martedì 23 luglio 2013

migliorare la macchina dello Stato

orso castano : la macchina statale e' ampia e diversificata. Individuare criteri semplici e generalizzabili per migliorarla e' sicuramente utile, ma ad essere troppo semplicistici sin rischia di non vedere i singoli problemi e di non trovare le giuste soluzioni . Lavorare di caciavite forse , senza gerarchizzare , essendo al massimo flessibili e valorizzando l'esperienza reale rispetto alle teorie ed ai pedigree. Ma in un mondo di lobby e lobbisti , di familismo amorale, di machiavellismo e guiccciardinismo dilagante, di lassismo e/o di autoritarismo legale dove la giustizia fatica a trovare il giusto mezzo, e' davvero difficile riformare.




1.Modificare il modo di governare, ricorrendo a meno leggi e interessandosi maggiormente della realizzazione degli obiettivi. La politica e i governi debbono imparare a guidare l'amministrazione e a valutarne azione e risultati. 2.Non illudersi di poter tornare allo stato di natura, con le «zone a burocrazia zero». Degli apparati esecutivi c'è bisogno. Per ridurne il peso, molto si può fare creando centri autentici di responsabilità.3.Gli esecutivi soffrono di deficit di capacità realizzativa: una delle cause è che tutti sono responsabili, quindi nessuno lo è. Occorre eliminare le mezzadrie di competenza. 4.Occorre uscire dal circolo vizioso dello spoils system. Bisogna fare una verifica degli incumbents, stabilizzarli, eliminare lo spoils system e sostituirlo con un meccanismo fast stream, tipo ENA francese, che serva sia al reclutamento sia alla collocazione.5.Riportare in auge il merito, riscoprendo i concorsi, ma ripensandone i meccanismi: verificare le attitudini, non le sole conoscenze; introdurre prove che corrispondano alle mansioni da coprire; valorizzare casi pratici ed esperienze professionali. In questo modo si ridà speranza ai giovani. 6.Riprendere il controllo (democratico) dell'amministrazione. Il Parlamento ha rinunciato all'attività di controllo dell'amministrazione, illudendosi che la moltiplicazione delle leggi possa supplire. Le leggi sono, però, editti, grida: non vengono necessariamente eseguite. Anche i vertici amministrativi non controllano, sia perché i gabinetti ministeriali sono insufficienti, sia perché le attività di vigilanza e ispezione sono scomparse. Unici controllori sono i giudici, che però arrivano in ritardo, sono spesso «usati» di Sabino Cassese - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/hALjL

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