martedì 9 aprile 2013

orso castano : contraddizioni della statistica: chi ha ragione l'Istat o la BCE? Comunque e' palpabile la difficolta' per i giovani a trovare lavoro e , cosi', ad emigrare. Come e' palpabile la moria di piccole medie imprese uccise dai debiti bancari e da  Inequitalia. Urge poi una riforma universitaria che promuova piu' start up ed innovazione. Siamo indietro nonostante buoni benchmark. Insomma un paese da rivedere ed in fretta. !!
Roma, 09-04-2013
Le famiglie italiane hanno una ricchezza media in linea con quelle tedesche e francesi ma un reddito inferiore perfino alla Grecia. E' la fotografia scattata dall'indagine Bce sui bilanci delle famiglie nell'area euro, i cui dati si riferiscono prevalentemente al 2010 (Spagna 2008).
In Italia la ricchezza media pro-capite e' pari a 108.700 euro, in linea con la Spagna e di poco superiore a Francia 104.100) e Germania (95.500). Ma il nostro paese e' al nono posto tra i 15 paesi presi in considerazione (Belgio, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Finlandia) per reddito medio familiare annuo lordo: 34.344 euro contro 37.843 dell'area euro (poco piu' di 3.000 euro al mese)



Messaggero logoROMA - Crolla il potere d'acquisto in termini reali delle famiglie consumatrici: tenuto conto dell'inflazione, nel 2012, rispetto al 2011, si è ridotto del 4,8%. Lo rileva l'Istat nel rapporto "Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società", specificando che nel quarto trimestre del 2012 il calo su base annua è stato ancora più accentuato, pari al 5,4%, mentre è stato dello 0,9% rispetto al trimestre precedente.

Scende il reddito disponibile. Per le famiglie il reddito lordo disponibile in valori correnti ha segnato un calo congiunturale dello 0,3%; gli investimenti fissi lordi, nel 2012 sono diminuiti del 4,6% e il relativo tasso d'investimento (definito dal rapporto tra investimenti fissi lordi delle famiglie consumatrici, che comprendono esclusivamente gli acquisti di abitazioni, e reddito disponibile lordo) si è attestato al 6,8%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al 2011.
In calo la propensione al risparmio. Nel 2012 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stato pari all'8,2%, in diminuzione di 0,5 punti percentuali rispetto al 2011. Si tratta del livello annuo più basso da quando è disponibile il dato, cioè dal 1990. Il calo, dice l'Istat, è legato a una riduzione del reddito disponibile (-2,1%) più intensa della flessione della spesa per consumi finali (-1,6%).
Reddito disponibile -2,1%. Nel 2012 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici, in valori correnti, è diminuito del 2,1%. L'Istat, sottolinea che nell'ultimo trimestre del 2012 la riduzione è stata ancora più forte, pari al 3,2% sul quarto trimestre 2011. La spesa scende dell'1,6%. La spesa delle famiglie per consumi finali nel 2012 risulta in calo dell'1,6% a confronto con l'anno precedente. In particolare, nel quarto trimestre è scesa del 2,1% in termini tendenziali. 
Bankitalia: in calo i prestiti. A febbraio i prestiti al settore privato hanno registrato un calo dell'1,3% su base annua (-1,6% a gennaio): è quanto rileva la Banca d'Italia, aggiungendo che i prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,7% (-0,6% a gennaio), mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 2,6% (-2,8% a gennaio). 
A febbraio crescono le sofferenze ma anche i depositi: lo rileva la Banca d'Italia nella nota sulle "Principali voci dei bilanci bancari". Il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze lorde è aumentato al 18,6%, dal 17,5% di gennaio, mentre il tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato è ulteriormente cresciuto, attestandosi al 7,8%, dal 7,7% di gennaio: quello della raccolta obbligazionaria è sceso al -0,8% (2,2% nel mese precedente).
Martedì 09 Aprile 2013 - 14:49

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