giovedì 4 luglio 2013

Piu' rischi diabete per chi e' poco istruito e ha un basso reddito

  • orso castano : se mai ce fosse bisogno questo studio pubblicato sulla rivista Plosone mostra come tantissimi altri, che la poverta' materiale e/o culturale sono quasi determinanti per alcune malattie diffuse ed alla lunga fortemente invalidanti


ADNKronos Salute  2 Lug 2013Roma, 2 lug. (Adnkronos Salute) - Altro che malattia del benessere. Il diabete è fortemente associato con lo stato socioeconomico, ma non come si riteneva fino ad ora: basso reddito, basso livello di istruzione e basso status professionale sono infatti tutti elementi collegati a un elevato rischio diabete. Almeno secondo uno studio firmato da Silvia Stringhini e i suoi colleghi dell'Istituto di medicina sociale e preventiva di Losanna, in Svizzera su 'Plos Medicine'. Ebbene, secondo i ricercatori una parte sostanziale di questo legame sembra attribuibile all'infiammazione cronica."Mettendo insieme le prove che collegano le avversità socioeconomiche all'infiammazione, e l'infiammazione al diabete di tipo 2 - scrivono gli autori - sembra ragionevole postulare che una maggiore attività infiammatoria cronica in individui esposti alle avversità socio-economiche per tutta la vita può, almeno in parte", influire su questa associazione e "sul futuro rischio di diabete di tipo 2". Per testare la loro ipotesi, gli studiosi hanno analizzato i dati dello studio Whitehall II. Un lavoro che ha seguito più di 10.000 funzionari britannici che lavoravano a Londra, fin dalla metà degli anni 1980. Lo studio è in corso, e i protagonisti sono sottoposti a regolari controlli sanitari, oltre a fornire ai ricercatori aggiornamenti su impiego, reddito e situazione sociale.Per il loro studio, i ricercatori elvetici si sono concentrati su 6.387 partecipanti che hanno fornito informazioni su istruzione e attività lavorativa, ma anche sull'occupazione del proprio padre. Dal confronto di queste informazioni con i dati sanitari, il team ha scoperto l'associazione tra un basso stato socioeconomico e l'aumento del rischio di diabete. Inoltre i processi infiammatori, misurati ripetutamente attraverso biomarcatori nel sangue, hanno spiegato ben un terzo di questa associazione."I nostri risultati - dicono gli autori - suggeriscono anche che la lotta contro le differenze socioeconomiche nel caso dell'infiammazione, soprattutto tra i gruppi più svantaggiati, potrebbe ridurre le disuguaglianze sociali nel diabete di tipo 2". Ecco perchè, sostengono i ricercatori, studi futuri dovrebbero verificare quali interventi riducono l'infiammazione cronica, per capire se gli effetti di questo fenomeno sulla salute possono essere reversibili.

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