mercoledì 20 giugno 2012

stress psicociale e disturbi org. corr. (DSM 4 TR, asse 4) counceling ed infertilita'


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19/06/2012, Editoriali in Salute della donna cura di a
Impatto psicologico dell’infertilità e dei protocolli di Procreazione Medicalmente Assistita
Ruolo e importanza del counselling per la coppia infertile
Key words: infertilità, counselling, linee guida
A cura di: Paolo Spriano e Valentina Pignanelli – MMG Milano
La riproduzione e il divenire genitori rappresentano una parte fondamentale della vita di una coppia. Il concepimento è fortemente correlato, sia per la donna che per l’uomo, all’autostima, all’identità sessuale e alla percezione della propria immagine corporea1. Una coppia quando raggiunge la consapevolezza della propria infertilità accusa sempre una profonda crisi emozionale che và tenuta in considerazione dal medico durante tutto il percorso diagnostico e terapeutico proposto nell’ambito di protocolli di Procreazione Medica Assistita (PMA). Questo è ancor più vero se si considerano coloro che avevano pensato di pianificare la propria vita riproduttiva, adottando metodi contraccettivi. In questi casi è molto spiccata la prima reazione alla diagnosi di infertilità, caratterizzata da sentimenti di sorpresa, incredulità, negazione. Parallelamente, si fanno spazio sentimenti di rabbia, frustrazione, ansia e depressione2. Il pattern dei sintomi caratteristici della “crisi” della sterilità è assimilabile a quello correlato ad un forte evento stressante, ma a differenza delle crisi traumatiche, in cui la fase reattiva si risolve quasi sempre nell’arco di circa sei settimane, nell’infertilità nuovi eventi, nuove speranze e nuove delusioni ritardano l’adattamento e la risoluzione del trauma primitivo, rinnovandosi ad ogni comparsa di ciclo mestruale o in occasione di eventi esterni come la nascita di un bambino nell’ambito familiare3.
La grande complessità di tale quadro psicologico è stata recepita dalle norme applicative della Legge 40/2004 con l’indicazione di “garantire alle coppie un servizio di supporto psicologico prima e durante l’esecuzione dei singoli trattamenti, allo scopo di attivare le risorse interne al singolo individuo perché possa affrontare più agevolmente le difficoltà”.
Allo scopo le raccomandazioni dell’ESHRE (European Society of Human Reproduction and Embriology)4, attualmente in corso di revisione5, propongono tre diversi tipi di counselling utili per il supporto della coppia inserita in protocolli di PMA:

Decision‐making counselling: con lo scopo di consentire ai pazienti di comprendere e di riflettere, durante la proposta di trattamento, sulle implicazioni che questo potrebbe avere per loro, per le loro famiglie e per gli eventuali figli, aiutando inoltre le persone a scegliere se e quando interrompere un trattamento.
Support counselling: con l’obiettivo di sostenere le coppie nei momenti di maggiore stress, favorendo l’elaborazione di nuove strategie per gestire le difficoltà, considerando che lo stress è causato dalla frustrazione del naturale desiderio di un figlio, ma anche dalla pressione sociale o familiare intorno alla genitorialità o dal rischio che il trattamento fallisca. Il trattamento in sé, inoltre, è causa spesso di stress aggiuntivo e situazioni specifiche di stress sono tipicamente quelle in cui è necessario prendere rapidamente delle decisioni in merito al trattamento, i periodi di attesa del risultato del test di gravidanza, i giorni successivi al fallimento di un ciclo di trattamento, le occasioni di conflitto date dal dover decidere se interrompere o meno il trattamento e naturalmente l’elaborazione della rinuncia definitiva.
Therapeutic counselling: che si propone di assistere le persone o le coppie nello sviluppo di strategie che consentano loro di far fronte alle conseguenze dei trattamenti dell’infertilità e aiutarle a moderare le loro aspettative ed accettare la realtà di particolari situazioni. In particolare le persone sono invitate a esaminare la loro attitudine verso: la propria infertilità, l’infertilità del partner, la possibilità che il trattamento fallisca.
Obiettivi del counselling in questi pazienti che vivono una situazione di forte stress emotivo sono:
  • favorire l’espressione delle emozioni
  • identificare le cause di stress
  • promuovere interventi volti a ridurre lo stress e aiutare le coppie a reagire meglio alle difficoltà
  • discutere i fattori personali, situazionali o sociali che possono predisporre o innescare un forte stress.
Nei casi in cui si ottiene la gravidanza è fondamentale favorire la transizione dalla condizione di pazienti infertili a quella di genitori in attesa di avere un bambino , contenendo i sentimenti di incredulità e ambivalenza legati alla gravidanza e alla capacità futura di essere genitori.
In presenza di gravidanze multiple è importante fornire un quadro realistico di cosa può comportare divenire genitori di due (o tre) figli della stessa età.
In determinate situazioni il medico può aiutare la coppia a porre fine ai trattamenti, soffermandosi sul significato personale di non aver raggiunto un importante scopo della vita.
Anche la sessualità e la vita di relazione spesso richiedono una discussione aperta ed approfondita, volta ad identificare fattori che possono contribuire al problema quali la depressione o gli effetti collaterali delle terapie.
Infine, il counselling diagnostico e terapeutico non può trascurare il contesto socioculturale di appartenenza dei pazienti. A tal proposito, è utile esplorare il significato dell’infertilità nella cultura della coppia, mettendo in luce le pressioni sociali che la coppia subisce per il mancato concepimento, in particolare la donna, spesso percepita come unica responsabile dell’infertilità
.
Servizi psicosociali aggiuntivi quali il counselling telefonico e le informazioni date per iscritto possono riportare alla normalità l’esperienza dei pazienti, fornendo loro notizie sulle più comuni reazioni psicologiche all’infertilità e sulle modalità di reazione a tale condizione,evitando che si sentano esclusi se la propria esperienza differisce da quella descritta e in modo che le indicazioni date siano ampiamente accessibili.
Inoltre, l’autonomia dei pazienti può essere incoraggiata da strutture di natura proattiva come i gruppi di auto‐aiuto, in cui ciascun membro partecipa al successo del gruppo, e all’interno del quale vengono fornite indicazioni cliniche e supporto psicologico.
Tutto questo è utile se considerato come strumento per il medico nel ridurre il disagio psicologico e la naturale tendenza all’isolamento della coppia infertile nel dolore della propria esperienza, favorendo i meccanismi adattativi di risposta allo stress della riproduzione assistita. Il passaggio critico dell’intervento medico è rendere la coppia co‐protagonista della ricerca del figlio, e non semplicemente “oggetto” di cura. Presupposti fondamentali per un buon esito sono: la creazione del rapporto empatico tra il medico e la coppia e, per il medico, che nella coppia ciascun individuo venga preso ugualmente in considerazione. Infatti i due componenti della coppia possono affrontare diversamente la sterilità e non di rado possono avere opinioni contrastanti su quanto il problema infertilità abbia condizionato il proprio rapporto coniugale e la propria vita sessuale. Per una coppia di fronte alla crisi dell’infertilità il medico rappresenta l’elemento chiave del triangolo relazionale, e questo vale in qualsiasi momento del percorso diagnostico‐terapeutico. Pertanto i medici curanti e gli specialisti coinvolti in protocolli di PMA devono essere consapevoli del valore critico attribuibile ad un loro intervento di counselling rivolto alla coppia per l’elaborazione di strategie di superamento della crisi interiore generata dall’infertilità, e ciò deve avvenire indipendentemente dall’ottenimento o meno della gravidanza cercata.

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