mercoledì 14 ottobre 2009

"Speak", il rumoroso silenzio della violenza subita (da un'adolescente)

 di Andrea Curreli

Un lungo terribile silenzio per cercare di dimenticare la violenza sessuale subita e successivamente un lento aprirsi fino alla rivelazione dell'amara verità. Nel mezzo le difficoltà di una ragazzina della middle class americana ghettizzata dai suoi coetanei e totalmente incompresa dai propri genitori. E' questa in sintesi la trama del romanzo Speak che ha regalato alla giornalista Laurie Halse Anderson un posto nell'Olpimpo della narrativa "Young Adults". Il libro, uscito negli Stati Uniti nel 1999, arriva ora in Italia grazie alla Giunti editore che l'ha inserito nel progetto "generazione Y". Insieme al libro viene venduto l'omonimo film di Jessica Sharzer che ha per protagonista la stellina di Hollywood Kristen Stewart.
Un dramma interiore nella ovattata società borghese - Il segreto del romanzo sta soprattutto nella distanza che si viene a creare tra la protagonista Melinda Sordino e il suo ambiente nel momento in cui viene stuprata. Attraverso il diario interiore della ragazza la Anderson decide di mettere a nudo i limiti di una società ovattata nel suo american way of life. Una critica che parte dalla scuola incapace di cogliere i motivi del malessere della ragazza e dove il professore razzista di storia, si alterna all'insegnante di spagnolo che rifiuta di usare l'inglese per finire con il preside che riprende Melinda chiamandola Melissa. L'attacco non risparmia gli alunni a partire dalle cheerleader, bellezze Wasp che vivono in due realtà parallele. "Il sabato notte vanno a letto con la squadra di football e la domenica si reincarnano in dee verginali", scrive Melinda-Laurie Anderson. E anche il ragazzo più popolare della scuola in realtà è un "belloccio" presuntuoso che non esita a stuprare la ragazzina che sogna l'amore adolescenziale.
Genitori distanti e false amiche - La violenza sessuale non confessata e la telefonata alla polizia che rovina la festa di fine anno scolastico mostrano i limiti del rapporto tra Melinda e le sue amiche che dopo averla abbandonata si rifugiano in altri gruppi per ottenere un loro ruolo all'interno della scuola. Anche la casa finisce per assomigliare a una prigione dorata. "I miei genitori non mi hanno educata a essere religiosa. La cosa più vicina al culto è la Trinità di Visa, MasterCard e American Express" sostiene Melinda. La figura materna viene rappresentata come una persona che "vive di sigarette e caffé nero, imprecando come un rapper e facendo a mente i calcoli più astrusi".
L'albero simbolo di liberazione - Il lento cammino per superare i fantasmi della violenza, passano attraverso la rappresentazione artistica di un albero. Il compito assegnato dal professore Freeman si rivela il modo per comunicare agli altri il male subito. Freeman, descritto come "brutto come una cavalletta" nel libro ma piacente nel film, è uno dei personaggi positivi sia perché a modo suo aiuta la ragazza, sia perché cerca attraverso l'arte di ribellarsi alla società in cui vive.
Sharzer ha ridisegnato il romanzo - Il film distribuito in lingua originale ma con sottotitoli in italiano è fedele solo in parte al romanzo. La regista Jessica Sharzer ha preferito dividere la trama e mescolare la vita di Melinda dopo lo stupro con continui flashback. Il valore aggiunto del film è l'interpretazione di Kristen Stewart già protagonista di successi come Twilight e Into the wild. Nel cast anche Elizabeth Perkins.
12 ottobre 2009

1 commento:

Unknown ha detto...

orso castano: sulla scena si muovono tutti i personaggi che , visti sotto la lente, preannunciano lo scacco ed il dramma della violenza. Come a voler dire : in un contesto cosi' , non poteva che accadere questo.
Questo libro, poi film, e' impoprtante . rimanda al bullismo nostrano, alla sopraffazione del piu' debole, quasi una nuova morale tra adolescenti, per fortuna non ancora cosi' diffusa , ma sono segnali inquietanti, anche perche' mimano quello che sta acadendo nei piani alti, dove si governa ed , essendoci un immenso potere dovuto al danaro (e quindi alla corruzione) , spesso, si decide sulla pelle degli altri!!