mercoledì 16 settembre 2009

da BIF on line : uno studio sulla depressione

Fenomeno depressione: ricerca indipendente con e per la medicina generale Intervista a Roberta Joppi, Gruppo di lavoro per ISD Italian Study on Depression, Dipartimento Farmaceutico ULSS 20 Verona. Nell'ambito dei Bandi per la ricerca indipendente dell'AIFA è stato finanziato lo Studio Italiano sulla Depressione in Medicina Generale, Italian Study on Depression – ISD, coordinato da un gruppo multidisciplinare costituito da medici di medicina generale, epidemiologi e farmacisti del SSN. Lo studio è entrato nella fase operativa a gennaio 2008............. Quali sono i primi risultati? Cosa vi ha spinto a disegnare uno studio prospettico osservazionale sulla depressione in Italia? Negli ultimi anni si può dire che il “fenomeno depressione” sia letteralmente esploso tanto nella letteratura scientifica, quanto nell’opinione pubblica. Indagini condotte a livello internazionale, riportate in letteratura, evidenziano che, tra i disturbi di natura psichica, quelli depressivi interessano l’11% dei pazienti che si rivolgono al medico di medicina generale (MMG). Indagini nazionali confermano che anche in Italia la depressione, da quadro clinico relativamente raro e di competenza prettamente specialistica, è divenuta sempre più un problema di pertinenza della medicina generale. Tutto ciò è confermato dal notevole incremento delle prescrizioni di antidepressivi, in particolare quelli di seconda generazione.......................Perché mai questo aumento delle prescrizioni di antidepressivi? Sicuramente vi è stato un ampliamento delle categorie diagnostiche riconducibili al trattamento con tali farmaci. Un’analisi farmacoepidemiologica, condotta retrospettivamente per un periodo di 4 anni (2001-2005) su pazienti di età 21-60 anni, residenti nell’ASL di Verona, ha rilevato un uso difforme di questi farmaci rispetto alle linee-guida. In particolare, il 31% dei soggetti inclusi nello studio è risultato trattato, per un periodo non superiore ad un anno e di questi il 77% aveva assunto antidepressivi per un periodo inferiore a tre mesi. Le linee-guida dichiarano che questi trattamenti, una volta iniziati, devono proseguire per un periodo di 8-12 mesi. I dati di questa indagine sembravano confermare l'idea che questi farmaci venissero utilizzati per condizioni non riconducibili ad una vera depressione, bensì ad una pletora di disturbi di tipo depressivo....................  Lo studio è limitato alla medicina generale. Per quale motivo? Come già illustrato il “fenomeno depressione” sembra essere un problema oramai riconducibile al MMG. In presenza di sintomi depressivi, i pazienti si rivolgono in prima battuta al loro medico di famiglia; la prescrizione di farmaci antidepressivi risulta essenzialmente a carico dei MMG. Tutto ciò si verifica a dispetto della sostanziale assenza di evidenze scientifiche conclusive prodotte nel contesto della medicina generale (MG). In altre parole, in letteratura manca un quadro del percorso diagnostico-terapeutico relativo ai disagi di tipo depressivo che sempre più risultano in carico al MMG. A partire da queste premesse si è pensato ad uno studio sulla depressione con e per la medicina generale italiana.......................Con quale obiettivo?L'obiettivo principale dello studio è quello di produrre un quadro complessivo dell'epidemiologia del problema della depressione in MG: dalla percezione-diagnosi alle differenti modalità di presa in carico e agli esiti dei diversi approcci terapeutici. Si vuole cioè rilevare quanti e quali pazienti si rivolgono al MMG per problemi di tipo depressivo, come il MMG gestisce la fase diagnostica e quella del trattamento (farmacologico, psicoterapia, counselling, ecc.), la durata e gli outcome delle diverse tipologie di presa in carico. Lo studio ha una durata di un anno e prevede tre visite di follow-up: a 3, 6 e 12 mesi.....................Chi ha partecipato al disegno e alla realizzazione? L'ISD è un progetto interdisciplinare, nato dalla collaborazione di epidemiologi del Consorzio Mario Negri Sud, coordinati da Gianni Tognoni, MMG in qualità di singoli e di rappresentanti di Società scientifiche, e farmacisti del Sistema sanitario nazionale. Per la realizzazione è stato prioritario costruire una rete di ricerca con i farmacisti dei servizi farmaceutici territoriali delle ASL e i MMG. Successivamente è stato condotto uno studio pilota con 40 MMG che ha permesso di completare alcuni aspetti del protocollo definitivo (soprattutto nella sezione dedicata alla formulazione della diagnosi) e di mettere a punto le schede raccolte dati. I primi incontri di avvio dello studio sono stati organizzati all'inizio del 2008 dopo l'approvazione del protocollo da parte del Comitato etico del centro coordinatore.........................Come sta procedendo lo studio? Direi che sta andando bene, secondo le aspettative. Gli ultimi dati aggiornati al 4 febbraio riportano 50 ASL contattate di cui 27 attive, 353 MMG formati, di cui 163 hanno incluso nello studio almeno un paziente. Inoltre, la presenza costante dei farmacisti del SSN a supporto dei medici ricercatori si sta rivelando una scelta strategica importante a garanzia della riuscita di ISD. Quanti pazienti sono stati arruolati? Ad oggi sono oltre 1.300, in media 7,4 pazienti per MMG. Sette su dieci sono donne, con età media di 47 anni, tre su dieci uomini con età media di 45 anni. Per la maggior parte si tratta di pazienti già noti al MMG, mentre il 31% per cento è risultato essere di nuova diagnosi. Sono disponibili anche i primi follow-up: a tre mesi per 650 pazienti e a sei mesi per 367 pazienti dei 1.214 inclusi al 4 febbraio........................Che cosa dicono i primi risultati? Il 44,7% del campione è realmente depresso, mente oltre la metà dei pazienti attualmente inclusi nello studio lamenta disturbi depressivi che non sono riconducibili ad una depressione franca. L'87,7% dei pazienti inclusi assume una terapia antidepressiva da sola oppure in associazione a psicoterapia, sedute il counseling o altro. Nel 92,1% dei casi il grado di comunicazione tra il paziente e il proprio MMG è ritenuto soddisfacente..........................  Quali altri aspetti stanno emergendo come peculiari del MMG nel suo approccio ai pazienti con disturbi depressivi?Emerge chiaramente che, al di là delle scale diagnostiche, la percezione che il MMG ha del paziente costituisce una componente importante nella fase di inquadramento diagnostico. Gli strumenti formali (scale e questionari), comunemente utilizzati nel setting specialistico, sono impiegati dal MMG quali componenti integrative e a verifica di un primo inquadramento che egli formula sulla base della sua conoscenza della storia e del contesto socio- familiare del paziente. A tale proposito vale la pena sottolineare che nel 60,7% dei pazienti inclusi nello studio sono stati condotti approfondimenti formali. Sono state, cioè, utilizzate scale e/o questionari psicometrici oppure è stata richiesta una consulenza specialistica (57% dei soggetti con un approfondimento). Un altro dato interessante riguarda il fatto che per oltre un terzo dei soggetti inclusi in ISD, il MMG ha formulato una diagnosi di “possibile depressione”, ritenendo opportuno differire la diagnosi definitiva ad una seconda visita. Questo tipo di approccio, che possiamo definire scarsamente standardizzabile, caratterizza l’approccio del MMG rispetto a quello dello specialista ed è determinato dalla particolare relazione che lega il paziente al proprio medico di famiglia...................  I prossimi passi? Più o meno siamo a metà dell'opera considerato che il nostro target è di circa 3.000 pazienti. Contiamo di raggiungere questo obiettivo entro l’anno, inizio 2010. Il nostro impegno ora è di ampliare la rete di ricerca, coinvolgendo nuovi MMG e nuovi pazienti. Siamo abbastanza fiduciosi di riuscire ad analizzare i dati entro il 2010 e, quindi, di presentare ai medici che hanno realizzato lo studio, all'AIFA, che lo ha finanziato, e alla comunità scientifica una descrizione - per la prima volta su larga scala - delle modalità di diagnosi, presa in carico e valutazione degli esiti di una coorte italiana di pazienti che si rivolge al proprio MMG per un problema di tipo depressivo. 24 marzo 2009 Studio italiano sulla depressione in Medicina generale Lo studio è coordinato da un gruppo multidisciplinare costituito da MMG, Centro studi della Società italiana di Farmacia ospedaliera, due aziende sanitarie locali (ULSS 20 di Verona e ULSS 22 di Bussolengo), i tre Bollettini indipendenti italiani dell'ISDB (Dialogo sui farmaci, Informazione sui farmaci, Ricerca e Pratica). Per saperne di più Italian study on depression website www.isd-gp.it Studio italiano sulla depressione: i primi risultati. Dialogo sui farmaci, n. 6, anno 2008

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