sabato 10 agosto 2013

paradigma farmacocellulare/bioingegneristico : stem cell anche per i tumori solidi

orso castano : riusciranno le stem cells , le cellule staminali a soppiantare la chemioterapia , metodo ammazzatutto, sostituendo, o meglio accoppiando, le staminali alla chemioterapia tradizionale? E' una scommessa, ma si intravedono risultati positivi, ovviamente da comprovare e monitorare. Il percorso e' lungo. La speranza e' quella di sconfiggere maqlattie terribili e mortali, fonte di disperazione . La "scienza" rida' la speranza, la creativita' e la fantasia dei clinici e dei ricercatori, che dovrebbero collaborare piu' diffusamente insieme per gli stessi obiettivi , sono una nuova regola estensibile anche ad altri "territori"umani. E' possibile esportare il metodo scientifico , con tutti i suoi limiti relativi alla falsificabilita' , anche nel campo delle cosiddetteb "scienze umane". Vorremmo occuparci di questo problema , cosa non da poco , anche se sappiamo che la complessita' umana (valori,n affettivita', intenzionalita' soggettiva, narcisismo, volonta' di potenza, rigidita' mentale , ecc) renderanno questo confronto arduo.
Il trapianto di cellule staminali emopoietiche, rappresenta in casi selezionati, l'atto conclusivo di un complesso percorso terapeutico in pazienti in terapia oncologica. 

Il midollo osseo è un tessuto spugnoso contenuto all'interno delle ossa, in prevalenza di quelle piatte e corte, che ha la funzione di produrre tutte le cellule dei sangue e precisamente i globuli rossi senza i quali l'ossigeno non arriva dai polmoni ai vari organi, le piastrine necessarie alla coagulazione dei sangue e i globuli bianchi detentori della immunità che ci difende da quanto è estraneo al nostro organismo e in particolare dalle infezioni e dai tumori.
Tutte queste cellule derivano da una sola, chiamata cellula staminale emopoietica che, attraverso successive e ripetute divisioni, dà luogo alle cellule mature prima ricordate e cioè ai globuli rossi, ai globuli bianchi e alle piastrine. Queste cellule staminali sono contenute in prevalenza nell'interno dei midollo osseo, ma sono presenti anche nel sangue periferico e nel sangue dei cordone ombelicale al momento della nascita.
La tecnica dei trapianto consiste nell'asportare e conservare in modo adeguato tali cellule, quindi reinfonderle al malato al momento opportuno; in altre parole il cosiddetto trapianto di midollo osseo è in realtà un trapianto di cellule staminali emopoietiche totipotenti che abitualmente sono estratte dal midollo osseo ma che possono essere recuperate anche dal sangue periferico e dal cordone ombelicale. Deriva da quanto detto, che è più esatto il termine "trapianto di cellule staminali emopoietiche" che non quello di "trapianto di midollo osseo".
Le cellule staminali di cui sopra si reinfondono al paziente allo stesso modo di una trasfusione di sangue e hanno la meravigliosa capacità di raggiungere attraverso la circolazione dei sangue gli spazi midollari dove sistemarsi, accasarsi (homing) e ricostruire il midollo osseo. Appare chiaro a questo punto che gli spazi dove queste cellule nuove si devono "accasare" devono essere vuoti e quindi è necessario che prima di reinfonderle, il midollo dei malato sia stato svuotato dei suo contenuto cellulare, sia stato cioè distrutto da un trattamento chemioterapia e/o radioterapico che va sotto il nome di "condizionamento". Si tratta di una terapia molto aggressiva, che rappresenta il primo dei rischi e delle difficoltà che il malato che viene trapiantato deve affrontare ma che abitualmente supera facilmente.
La chemioradioterapia di condizionamento non serve solo per fornire lo spazio midollare necessario all'impianto e allo sviluppo delle cellule staminali emopoietiche normali trapiantate ma anche a distruggere le cellule anormali responsabili della malattia.............................

La novità degli ultimi anni è però rappresentata dall'applicazione di tale strategia terapeutica a tumori non dei sangue ma di altri organi, i cosiddetti tumori solidi e principalmente a quelli della mammella, dell'ovaio, dei testicolo, al neuroblastoma, al tumore a piccole cellule dei polmone ecc. Queste neoplasie che non intaccano abitualmente il midollo osseo sono molto sensibili alla chemioterapia e possono quindi essere trattati con dosi molto alte, la cosiddetta terapia sovramassimale che di solito è molto efficace, ma sfortunatamente non distinguendo tra cellule normali e cancerose non distrugge solo le cellule dei cancro ma anche molte di quelle normali, comprese le cellule dei midollo osseo; solo provvedendo a rimpiazzare il midollo osseo con il trapianto, il paziente può ricevere queste grandi ed efficaci dosi di terapia, altrimenti mortali. Particolarmente estesa ed interessante la casistica riguardante il carcinoma della mammella, soprattutto negli Stati Uniti d'America, ma ormai anche in Europa.1 pazienti che è opportuno sottoporre a tale trattamento sono quelli dal Il stadio in su e i risultati sono davvero incoraggianti in quanto la sopravvivenza libera da malattia a lunga scadenza (6 anni e oltre) raggiunge il 60% nel Il stadio, il 50% nel III stadio e nell'infiammatorio, attestandosi intorno al 20% nel IV.
Infine, si è visto che il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche dà risultati esaltanti anche in malattie autoimmuni a grave prognosi quali il lupus erimatoso sistemico (LES) o fortemente invalidanti quali l'artrite reumatoide e la sclerosi multipla. In quest'ultima affezione si ottengono risultati veramente buoni per cui malati costretti su una sedia a rotelle riprendono spesso e per molti anni la loro normale funzione motoria.

Linee di ricerca del S. Raffaele (link)

L’Unità di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo (UOE-TMO) svolge attività di ricerca clinica in collaborazione con numerosi laboratori dell’Istituto Scientifico San Raffaele e con altri centri italiani e europei. L’UOE-TMO è accreditata secondo sistema qualità ISO-9001 dal gennaio 2008 ed è in corso di accreditamento Jacie-EBMT (European Group for Blood and Marrow Tranplantation, www.ebmt.org  www.jacie.org) per l’attività di trapianto di Midollo e Cellule Staminali.
L’attività clinica è dedicata all’attività di assistenza, cura e ricerca clinica di pazienti ematologici nell’intero spettro delle malattie ematologiche, sia oncologiche che non-oncologiche. L’UOE-TMO è centro di riferimento per la cura delle leucemie acute, mielodisplasie, neoplasie mieloproliferative, mielomi e linfomi. I protocolli diagnostico-terapeutici interni prevedono per queste patologie una sistematica copertura delle attività di cura da parte di linee guida e protocolli di società scientifiche e gruppi cooperativi di riferimento:
  • Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto (GIMEMA);
  • Gruppo Italiano Trapianto Midollo Osseo (GITMO);
  • Northern Italian Leukemia Group (NILG);
  • European group for Blood and Marrow Transplantation (EBMT);
  • European Organisation for Research and Treatment of Cancer (EORTC).
L’UOE-TMO è in Italia una delle tre principali unità di trapianto di midollo da donatore; l’attività di ricerca nel trapianto include procedure complesse di trapianto da familiare parzialmente compatibile, sangue da cordone ombelicale, donatori volontari parzialmente compatibili.
L’attività di ricerca clinica è rivolta a tutte le aree di indicazione clinica, con particolare focus su leucemie acute, mieloma e linfomi. La ricerca clinica dell’ UOE-TMO è in stretta connessione “traslazionale” con numerosi laboratori di ricerca dell’Istituto Scientifico San Raffaele: è attivo il trasferimento in clinica di nuovi strumenti di terapia cellulare e terapia genica prodotti dallo sviluppo della ricerca la ricerca e sviluppo del San Raffaele.

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