domenica 10 febbraio 2013

Toscana. Al via riforma cure primarie. Firmati i primi accordi integrativi con i medici

orso castano : il modello , tanto strombazzato,  "toscano" in fondo e' un modello super tradizionale che , oltretutto non tierne conto della pluralita' , e spesso della "sovrabbondanza2 e dei doppioni di offerta di servizi sanitari presenti sul teriitorio. Problema enorme che staportandolasanita' territoriale tra accreditati e non , a costi salatissimi per i cittadini. Ma lacosa che piu' colpisce e' la totale senza , persino delle parole , della prevenzione secondari e primaria, nonche' della contitnuita' ospedale territorio!! Come fossero duer comparti diversi, del resto "Divide e d impera!!". Vorremmo proprio verificare se in PS oltre ai codici viene raccolto il nome del  medico di medicina generale nei computer che le infermiere riempiono assegnando secondo la loro bravura i codici il cuji colore puio' a volte portare a conseguenze drammatiche. Ma quello che ancor di piu' manca e' l'attivazione della popolazione sulle patologie presenti sulla zona e su che cosa , di semplice possono fare i pazzienti o la gente ancora sana per prevenire o curare al meeglio le patologie. E' un salto di qualita' che la sanita' pubblica dovra' prima o poi fare. Insagnare ad un diabetico, facendo microhruppi aad hoc su cosa fare ed aggiornando i gruppi e' ancora un sogno. Non parliamo poi dell'intervento all'esordio, e' un sogno ad occhi apertik. Il paziente non ha "ildiritto alla cura ed il medico non ha il diritto aa curare come "dirigente" (e' bene ribadirlo con forza di fronte ai culi di pietra diffusi nella sanita' piuttosto il paziente ed il medico sembrano avere il diritto ad ammalarsi ed il medico sembra avere il solo diritto ad obbedire ai dictat che l'assessore alla sanita' regionale , costringendolo nei fatti con le limitazioni  strumentali o col taglio dei posti letto , sembra fare con il condimento periodico dello spoil sistem sanitario , cosa spesso in odor di aumma aumma , ad essere buoni. 

................................Vediamo nel dettaglio i vari punti previsti dall’accordo.
Aft (Aggregazione Funzionale Territoriale). Si tratta di un insieme di professionisti, tutti della stessa professionalità, riuniti in un territorio omogeneo e coordinati da uno di loro (eletto dagli altri) che si interfaccia tra loro e l’azienda sanitaria per il governo delle cure primarie sul territorio e i rapporti con l’ospedale. Ai medici delle Aft sarà affidata la tutela della salute della popolazione di riferimento. Si prevedono circa 100 Aft in tutta la regione. Ognuna di esse avrà un bacino di circa 30.000 abitanti, circa 20-25 medici di medicina generale (Mmg) e 5-6 medici di continuità assistenziale (meglio conosciuti come guardia medica: i medici che entrano in funzione negli orari lasciati scoperti dai medici di medicina generale).
In via sperimentale, i medici di continuità assistenziale potranno effettuare attività per gli anziani, i cronici, ecc. nelle ore diurne, mentre tra la mezzanotte e le 8 del mattino (ore in cui la richiesta è minore) le vere urgenze verranno affidate al 118.
Nelle Aft sarà possibile anche sperimentare la piccola diagnostica o diagnostica leggera, per esaurire quanto più possibile il problema di salute di un cittadino: questo porterà a un minor ricorso all’ospedale, inteso come diminuzione di accessi impropri al Pronto Soccorso e ricoveri impropri.

Uccp (Unità complessa di cure primarie). In Toscana si identifica con il sistema delle Case della Salute. È un’aggregazione strutturale multi-professionale, di cui fanno parte i Mmg (ed eventualmente i pediatri di famiglia) insieme ad altri operatori del territorio: infermieri, specialisti, amministrativi, personale sociale. Opera nell’ambito dell’organizzazione distrettuale, con l’obiettivo di effettuare in maniera integrata tutte quelle attività utili ad affrontare prima di tutto la cronicità in tutte le sue varianti. La sede unica consente di offrire sul territorio un luogo riconoscibile per le necessità assistenziali dei cittadini. Attualmente le Uccp sono 20 in tutta la regione, dovrebbero salire a 30 nel 2013 e arrivare e 45-50 nel 2014.

Sanità di iniziativa. Anche questa è prevista dagli accordi. Quanto fatto finora in via sperimentale nei prossimi tre anni vedrà l’ingresso a regime per tutta la popolazione toscana, secondo il Chronic care model. Nel 2013 si prevede la copertura del 60% della popolazione, nel 2014 dell’80%, nel 2015 il 100% della popolazione toscana. I Mmg avranno degli obiettivi e verranno pagati in base ai risultati ottenuti. La sanità di iniziativa è quella che non aspetta il cittadino sulla soglia dell’ospedale (sanità di attesa), ma gli va incontro prima che le patologie insorgano o comunque si aggravino, facendo anche opera di prevenzione e di educazione. Il riferimento è il Chronic care model, basato sull’interazione tra il paziente, reso esperto da opportuni interventi di formazione e addestramento, e il team multiprofessionale composto da Mmg, infermieri e operatori sociosanitari. La sperimentazione di questo modello, avviata nel 2009 ed estesa oggi a circa il 40% della popolazione toscana, ha dimostrato di produrre notevoli miglioramenti nella qualità dei servizi territoriali: il 67% dei pazienti intervistati in una recente indagine sulla soddisfazione degli utenti, ha dichiarato di aver riscontrato dei benefici sul proprio stato di salute da quando è stato introdotto il nuovo modello, e l’86% di essi ha rilevato un miglioramento complessivo dell’assistenza.

Appropriatezza prescrittiva e contenimento delle liste di attesa. Per ridurre le liste di attesa della medicina specialistica, l’accordo prevede un protocollo operativo che contempla: l’aumento delle prestazioni erogate con ore aggiuntive di attività programmata (le aziende possono prevedere un pacchetto aggiuntivo di ore di cui disporre in caso di superamento dei tempi di attesa) e interventi finalizzati all’appropriatezza delle prestazioni (programmi di formazione/informazione rivolti ai medici prescrittori finalizzati alla ricerca dell’appropriatezza nella domanda specialistica).

L’accordo con i medici prevede anche l’istituzione del Centro toscano di formazione e ricerca in Medicina Generale, per la formazione pre e post-laurea, la formazione continua e la ricerca e sperimentazione in medicina generale e cure primarie.

04 febbraio 2013

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