domenica 14 luglio 2013

Proposta Pd: incompatibili eleggibilità e azienda

Repubblica.it: il quotidiano online con tutte le notizie in tempo reale.  orso castano : in Italia il conflitto di interessi e' molto esteso, dal Parlamento dove c'e'  chi loe' in maniera eclatante fino alle ramificazioni piu' periferiche delle Istituzioni. Anche quelle sanitarie , magari Regionali . La legge dovrebbe riguardare non solo i Parlamentari, ma tutte le istituzioni e gli apparati burocratici , dove le opacita' trasversali sono frequentissime e sotterranee. Solo un esempio: i Primari eterni , asstonechair : Perche' nessuno li conta? Perche' la Lorenzin non pubblica su internet questi dati? Come e' possibile un rinnovamento scientifico se' persiste da decenni questa situazioneé? Ma non solo, lo strapotere di chi occupa posti di potere nelle pubbliche Istituzioni si estende anche all'interno dei partiti politici, dove frequentissimamente vengono affidati posti di potere tecnico-politico a chi contemporaneamente occupa posti delicati di responsabilita' nelle Istituzioni: c'e' una continuita' di potere che garantisce una partitocrazia odiosa ed insopportabile!! Naturalmente pagata da tutti gli italiani che sono schiavi di un potere tra i piu' maf.......i



ROMA - Un disegno di legge per superare la legge 361 del 1957: sostituendo il principio di ineleggibilità con quello di incompatibilità. E consentendo a Silvio Berlusconi, qualora venisse approvato prima delle decisioni della Giunta per le Elezioni del Senato, di mantenere la carica di senatore (eventuali condanne a parte). A patto di rinunciare al controllo sulle sue aziende. E' quanto prevede un ddl del Pd, depositato al Senato lo scorso 20 giugno, di cui sono i primi firmatari Massimo Mucchetti, presidente della Commissione Industria e Luigi Zanda, capogruppo del Pd a Palazzo Madama. 
Il testo, sottoscritto da altri 23 colleghi, reca il titolo "Integrazione della legge 15 febbraio 1953, n. 60, In materia di incompatibilità parlamentare". Tra i firmatari Claudio Martini, Vannino Chiti, Miguel Gotor, Franco Mirabelli, Maurizio Migliavacca, Salvatore Tomaselli, Giorgio Tonini, Walter Tocci. Il ddl "dovrà esser assegnato alla commisione Affari Costituzionali" di Palazzo Madama, spiega il primo firmatario. Per applicarlo al caso dell'ex premier, però, dovrebbe essere approvato prima che arrivi la decisione delle Giunta delle Elezioni del Senato."La principale novità - scrive nella relazione Mucchetti - è rappresentata dalla proposta di qualificare come cause di incompatibilità le situazioni finora definite come cause di ineleggibilità dall'articolo 10 della legge" (di cui è prevista l'abrogazione). L'intento sanzionatorio, sottolineano i promotori, non riguarda soltanto la proprietà di imprese individuali e la rappresentanza legale di società di capitali, - come è stato inteso in passato - ma anche la "la situazione di coloro che risultano avere il controllo o l'esercizio di un'influenza dominante su una società".UN ANNO PER VENDERE - Con le nuove norme, la Giunta delle Elezioni, invece di dover decidere sull'eventuale ineleggibilità del Cavaliere, che porterebbe alla decadenza immediata dal seggio, dovrebbe valutare una eventuale incompatibilità, consentendo a Berlusconi la scelta. Rimuovere la causa senza rinuciare all'ufficio parlamentare o lasciare il seggio conservando la causa dell'incompatibilità. Secondo il ddl, la rimozione del conflitto potrà avvenire vendendo la partecipazione di controllo di un'azienda entro un anno, oltre il quale il parlamentare inadempiente decade. 
VIETATE CESSIONI A PARENTI - Esclusa la possibilità di cessione a soggetti in rapporti professionali o di parentela. "L'azionista di controllo eletto parlamentare deve conferire entro trenta giorni ad un soggetto non controllato nè collegato il mandato irrevocabile a vendere entro trecentosessantacinque giorni le partecipazioni azionarie di cui sopra a soggetti terzi, ossia a soggetti senza rapporti azionari nè professionali con il venditore e comunque a soggetti diversi dal coniuge, dal convivente more uxorio e dai parenti fino al quarto grado e affini fino al secondo grado, nonché a soggetti diversi dagli amministratori delle società".ESCLUSO UN BLIND TRUST - I promotori del ddl spiegano inolltre di aver scelto "la rimozione in radice della partecipazione di controllo" e non un blind trust, giacchè, 'la devoluzione a un blind trust elimina sì l'influenza del parlamentare nella gestione aziendale, ma non la ben più grave possibilità che il parlamentare pieghi la sua opera a favore della società nella quale conserva il suo interesse patrimoniale.NORMA SUBITO APPLICABILE - La norma sarebbe applicabile anche nella legislatura in corso. Il testo contiene, infatti, una norma transitoria che prevede che, in sede di prima applicazione, le disposizioni avranno effetto per i membri del Parlamento in carica all'entrata in vigore della legge.MALAN: "ESPROPRIO PROLETARIO" - "Chiamiamolo pure con  il suo nome: Esproprio proletario". Lucio Malan, senatore Pdl e componente della Giunta delle Elezioni, commenta così la proposta dei senatori democratici."Sarebbe più facile e semplice se a questo punto scrivessero in una legge che 'non si può candidare chi si chiama Berlusconi, senza neanche mettere il nome di Silvio, perché con quel testo non si potrebbe candidare in politica nessun Berlusconi, nemmeno i figli". Critica anche la deputata Stefania Prestigiacomo: "Gioverebbe innanzitutto al paese se il Pd convogliasse sulla crisi economica tutte le energie che spreca per trovare il modo, l'escamotage di eliminare Berlusconi dalla vita pubblica". Più cauta Beatrice Lorenzin, ministro della Salute: "Rispetto l'attività del Parlamento che sta cercando comunque, anche nella sensibilità di questi senatori di sopperire ad alcune questioni". .............................

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