Un anno fa (per la precisione, era il 20 giugno 2008) apprendemmo con preoccupazione che il Direttore dell'Agenzia Italiana sul Farmaco era indagato per disastro colposo (aveva cioè, secondo l'accusa, causato involontariamente un disastro) ai danni della popolazione. Secondo l'accusa, il crimine si era concretizzato permettendo che rimanessero in circolazione nel nostro Paese 22 farmaci pericolosi (alcuni addirittura mortali) per la salute. In realtà, una Commissione di indagine prontamente istituita dal Governo giungeva, così come avevamo fatto noi, alla conclusione che non esistevano rischi di salute per la popolazione e questa posizione è stata pubblicamente condivisa dai più autorevoli esperti di farmaci presenti nel Paese e in Europa. Poteva finire tutto lì ed essere rubricato come un incidente estivo, con qualche paura e qualche amarezza di troppo. I farmaci di cui si discute sono restati e restano (per fortuna) in commercio, le modifiche dei foglietti illustrativi sono state scontate e di modestissimo rilievo. E, invece, il Direttore dell'AIFA veniva prontamente rimosso e sostituito. Per un anno circa non si hanno avuto più notizie sull'indagine della Magistratura finché, di recente, è stato reso pubblico che l'udienza preliminare del procedimento a carico di Nello Martini dovrebbe iniziare il prossimo 9 luglio. Sul piano dei potenziali cambiamenti di politica farmaceutica che la nuova direzione dell'Agenzia pensava intraprendere, le informazioni sono state praticamente assenti fino un mese fa, quando l'attuale Direttore ha espresso, su due quotidiani nazionali di larga tiratura, pesanti critiche su alcune iniziative dell'AIFA. Tra i cambiamenti annunciati spicca la scelta di disinvestire sulla linea informativa finora promossa dall'Agenzia, tra cui il Bollettino d'Informazione sui Farmaci (BIF), costituita nel suo insieme da "pubblicazioni milionarie senza lettori". Criticate anche le attività di ricerca indipendente finanziate fino all'anno scorso dall'AIFA e per questo motivo, il Direttore dei Progetti di Ricerca Indipendente, Giuseppe Traversa, ha presentato le sue dimissioni". Questo cambio di rotta nella politica dell'Agenzia sembra preludere ad un ridimensionamento complessivo di ruolo limitandolo ad attività strettamente regolatene con abbandono delle iniziative di informazione, formazione e ricerca. Con l'eventuale scomparsa del BIF, l'Agenzia perderebbe un prestigioso strumento che ha dato voce, visibilità e trasparenza alle sue decisioni. Gli operatori sanitari rimarrebbero senza un valido strumento d'informazione lasciando uno spazio ancora maggiore alla promozione farmaceutica. Su questo fronte, la notizia che la crescita inte-rannuale della spesa farmaceutica convenzionata sembra aggirarsi attorno al 10%, non è buona.
Nessun commento:
Posta un commento