da la Repubblica del 1/ott 09 di DIEGOLONGHIN Chiederemo all'Asl di intervenire e di controllare anche la zona attorno all'edificio». I dipendenti di corso Ferrucci 122, sede dell'assessorato allo Sport e dalla Formazione professionale, sono preoccupati. I sette decessi in poco più di un anno, tutti per tumore, anche se di tipo diverso, e le quattro persone malate allarmano i colletti bianchi di Palazzo Civico. Si tratta di casi conosciuti, direttamente o attraverso il tamtam dei colleghi. Non c'è nessun legame con il luogo di lavoro, male cifre, andando a ritroso nel tempo, sono comunque anomale, anche se le verifiche dell'Arpa sulla radioattività non hanno riscontrato nulla distrano. Rimane il dubbio, la richiesta di allargare i controlli fuori dai muri degli uffici. «Vogliamo essere tranquilli — dice una dipendente — sicuri di non rischiare nulla. Toglierci qualsiasi ansia». Anche la Destra chiede conto della situazione con un'interpellanza in consiglio comunale: «Sono coincidenze tutti questi morti? Si faccia chiarezza», dice Giuseppe Lonero. I dubbi non mancano. Dubbi che nascono dai cantieri della zona, come quelli del passante e della vicina Materferro. E poi c'è il capannone con le lastre di amianto bonificato pochi annifa: la palazzina di corso Ferrucci è passata da Fiat al Comune nel 1985,unapermuta con terreni vicini dove poi il Lingotto ha costruito un centro direzionale. Dietro all'edificio, dove ora c'è la palestra di roccia, c'era un capannone usato come magazzino . Chi è passato da lì, molti tra le direzioni di Sport, Turismo e Tempo Libero, ricordano Mastre di Eternit. Alcuni dipendenti avevano anche interpellato l'Inail. Foie stato demolito per far spazio a nuovi uffici e alla palestra. «Altra cosa strana — racconta una dipendente — è che in tutti questi anni sono passati da corso Ferrucci diversi settori, come i musei civici. Alla fine ci sono sempre stati dai due ai tre casi di tumore per comparto. Solo una casualità?». Nessuno sadareunarispo-sta e fanno fede i dati tranquilliz-zanti dell'Arpa, anche se preoccupano i casi di tumore alla mammella, del timo, dei polmoni e dei reni................
orso castano : l'oncologo Bertetto e l'arpa rassicurano, ma fatto sta che le ASL nonostante li abbiano non pubblicano i dati sui farmaci che vengono utilizzati (in ospedale e non) sul loro territorio , ne' pubblicano i dati sui ricoveri ospedalieri del loro territorio . Perche? E lòe varie associazioni che do vrebbero difendere i diritti dei malati perche' non fanno pressioni per farli pubblicare? Speriamo che il famoso detto di Andreotti,"a pensar male e' un peccato, ma qualche volta ci si azzecca!!", in questo caso non sia vero.
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