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EDUCATORI E NEUROPSICHIATRI INFANTILI: «LA SCUOLA SENTINELLA DEL DISAGIO»
Imedici:è allarme per i suicidifraigiovani Allarme. I neuropsichiatri infantili dell’Ospedale Regina Margherita lanciano l’allarme: in cinque anni i ricoveri per tentativi di suicidio di giovanissimi tra i 14 e i 17 anni sono quadruplicati. E aumento sono anche gli atti di autolesionismo, i disturbi alimentari e la dipendenza da internet. Segnali non colti. In ospedale, i giovanissimi pazienti della Npi vengono descritti come «ragazzi con potenzialità e risorse intellettive integre, sensibili ma che si sentono inadatti alla vita. Senza fare rumore,
quasi in silenzio, lanciano segnali purtroppo non colti dai genitori, dagli educatori.
Un convegno. Si intitola«Studenti invisibili» il convegno organizzato alla Certosa del Gruppo
Abele di Avigliana, il 15 e 16 novembre, con l’intento di coinvolgere tanti insegnanti «perché è importante che nelle scuole aumenti la sensibilità».Per i neuropsichiatri infantili e per gli educatori - almeno i più sensibili e attenti - è allarme: i tentatividi suicidio,i disturbi alimentari e la dipendenza da internet tra gli adolescenti sono in aumento. In particolare, nella Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Regina Margherita i ricoveri di ragazzi tra i 14 e i 17anni per tentativi di suicidio sono stati 5 nell’anno scolastico 2007/2008, raddoppiati l’anno seguente, saliti a 13 nel 2009/2010, a 18 nel 2010/2011, a 20 nell'anno chiuso a giugno. Un aumento di sofferenza le cui origini vengono fatte risalire in primo luogo al disfarsi delle «reti di supporto»,la famigliasoprattutto. I ricoveri, dice la statistica dell’Infantile, che è polo regionale, durano in media un anno. Un anno che passa tra periodi di ricovero e day hospital.
Le richiestedi aiuto I ragazzi ricoverati al Regina Margherita sono definiti «studenti invisibili» perchè spesso a
scuola, il contesto che per importanzavienesubitodopolafamiglia, i segnali del loro disagio non vengono colti prima della deflagrazione. Per loro, perché la cultura dell’attenzione verso gli adolescenti più fragili si diffonda, la Neuropsichiatria infantile del Regina Margherita,Casa Oz, la Coop sociale Mirafiori, la Scuola in Ospedale nell’ambito del progetto «Un ponte tra Ospedale e territorio», promuovono il convegno che ha per
titoloproprio «Studentiinvisibili», alla Certosa del Gruppo Abele di Avigliana, il 15 e 16 novembre. «Speriamo di vedere tanti insegnantiperché è importante che nelle scuole aumenti la sensibilità», dice Giorgio Bodrito, terapeuta docente della Scuola superiore in ospedale, il progetto del Miur che collabora strettamente con la Neuropsichiatria. - al Regina Margherita
registriamo un forte aumento di patologie distruttive ed è su queste che il convegno vuole soffermarsi: sitratta di ragazzi con gravi disturbi alimentari, condotte auto lesive e tentativi di suicidio.
Questi ultimi, per altro, sono sottostimati in quanto molti adolescenti finiscono nei reparti pediatricionei repartidipsichiatriaper adulti di altri ospedali».Ancora la professoressa Massaglia: «Oggi i
ragazzi hanno più possibilità davanti a sé, ma da loro si chiede molto e i più fragili soccombono».
Chi sono In ospedale, i giovanissimi pazienti della Npi vengono descritti come «ragazzi con potenzialità e risorse intellettive integre, sensibili ma che si sentono inadatti alla vita. Senza fare rumore apparentemente,ma lanciandomolti segnali non colti - calo nel rendimento scolastico, fobia scolare, somatizzazioni, il ritiro da attività o dal gruppo dei pari- si chiudono in casa per mesi, mettono in atto gesti autolesionistici, non mangiano,chiudono i ponti con la scuola».Dopo il ricovero, nel momento in cui il ragazzo recupera fiducia in
sé e negli adulti, la scuola con le sue relazioni è fondamentaleper il reinserimento. Per questo i medici chiedono collaborazione agli insegnanti.Info: www.casaoz.org
MARIA TERESA MARTINENGO
Seminario per docenti il15e16 novembre «perché imparino a riconoscere i segnali»
Medici e insegnanti insieme per il reinserimento
Per i neuropsichiatri infantili è fondamentale, al momento dell’uscita del ragazzo dall’ambiente delle cure, poter contare sull’appoggio e l’attenzione degli insegnanti. Nelle scuole però spesso manca ancora una sensibilità adeguata Allo stesso modo la dottoressa Antonella Anichini,neuropsichiatra, si augura che «il dopo convegno, con la diffusione delle conoscenze acquisite,faciliti il “fare rete” tra medici e scuola, indispensabile in questo delicato ambito della salute dei ragazzi».................
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