martedì 5 giugno 2012

mann , il suddito. Il servilismo e la doppia morale pubblico-privato come comportamento abituale nella Germania prenazista



Heinrich Mann, Il suddito, Utet Libreria

Il suddito, una tagliente parodia del servilismo nei confronti del potere da parte del cittadino medio scritta da Heinrich Mann nel 1914, è di nuovo in libreria grazie a Utet. Uno splendido ritratto del grigiore borghese, pronto a trasformarsi in ottusità, pochezza culturale e odio nei confronti dell’”altro”

Heinrich Mann, Il suddito, Utet Libreria
Un romanzo profetico (il nazismo è lì, in trasparenza) che delinea con crudo e grottesco sarcasmo il ritratto del perfetto suddito tedesco. Il protagonista, Diederich Essling, viene seguito a partire dall’infanzia segnata dalle prussiane frustate del padre fino al trionfo politico e sociale. Tutte le tappe della sua “maturazione” sono delineate e scandite con ritmica ferocia: la vita dissipata e gaglioffa delle associazioni studentesche con annessi duelli, tragiche bevute, vergognosi amorazzi, quella militare (che in sostanza ne è il doppione), l’assunzione di responsabilità nell’azienda paterna (condita di tante piccole e meno piccole malversazioni) e in famiglia (dove si atteggia a capofamiglia retto e irreprensibile)… Un capitolo a parte sono le sue vicende sentimentali, sempre dettate oltre che da una sordida sensualità, da una smania di “crescita” sociale. E poi, sopra tutto: la politica, nella quale si butta con goffaggine stolida ma vincente… Fantastica la conclusione quando, ottenuto il ruolo di conferenziere ufficiale nell’inaugurazione del monumento a Guglielmo II da lui fortemente voluto, la cerimonia viene rovinata da una tremenda tempesta. Tempesta che prefigura la devastante incipiente guerra. Perché, giova ricordarlo, il libro è stato scritto nel 1914 (ma pubblicato solo nel 1918, dopo molte esitazioni dell’editore).

Nessun commento: