domenica 3 febbraio 2013

Salute mentale. stopOPG: “Gli Ospedali psichiatrici giudiziari sono ancora lì”

orso castano: e' un problema di civilta' e di malasanita'. Continuare a mantenere "caceri" aperte e' un problema sociale, ma indica contemporneamente le continue lentezze , l'impreparazione, la non volonta' di utilizzare le strutture territoriali!! Ma va detto , sottolineato, gridato, che e' grave responsabilita' di quei culi di pietra di primari , e c'e' ne sono sparsi molti in tutta Italia, che durante questi anni si sono spremuti fino allo spasimo per chiudere le strutture territoriali, in modo da oggettivamente , a mio avviso, dirottare i pazienti sul privato,  investire in nuov  redditizi pubblicii e  privat manicomiettii,; questi soggetti, che hanno spesso fatto finta di essere di sinistrea, dovrebbero essere cacciati a calci nel sedere , ma portano voti e sopratutto , ma portano anch'essi sono i garanti del privato nel pubblico, cioe' hanno il compito di impedire , secondo la mia nalisi, di SQUALIFICARE IL PUBBLICO IN MODO CHE IL PRIVATO SI MOSTRI PIU' VIVACE E ALL'AVANGUARDIA. qUESTO E' IL RISULTATO DELLA PIRAMIDALIZZAZONEE DELL'AZIENDALIZZAZIONE DELLE asl

scade oggi il termine per il completamento del processo di superamento degli ospedali psichiatrici, ma è evidente che non è stato rispettato: le strutture sono ancora aperte. Lo denuncia il comitato nazionale stopOPG che lancia l’allarme anche sui ritardi per l’assegnazione delle risorse..........

..........inoltre e' inaccettabile il ritardo nell’assegnazione alle Regioni delle risorse destinate ad accompagnare il superamento di queste strutture (per spesa corrente: 38 milioni di euro nel 2012 e 55 milioni dal 2013, più quelle in conto capitale: 173,8 milioni di euro).
 
Per il comitato nazionale stopOPG il definitivo superamento delle strutture si potrà raggiungere solo con la modifica degli articoli del codice penale 88 e 89. Altrimenti gli Opg (vecchi o nuovi) continueranno ad essere alimentati da nuovi ingressi. Perciò la mobilitazione continua.

E per uscire dallo stallo, il  comitato nazionale ribadisce le proprie proposte:
 
Destinare la risorse ai Dipartimenti di Salute Mentale DSM, che devono presentare e attuare i progetti individuali finalizzati alle dimissioni degli/delle internati/e o per progetti di alternativa alla misura di sicurezza detentiva in Opg o Ccc (vedi sentenze Corte Costituzionale 253/2003 e 367/2004 richiamate dall’allegato 1C Dpcm 1.4.2008). Per chiudere gli Opg bisogna offrire buoni servizi per la salute mentale nel territorio;
Attuare le “dimissioni senza indugio”, come sollecitato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul Ssn ai Ministri della Salute e della Giustizia, che risultano possibili immediatamente per i due terzi delle persone internate attraverso la presa in carico dei DSM, che porterebbero già alla chiusura di alcuni Opg;
Istituire una specifica “autorità” di garanzia nazionale (che possa agire anche con funzioni commissariali ad acta) per l’attuazione dei programmi delle regioni e per il loro monitoraggio.

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