sabato 31 agosto 2013

chiave lettura : neuroscienze : onde elettromagnetiche/cervello : I cellulari eccitano il cervello potenziandolo. Gli esperti: onde elettromagnetiche proteggono dall'Alzheimer

.............................E' quanto dimostra lo studio condotto da Paolo Maria Rossini dell'Istituto di Neurologia dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma in collaborazione con altri atenei romani quali il Campus Bio-Medico e La Sapienza, presentato al XIV Congresso della Società Europea di Neurofisiologia Clinica. Quello italiano non è il primo studio sui possibili effetti dei telefonini sulle funzioni cognitive: una recente ricerca su animali, condotta su roditori da Gary Arendash della University of South Florida e pubblicata sul Journal of Alzheimer's Disease, dimostrava ad esempio che l'esposizione prolungata alle onde elettromagnetiche del cellulare potenzia la memoria, protegge dal morbo di Alzheimer, e migliora la memoria divorata da questa malattia. Osservati gli effetti del telefonino sul cervello umano - "Abbiamo analizzato - spiega Rossini - le performance di soggetti sani mediante alcuni test cognitivi prima e dopo aver esposto il loro cervello alla stimolazione Gsm (reale o finta) prodotta dai telefoni cellulari. Un test consisteva nell'identificare su uno schermo la comparsa di uno stimolo raro immerso in modo casuale e imprevedibile in mezzo a una serie di stimoli frequenti, e l'altro invece era un semplice task di Go/No go (cioè comparivano a video luci verdi e rosse e il soggetto doveva cliccare sul mouse al momento della comparsa del verde)".L'esposizione reale al Gsm modifica le onde elettromagnetiche del cervello - Con un elettroencefalogramma i ricercatori hanno osservato le risposte cerebrali dei soggetti durante i test cognitivi prima e dopo che erano stati esposti alla stimolazione delle onde dei cellulari o alle 'onde finte'. E' emerso che l'esposizione reale al Gsm modifica le onde elettromagnetiche del cervello durante i test, modulando in particolare le onde alfa, quelle, cioè, associate ad attenzione e concentrazione. Inoltre questo dato si associa a un miglioramento dei tempi di reazione durante i test. "L'interpretazione che abbiamo avanzato - spiega Rossini - è che i Gsm possano in qualche maniera migliorare l'efficienza neurale e che i soggetti rispondano in maniera più veloce (minore tempo di reazione), pur attivando una quantità inferiore delle loro risorse neurali". Nell'insieme, quindi, i test erano svolti meglio e con minor dispendio di risorse sotto l'influenza del cellulare.Gli esperti: "Le onde elettromagnetiche proteggono dall'Alzheimer" - "Quindi le emissioni elettromagnetiche che escono dal cellulare (soprattutto dall'antenna) posto vicino all'orecchio - prosegue Rossini - hanno un impatto sull'eccitabilità dei neuroni sottostanti, aumentandola per un tempo di circa un'ora successiva a un uso prolungato (diciamo di 45 minuti) del cellulare. Questo dato di per sé non è né positivo, né negativo - sottolinea l'esperto: quello dei cellulari potrebbe essere un effetto positivo, per esempio, quando serva aumentare l'eccitabilità del cervello di un soggetto malato (ci sono studi in corso su modelli animali di Alzheimer che dimostrano che la deposizione di sostanza tossica beta-amiloide diminuisce in risposta a esposizione ai telefonini). Potrebbe essere un fatto negativo - conclude - quando a essere stimolato è un cervello già di per sé troppo eccitato, come in caso di epilessia".

Nessun commento: