sabato 6 aprile 2013

Italia fanalino di coda Ue per spese di istruzione e cultura


orso castano: mala tempora currunt. Senza istruzione , senza possibilita' di ricerca la situazione economica sprofondera' ewd i cervelli migliori abbandoneranno la barca , che andra' sempre piu' alla deriva. Bersani svegliati o lascia il posto ad altri, abbandona i grillini ed il loro nihilismo, quel movimento e' destinato a squagliarsi ed i voti in liberta' verranno catturati da chi fara' proposte concrete, non importa se di destra o sinistra. Purtroppo accanto a proposte concrete sull'economia e sull'istruzione la destra fara' proposte sulla riforma dello stato , proposte che vanno decise verso il presidenzialismo e lo svuotamento di potere del Parlamento. Bersani abbandoni Grillo tra Scilla e Cariddi, in mezzo ai flutti ed i pesci, magari pescecani!


............Situazione economica-sociale sempre più fosca per il nostro paese. In un rapporto di Eurostat siamo all'ultimo posto tra i 27 per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura e penultimi, seguiti solo dalla Grecia, per percentuale di spesa in istruzione. E uno studio dell'Aire evidenzia l'esplosione dell'emigrazione italiana: si emigra di più dalla Lombardia, mentre è la Germania la meta più gettonata
.........Analizzando la percentuale rispetto al Pil l'Istat, sempre nelle sue tabelle sulla spesa delle amministrazioni pubbliche, sottolinea che la spesa per istruzione in percentuale sul Pil e' diminuita passando dal 4,4% del 2010 al 4,2% nel 2011 mentre quella per la cultura si e' quasi dimezzata passando dallo 0,8% del 2010 allo 0,5% del 2011. Immediato il commento delle organizzazioni degli studenti che parlano di "ennesima conferma" di quanto denunciato da anni. e di spesa per l'istruzione nel nostro Paese "piu' che insufficiente". Si tratta di dati, riconosce il ministero dell'Istruzione, che costituiscono "uno stimolo a invertire la rotta", ma attenzione a "evitare una lettura fuorviante": secondo il Miur, infatti, "sarebbe piu' opportuno, e forse piu' indicativo, calcolare la percentuale di risorse investite nella scuola e nell'universita' al netto della spesa per gli interessi sul debito che, come emerge dallo stesso rapporto Eurostat, per l'Italia e' di gran lunga superiore alla media Ue. Se escludessimo dal calcolo, quindi, gli interessi sul debito la percentuale salirebbe di quasi un punto percentuale, superando ampiamente il 9%, poco al di sotto della media Ue".

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