mercoledì 27 febbraio 2013

Bersani insiste con Grillo, ma...

orso castano : dividere il movimento 5 stelle , evidenziarne le contraddizioni, recuperare a progetti democratici gli attivisti grillini piu' responsabili e' lecito e doveroso, ma Bersani agli occhi di questi militanti resta il colluso col bocconiano, resta quello che poco ha fatto per gli operai sull'art.18, mediando con l'uomo della finanza internazionale, Monti. Ci vuole Renzi, che deve assumersai la reposabilita' di non mandare a puttane il paese o , peggio, di farlo ritornare , come il "sorpassato" Veltroni vorrebbe , ad un consociativismo degradante e mortale, ad un governissimo di ispirazione Napoletanesca e migliorista  a dir poco pericolosissima!! Renzi non tirarti indietro , la democrazia del paese non puo' aspettare, i suoi nemici , come una certa destra contigua alla mafia, e' li' che aspetta, assumiti le tue responsabilita'!
da AFFARI ITALIANI:IT ,  link

Mercoledì, 27 febbraio 2013

...........LA STRATEGIA DI BERSANI - Ci sarà quindi un mese di stallo e secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare la strategia di Bersani è quella di apertura al movimento di Grillo e di chiusura al Pdl. "Accettare un accordo Pd-Pdl per un governo cosiddetto di larghe intese sarebbe come firmare la nostra condanna all'estinzione", ha dichiarato l'eurodeputata Debora Serracchiani. Ma di fronte alla chiusura di Grillo che cosa si può fare? "Non ci aspettavamo una sua apertura in questo momento", spiegano fonti del Nazareno. Grillo è ancora l'uomo della contestazione, il voto si è appena concluso, e certo non può andare a braccetto con chi fino ad un minuto prima ha insultato. Ma da qui ad un mese le cose si possono ammorbidire. Il Pd ha intenzione di fare proposte concrete: riduzione dei rimborsi elettorali, riorganizzazione della macchina pubblica, provvedimenti anti-crisi e soprattutto la nuova legge elettorale. "A quel punto Grillo, se vorrà, dovrà assumersi la responsabilità di dire di no davanti al Paese", spiegano da via del Nazareno.

LE SPACCATURE NEL PD - Il piano di Bersani rischia di naufragare non solo per la pervicace chiusura del comico genovese, ma anche per le divisioni interne al partito. L'apertura del segretario a Grillo in conferenza stampa non convince molti dei dirigenti, a cominciare da Massimo D'Alema e Walter Veltroni. Il primo ritiene sia un errore aprire solo al Movimento 5 Stelle e non al Pdl. Il secondo riterrebbe poco praticabile un'offerta al Centrodestra, ma vede anche male l'apertura a Grillo. La cosa più opportuna, per Veltroni, sarebbe affidarsi a Giorgio Napolitano, il quale, svelano fonti a i massimi livelli contattate da Affari, starebbe pensando ad un uomo super partes del calibro di Giuliano Amato. Un nuovo premier tecnico (o quasi) insomma, ma nel Pd c'è chi fa altri nomi: quello sulla bocca di tutti è Matteo Renzi. Il Sindaco di Firenze è l'unico vincitore del Pd di queste elezioni. E in molti guardano a lui come successore di Bersani (che per molti ha le ore contate, epurato per l'insuccesso dalle correnti interne). Ma dall'entourage del sindaco non vogliono sentire parlare di un suo passo avanti in questo momento, non perché non gli interessi, ma perché aspetta il prossimo turno.

LE SPACCATURE NEL M5S - Un aiuto a Bersani può arrivare dalla Rete visto che lo stesso Grillo è contestato dai suoi uomini. Diego scrive: "Caro Grillo come fai a valutare legge per legge se un governo neanche lo fai partire?". E poi, Danilo da Cesena: "Grillo, piantala di fare la vittima e prova a fargli fare un governo: senza un governo, non arriveranno né proposte belle né proposte brutte, si tornerà a votare, e stavolta non sarà colpa della 'vecchia politica'. Ora i ragazzi sono in Parlamento: falli lavorare, e fatti da parte. O vali più di uno?". E ancora, con toni ancora più duri, Andrea P. dice: "Uno vale uno. Grillo vale Casaleggio. Gli eletti non contano un cazzo". Domenico da Salerno esclama: "Per votare le proposte bisogna prima che si dia la fiducia al governo....non facciamo cazzate...".
 

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