilmente cancerogeni per l'uomo" con classificazione nel Gruppo 2B. In sintesi le prove sono sufficienti a destare preoccupazione, ma non sono conclusive.Nello studio pubblicato sul Journal of American Medical Association 2, i ricercatori hanno trovato che l'uso di un telefono cellulare per non più di 50 minuti alla volta sembra influenzare il metabolismo del glucosio cerebrale nella regione più vicina all'antenna del telefono. Per dimostrare l'incremento del metabolismo glucidico nella corteccia orbitofrontale e nell'area temporale del cervello è stata usata la tomografia ad emissione di positroni (PET) durante l'uso del telefono cellulare. Non è chiaro se questo aumento del metabolismo del glucosio sia una cosa positiva o negativa, pur essendo ipotizzabile un effetto positivo in certe situazioni terapeutiche, ma in realtà al momento non si conosce il significato clinico di questo risultato.
Gli ulteriori rilievi del OMS riguardano i telefoni cellulari di terza generazione (3G) emettono circa 100 volte meno energia a RF rispetto ai telefoni a sistema globale di comunicazione mobile (GSM). Inoltre la potenza di uscita media dei sistemi wireless bluetooth hands-free è stimata essere inferiore di circa 100 volte rispetto a quella dei telefoni cellulari. La preoccupazione non si estende ai telefoni cordless, comunemente utilizzati nelle case, che operano a circa 1/600 della potenza dei telefoni cellulari. In conclusione anche se non c'è consenso tra i medici e gli scienziati circa la gravità del rischio, o addirittura se ne esiste uno, da tempo agenzie regolatorie come la FDA forniscono alcune raccomandazioni per gli utenti di telefonia cellulare come: riservare l'uso per conversazioni brevi o quando non è disponibile una linea fissa; utilizzare un dispositivo vivavoce che permette di aumentare la distanza tra il telefono cellulare e il cervello. Atteggiamenti ragionevoli se si considera che il tessuto cerebrale non è inerte alle RF.
Bibliografia
  1. Baan R et al on behalf of the WHO International Agency for Research on Cancer Monograph Working Group Carcinogenicity of radiofrequency electromagnetic fields Lancet Oncol 2011;12:624-6
  2. Wolkov N et al Effects of Cell Phone Radiofrequency Signal Exposure on Brain Glucose Metabolism JAMA 2011;305:808-14
07-13-UNV-2011-IT-5755-W

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