martedì 19 febbraio 2013

Piemonte :un assessore alla sanita' particolare



vai su www.anaaopiemonte.it Questo Assessore è un pericolo per la sanità pubblica (resoconto incontro avvenuto al Palazzo della Regione)

Alle 16.40 circa una delegazione di 5 persone entra nel Palazzo della Regione. Io, Valfrè (CGIL FP), Scassa (UIL FP), Valenti (FIALS), Delli Carri (Nursing Up).
Appare subito evidente che Monferino non gradisce nè la manifestazione nè probabilmente il fatto di doverci ricevere al posto di Cota. Le  modalità bonarie sul suo viso pacioccone sono sostituite da una tensione evidente e da un umore tetro.
Parliamo a turno elencando le problematiche principali, una su tutte: la mancanza assoluta di dialogo. Le scelte sulla razionalizzazione dei servizi e sui costi inutili da tagliare sono argomenti che nessuno di noi rifiuta a priori. Ma si assiste ad un mantenimento di strutture ridondanti e alla cancellazione di servizi utili senza sentire mai chi ha maggiore esperienza sul campo.
Gli esempi si sprecano. Si cita il Valdese che era sì un ospedale piccolo ma che funzionava egregiamente e la cui chiusura ha aggravato le liste di attesa. Si citano le chiusure delle emodinamiche nella cintura che non potranno avvenire senza maggiori costi per i presidi sulle quali ricadrà un ulteriore carico di lavoro. Si rimarca la estrema difficoltà di mantenere i servizi con il personale che cala continuamente. Si evidenziano le anomalie delle DGR che vanno oltre (o contro) lo stesso Piano Socio-Sanitario.
Monferino intanto scrive su un foglio (che probabilmente getterà nel cestino a fine riunione).
Personalmente richiamo la questione di questa estate quando dall’annuncio della chiusura della emodinamica di Rivoli (data da Zanon) si passa, nel volgere di una estate, alla nomina di Primari da parte del Direttore della To3 e ad una giravolta incomprensibile con la decisione di chiudere la emodinamica dell’Ospedale “Hub” di Orbassano (ottobre).
Chiedo come mai mettere nel PSR che l’ASO San Luigi, che è pure sede di insegnamento universitario, è un HUB , quando poi la si spoglia di servizi quali la emodinamica e si sposta il famoso robot chirurgico urologico in un’altra sede.
Chiedo come mai si possano fare concorsi per alcuni, quando tutto dovrebbe essere bloccato, mentre alle Molinette da 3 anni si aspetta che sia nominato il Primario del Pronto soccorso del terzo Ospedale italiano.
Chiedo come mai si assiste al balletto pre-elettorale della unione Borgomanero-Borgosesia quando il Piano socio-sanitario ha stabilito che si tratta di ospedali appartenenti a due ASL diverse. Forse ci sono problemi più importanti.
Chiedo perchè cercare l’efficienza ed il risparmio a tutti i costi e poi aprire l’emodinamica di Domodossola che non rispetta i criteri stabiliti dalla Regione stessa e dal gruppo di lavoro dei primari cardiologi riuniti all’Aress (che vengono citati solo quando fa comodo…)
Chiedo perchè non si faccia chiarezza sulla questione dei fondi immobiliari che risulterebbe la fotocopia di altre operazioni spericolate, quale ad esempio quella effettuata dall’allora Governatore Storace, e che ha aggravato il dissesto della Regione Lazio.
Chiedo perchè si era affermato che il Valdese veniva “riconvertito” e invece è stato chiuso.
Chiedo perchè dei molti ospedali da chiudere (es. Venaria, sul quale tutti i rappresentanti sindacali concordano) nessuno di questi è stato ancora toccato.
Chiedo perchè affermare risparmi da 14 milioni grazie alle Federazioni quando tali risparmi (se ci sono) sono stati effettuati dalle aziende sanitarie.
Chiedo come faccia l’Assessore a “trovare” 200 milioni nelle pieghe del bilancio per fare un comunicato stampa di comodo alla vigilia della manifestazione quando afferma continuamente che non ci soldi per gli stipendi.
Chiedo come mai, se la chiusura delle  emodinamiche deve essere realizzata a costo zero (DGR di riorganizzazione del 28 dicembre), il comunicato stampa dell’Assessorato (23 gennaio) afferma il contrario.
L’Assessore ascolta, livido in volto. Ne segue una lunga discussione senza alcuna utilità. L’assessore non ha intenzione di recedere di un passo. Anzi inanella una serie di paradossi ed ossimori da fare impressione:
  1. Il Valdese è stato riconvertito. Chiudere vuol dire riconvertire. (no comment)
  2. L’ASO San Luigi è un HUB insieme al Mauriziano, non come ospedale singolo (falso, vedere pag. 60 del PSR)
  3. Quello che sta applicando è il piano sanitario votato dal consiglio non quello che ha voluto lui (falso, il PSR in consiglio lo ha portato lui, Cota e Zanon)
  4. I risparmi di 14 milioni sono merito delle Federazioni (falso, nessuna ha aggiudicato ancora una gara)
  5. I siti delle Federazioni dove non risultano gare non servono a dimostrare nulla (allora ci fa vedere lei le gare bandite?)
Basterebbe già questo.
Se non fosse che, ad un certo punto, si lascia andare a valutazioni pericolose. Contestavo il numero di procedure del San Luigi. Io affermavo che sono circa 1.000 e lui sosteneva che erano meno di 500.
A questo punto l’Assessore afferma che “lui non conta le coronarografie”. “Ah si?” dico io.  ”Quindi da adesso, sarà possibile fare le coronarografie nei centri prelievi? Guardi che serve una sala di emodinamica per farla non lo sa? Se non le conta per il San Luigi non le conta per nessuno!”. “Lei deve sapere che spostare 1.000 – 1.500 procedure (angioplastiche + coronarografie) in una altra struttura dall’oggi al domani, non solo determina costi aggiuntivi, ma comporta anche dei rischi!”
A questo punto, quasi imbizzarrito, si lancia in una filippica contro l’emodinamica di Moncalieri: “l’emodinamica di Moncalieri ha una percentuale di angioplastiche sul totale delle procedure (83 per cento) molto più alta rispetto delle restanti emodinamiche del circondario, e sa perchè? Lo fanno per giustificare la loro esistenza!
Lo guardo esterrefatto e penso “questo qua è fuori di testa”.
Mi riprendo e gli dico: “scusi Assessore, ma si rende conto di quello che sta dicendo? E come se accusasse i cardiologi di Moncalieri di effettuare angioplastiche senza alcuna indicazione clinica. Il che sarebbe gravissimo in quanto una procedura di dilatazione delle coronarie non è proprio una procedura scevra da rischi. Sta facendo un paragone che mette i medici di Moncalieri sullo stesso piano dei medici della clinica S. Rita di Milano”.
Anche gli altri rappresentanti sindacali rumoreggiano. Ma la discussione scivola poi su altre questioni.
Decidiamo che è inutile continuare. E’ tempo perso. Salutiamo e usciamo dal Palazzo. A respirare aria fresca.

La Newsletter di ANAAO Piemonte - 19/02/2013

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