Un'erborista a Careggi
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Ascoltare: l'erborista ascolta e accoglie le esperienze personali e popolari di uso delle piante medicinali, quelle provenienti dalla tradizione e che più difficilmente sono citate nei testi scientifici, salvo le ricerche di etnobotanica ed etnomedicina.
Educare: in una struttura pubblica non può mancare l'aspetto educativo: come e quando ci si può rivolgere alle erbe o al fai da te e quando invece occorre passare alla fitoterapia o alla medicina convenzionale.
Informare l'informazione obiettiva sulle opportunità terapeutiche delle erbe, sui loro limiti e rischi è la più attesa dalla popolazione, non solo dai pazienti di Careggi.
Ricercare: l'erborista è già inserita in ricerche epidemiologiche applicate alla fitoterapia e alla fitovigilanza.
Collaborare: auspicabile la collaborazione con il personale sanitario quando ad esempio si trovino di fronte a un paziente che utilizza prodotti erboristici.
Nelle nuove strutture ospedaliere è previsto un apposito luogo chiamato "Tisaneria", e la logica vuole che in ospedale sia possibile ricevere anche le tisane, ad esempio durante gli incontri educativi sull'uso e sui rischi delle erbe, che stiamo preparando per i degenti e i loro familiari.
Fabio FirenzuoliCentro di Medicina IntegrativaAUO Careggi, Università di Firenze
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