DI MARCO MAGHIMI Cinquant'anni dopo la sua invenzione, il laser potrebbe entrare presto in tutte le case. O almeno, questo è il progetto di Intel. Secondo il colosso planetario dei semiconduttori, è arrivato il momento di portare i fotoni - che già oggi attraversano le dorsali oceani-che, lungo gli assi portanti della connettività planetaria - anche nei personal computer. «Negli ultimi due anni - racconta Jason Ziller, direttore dell'Opticeli input-output program di Intel, raggiunto per telefono al quartier generale di Santa Giara - abbiamo cercato tutte le soluzioni possibili per rendere economico l'uso della luce». E con successo: pochi giorni fa, Intel ha annunciato Light Peak, una nuova interfaccia che promette di cambiare per sempre il volto del computing. L'attuale capacità di Light Peak è di io gigabit (io miliardi di bit) al ' secondo. «Ma negli anni a venire, con qualche soluzione ancora da trovare, raggiungerà tranquillamente i 100 megabit», spiega Ziller. Il suo costo - che non è stato annunciato, ma sarà certo superiore rispetto ai sistemi tradizionali a base di rame - è «decisamente conveniente». «Con alcune soluzioni innovative, abbiamo ridotto di 30 volte il costo rispetto ai moduli ottici abitualmente usati nelle telecomunicazioni», spiega. Ogni spinotto contiene un laser (per la trasmissione) e un rilevatore di luce (per la ricezione), con un rilevante sforzo di miniaturizzazione. , Ma il bello è che Light Peak vorrebbe riuscire a diventare un nuovo standard, e per di più universale, per tutti i bisogni di connettività: dagli hard disk alle telecamere ad alta definizione, dai lettori di musica ai monitor digitali, teoricamente mandando in pensione in un sol colpo Usb, Firewire e Hdmi. «Intendiamo collaborare con le maggiori imprese del settore, in modo da raggiungereun consenso sullo standard», spiega Ziller. La Sony ha già dato il suo pubblico assenso. È girata voce che questa nuova tecnologia fosse stata richiesta alla Intel dalla Apple, ma Ziller non intende parlarne: «Non siamo soliti fare commenti sui rapporti con i nostri clienti», dice. Secondo ìpiani di Intel, Light Peak potrebbe arrivare sul mercato già alla fine dell'anno prossimo, «anche se poi ci vorranno anni per una sua vasta adozione». Tanto per cominciare, per diventare uno standard, Light Peak deve aggiungere alla fibra ottica anche una tradizionale anima di rame, per riuscire ad alimentare hard disk e quant'altro, come oggi fa la Usb. «In realtà - commenta Ziller - l'industria non è soddisfatta delle specifiche Usb, Light Peak sarà capace di aumentare sensibilmente il livello dell'energia disponibile». A sentire Ziller, Light Peak avrebbe anche risolto il comune problema di tutti i cavi in fibra ottica che tendono a essere fragili e, soprattutto, non adatti a essere piegati e strapazzati come facciamo abitualmente con quelli Usb: se i fasci di luce non sono perfettamente allineati, si perdono dati e si danneggia la funzionalità. «Già tutto risolto», assicura il ricercatore, sinza nascondere la propria soddisfazione. Nel cercare di conquistare il podio di standard planetario, Light Peak ha un altro vantaggio: la totale flessibilità. Si possono collegare numerosi device, sia tramite un hub di controllo che in modalità "daisy chain" - ovvero concatenati l'uno all'altro - e indipendentemente dal protocollo che usano. «L'età della luce può cominciare - commenta Ziller - e sarà una rivoluzione». Ma bisogna parlare al futuro, ancorché prossimo. Sebbene i componenti di Light Peak saranno in produzione l'anno prossimo, ci vorrà un po' di tempo prima che i prezzi scendano e questa tecnologia venga adottata su scala planetaria. Sempre ammesso, ovviamente, che ci riesca.
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