lunedì 3 giugno 2013

Riforme, Napolitano: «Avete 18 mesi questo governo è a termine»

orso castano : questo governo non ha fatto neppure l'unica vera urgente riforma : un progetto epr la disoccupazione giovanile!! E' rimasto impantanato nella legge elettorale e non riesce a muoversi , cosi' , di questo passo, torneremo a votare con il porcellum e ad assistere impotenti all'aumento , in caduta libera, della disoccupazione giovanile e non. Ha ragione Bonanni : occorre uno shok fiscale o qualcosa del genere, invece si fa metafisica... Ad Ankara ed Istambul si lotta contro un governo islamista autoritario, nei paesi dell'Est rimonta il neonazismo , l'Europa si sta avvicinando pericolosamente alla Repubblica di Weimar.......


da  Messaggero logo

Apprezzamento per le principali forze politiche (Pd, Pdl, montiani) che hanno deciso di dar vita ad un governo «certamente a termine anche se senza nessuna scadenza»; conferma della necessità di approvare le riforme istituzionali entro diciotto mesi a cominciare dalla legge elettorale su cui pende il verdetto della Consulta, nessun giudizio sul dibattito in corso sul presidenzialismo su cui il Colle intende restare «assolutamente neutrale». Sono questi alcuni punti-chiave dell’incontro di Giorgio Napolitano con i giornalisti nei giardini del Quirinale, colmi di pubblico, al termine delle celebrazioni per il 2 giugno.

LE LARGHE INTESE
Il capo dello Stato è rilassato. A chi gli ricorda l’ammonimento ai partiti rivolto nel videomessaggio di sabato perché non siano inconcludenti sulle riforme, risponde: «Anzitutto, ripeto il mio apprezzamento per coloro che hanno dato vita a questo governo. Si è trattato di una scelta che ha comportato e comporta sacrifici per i singoli partiti, una scelta eccezionale, senza dubbio a termine». Il che naturalmente non significa - preciserà successivamente lo staff quirinalizio - immaginare una fine anticipata del governo o fissare una data-limite per la sua sopravvivenza, magari al giugno prossimo. 

«Ma io temo - prosegue Napolitano - che si possa arrivare all’inconcludenza se ad esempio sulla nuova legge elettorale ciascuno sventola la sua bandiera, rimane attaccato al suo modello, come è successo recentemente. Questa volta bisogna riuscirci». Inoltre bisogna tener conto - spiega ancora Napolitano - che potrebbe esserci a breve una nuova sentenza della Consulta con modifiche tassative da apportare alla legge vigente. «Il che non significa - puntualizza - che si debba tornare ad una legge proporzionale pura, si tratta di salvaguardare quel che c’è di maggioritario nella legge elettorale».

A chi gli chiede se ha fissato il termine di un anno per le riforme istituzionali, Napolitano risponde pronto: «Assolutamente no, il termine di diciotto mesi indicato dalle Camere su iniziativa del governo è appropriato. E’ un processo molto complesso. Ho solo detto che di qui al 2 giugno prossimo si capirà a che punto siamo e se è reale la scadenza della fine 2014, che dobbiamo rispettare».

NO COMMENT
Non poteva mancare una domanda sul presidenzialismo dopo le dichiarazioni di Letta e Alfano. Napolitano si tira fuori con forza: «Non dirò nulla né stasera né successivamente sui contenuti delle riforme istituzionali e tanto meno su quelle che chiamano in causa le prerogative o le modalità di elezione del capo dello Stato. Resterò assolutamente neutrale». E a chi insiste ricordando le parole di Alfano, replica seccamente: «Ciascuno ha le sue convinzioni». E’ evidente l’intenzione di Napolitano di non entrare nel merito di una discussione per ora circoscritta «ai rapidi cenni» di qualche esponente politico e sarà affrontata invece nelle sedi consone, cioè in Parlamento. Certo si potrebbe ricordare che in più occasioni - l’ultima volta a Pordenone nel maggio 2012 - egli difese la scelta dei Costituenti che vollero come capo dello Stato una figura «neutra» «assolutamente imparziale» con funzioni di moderazione e di garanzia estranea al conflitto tra le forze politiche.E non risulta che Napolitano abbia cambiato idea.

Nessun commento: