domenica 14 luglio 2013

roberto saviano


LogoRoberto Saviano a Martina Franca – Domenica 14 luglio ore 19..Repubblica.it: il quotidiano online con tutte le notizie in tempo reale...................Se al sud un magistrato combattivo, integerrimo, può essere tollerato perché le sue inchieste al massimo incidono sul livello «militare» dell'organizzazione mafiosa o al massimo sull'attività prettamente criminale (dallo spaccio di droga alla richiesta del pizzo), al nord un ostacolo come Bruno Caccia è insostenibile perché rischia di mettere a rischio quella che è la struttura «legale» della mafia, rappresenta una barriera per la sua ramificazione nell'economia legale del paese. Nel caso dell'omicidio Caccia, a differenza di quanto avviene solitamente nelle uccisioni mafiose seguite da una efficiente entrata in funzione della «macchina del fango» (dopo aver ammazzato Pippo Fava, ad esempio, la mafia siciliana cercò di diffondere la voce che il giornalista era diventato un bersaglio perché pedofilo), alle cosche calabresi è bastato affidarsi all'oblio. Tanto che un filmato di Libera rivela che, su dieci persone intervistate a caso per le strade di Torino, almeno otto non hanno idea di chi fosse Caccia, né del perché gli sia stato intitolato il Palazzo di giustizia....................Entrambi denunciano che il pericolo più grande è l'indifferenza, che il far finta di nulla apre autostrade all'infiltrazione mafiosa. Saviano fa sua una dichiarazione riportata dal presidente della Corte d'appello Mario Barbuto e sottolinea: «Anch'io credo che Caccia sia stato ucciso per il futuro, per quello che aveva intuito». E ricostruisce il metodo dell'infiltrazione mafiosa spiegando: «La mafia è più generosa delle banche, non porta via l'azienda all'imprenditore in difficoltà, lo trasforma in una testa di legno e la politica tace». Fa l'esempio di una grande azienda, la Parmalat. Dalle carte dell'inchiesta emerge che le famiglie mafiose avevano garantito che i prodotti Parmalat sarebbero stati esposti in prima fila sugli scaffali dei negozi sotto il loro controllo e, quando un'azienda concorrente ha proposto prezzi più bassi, hanno rimediato dando fuoco allo stabilimento rivale.A chi avesse ancora dei dubbi non resta che passare una mattina nell'aula bunker della Vallette dove si sta concludendo il processo Minotauro: scoprirà così che i mafiosi non vengono da Marte o da sud. Più banalmente vivono a Leinì o ad Alpignano, vicino a noi. .

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