domenica 25 marzo 2012

Ordine medici Milano: “Basta con i concorsi, vincono solo i raccomandati” da Quotidianosanita'.it


[culo+di+pietra]Per il presidente Roberto Carlo Rossi, "il sistema concorsuale è ormai logoro". Serve un sistema “più moderno e trasparente”, per “gratificare le migliori professionalità e rendere più competitivo il servizio pubblico”. A partire dai curriculum on line. Di' la tua aquotidianosanita@hcom.it scrivendo nell'oggetto della mail "Concorsi e raccomandati".........Ma quali sono gli strumenti per garantire la meritocrazia? Secondo Rossi “un primo passo potrebbe essere la pubblicazione online dei curricula dei medici, accessibili ai direttori generali ma anche ai cittadini”. “Se il medico vuole mettersi in gioco e pubblicare il suo curriculum, deve poterlo fare. Ma ovviamente questo deve avvenire attraverso regole standardizzate, stabilite per legge a livello nazione, che prevedano anzitutto la pubblicazione di titoli certificati”. In questo ambito, secondo Rossi, “gli Ordini possono avere un ruolo importante a garanzia dell’atto medico e delle capacità dichiarate”. Tuttavia, secondo il presidente dell’Omceo, la pubblicazione dei curricula dovrebbe comunque rimanere “una scelta del medico che vuole valorizzare le competenze acquisite nel corso della sua carriera professionale”. Questo perché “l’ottica di un sistema di trasparenza non deve mai essere punitiva, ma premiale nei confronti di quei medici che vogliono valorizzare le proprie competenze e rendersi, per così dire, competitivi. Un’azienda ben gestita, infatti, avrà sicuramente interesse ad avere tra il suo personale professionisti di certificata eccellenza. Questo – secondo Rossi – non solo potrebbe comportare per il medico una gratificazione economica rispetto agli anni e all’impegno investito nella sua formazione, ma soprattutto una gratificazione professionale che oggi non è riconosciuta”.Il presidente dell’Omceo di Milano sottolinea come questo permetterebbe anche alle strutture pubbliche di essere più competitive con quelle private, “dove strategicamente la direzione aziendale si avvale sempre dei migliori professionisti affinché quello o quell’altro reparto fiorisca al massimo e sia il fiore all’occhiello dell’azienda. D’altra parte – sottolinea Rossi – non deve chiamarsi ‘azienda’ perché deve fare quadrare i conti, ma deve chiamarsi ‘azienda’ perché deve essere gestita attraverso un’ottica aziendale, che è quella della valorizzazione e implementazione dei reparti strategici. Anche considerato che il fine ultimo di qualsiasi azienda deve essere quello di curare bene i cittadini”.

orso castano : L'Italia delle lobby blocca la crescita della Sanita' Pubblica a favore di quella privata, impedendo una sana competizione a vantaggio del paziente. E' risaputo, ma l'intreccio inestricabile degli interessi politico-affaristici e' enorme. I "Responsabili" , o "Primari" che dir si voglia", cul di pietra, con l'attak sulla loro "poltroncina" , sempre pronti a saltare sul carro del politico vincitore, impegnati a perscrutare l'orizzionte politico ed a fiutare chi sta per "vincere" sono i migliori garanti di iun immobilismo scientifico e culturale che fa semplicemente paura. Certo non e' sempre cosi', esistono anche le "perle" bianche, ma sono sempre piu' rare. Il potere di ricatto dei politici e' enorme. I sindacati, da parte loro, provano  ad opporsi, ma anche dentro le loro strutture si infiltrano spesso falsi innovatori o abili mistificatori. Allora la proposta del Presidente dell'Ordine di Milano va presa in seria , anzi serissima considerazione.........

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