giovedì 4 aprile 2013

La prima biblioteca nazionale digitale Usa online dal 18 aprile


04/04/2013 da La Stampa .it

Tutto è pronto per il lancio ufficiale online della Digital Public Library of America, il progetto della prima biblioteca pubblica nazionale digitale degli Stati Uniti, nato a partire dal 2010 grazie allo sforzo congiunto di governo, fondazioni, istituti di ricerca e centri culturali e bibliotecari del paese. 

CARLO LAVALLET


L’evento di presentazione , corredato da una serie di iniziative e mostre adibite in collaborazione con partner internazionali come Europeana, è previsto per il prossimo 18 aprile e sarà ospitato nella sede della Boston Public Library.  

La Digital Public Library of America (DPLA) è stata concepita come un hub che consentirà il libero e gratutito accesso ad un vasto patrimonio scientifico e culturale. La piattaforma, con la sua interfaccia user-friendly, metterà a disposizione in primo luogo libri, giornali, periodici e testi scritti già digitalizzati, per poi passare ad altri prodotti quali immagini, file audio e video. L’obiettivo è quello di attingere agli archivi locali esistenti realizzando un network nazionale in grado di costituire in un unico punto di accesso valido per qualunque utente.  

Per fare questo, secondo quanto stabilito dal programma pilota della durata biennale, si è cercato di individuare alcuni grandi fornitori di contenuti, o Content Hub, selezionando contemporaneamente un numero di Service Hub, al momento sette, distribuiti su scala regionale, capaci di raccogliere e organizzare materiali e collezioni provenienti dalle biblioteche, dai musei e dagli archivi di sette diversi Stati.  

A questi ultimi, in particolare, spetterà il compito di fornire un menu articolato di servizi standardizzati rivolti ai vari istituti locali che comprendono digitalizzazione, gestione metadati (in licenza CC0), aggregazione dati, storage e attività di promozione presso l’utenza. Tra i più importanti Content Hub invece sono inclusi National Archives, Records Administration (NARA), e l’Università di Harvard, con i quali saranno identificate e avviate le procedure e le soluzioni necessarie per integrare i loro contenuti nella piattaforma nazionale.  

Il progetto DPLA, che ha ricevuto finanziamenti governativi e privati, è cresciuto nel corso del tempo coinvolgendo una comunità molto ampia di soggetti che si sono apertamente confrontati sul web attraverso siti, liste di discussione e social network. Nella fase iniziale un ruolo significativo di impulso è stato ricoperto dal Berkman Center for Internet & Society mentre il lavoro di ricerca e progettazione è stato portato avanti e sviluppato in una sezione wiki con la partecipazione di molti volontari. Qualche ostacolo alla implementazione della biblioteca digitale potrebbe comunque insorgere a causa delle leggi sul copyright che potrebbero impedire la pubblicazione delle opere stampate dopo il 1964 , di gran parte di quelle diffuse dopo il 1923 e qualche titolo ancora più indietro negli anni. 

Alla base della creazione della Digital Public Library of America, sintesi di utopia e pragmatismo, come spiega in un lungo articolo scritto su “The New York Review of Books ”, Robert Darnton, membro del comitato direttivo di DPLA, storico e direttore della Harvard University Library, c’è una visione ispirata ai principi del libero e universale accesso alla conoscenza e della libera circolazione delle idee in pieno accordo con il pensiero di due padri fondatori della Repubblica degli Stati Unitid’Amercia, Thomas Jefferson e Benjamin Franklin. 
“Grazie a Internet e ad un sistema educativo pervasivo, ancorché imperfetto – spiega Robert Darnton – oggi possiamo realizzare il loro sogno. Abbiamo la dotazione tecnologica ed economica per rendere accessibili tutte le collezioni delle nostre biblioteche a tutti i cittadini, ovunque, sfruttando il web. Questa è la missione della DPLA”. 

L’infrastruttura DPLA è stata d’altro canto predisposta per permettere l’interoperabilità con Europeana, il superaggregatore costituito nel 2008 per collegare le principali biblioteche, musei e archivi d’Europa. Nel 2011 è stato raggiunto un accordo tra le due reti finalizzato a promuovere un network globale di partner e a rendere sempre più disponibile il patrimonio culturale dei singoli paesi a tutta la popolazione mondiale.  

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