giovedì 8 marzo 2012

paziente depresso e malattie organiche da harmonia mentis


La depressione maggiore è una malattia molto comune. La sua prevalenza nella popolazione italiana è compresa tra il 5% e il 25%, è diffusa maggiormente tra le donne con un rapporto di 2:1 rispetto agli uomini e si caratterizza per un quadro clinico eterogeneo dominato, oltre che da un'alterazione del tono dell'umore, da sintomi psicomotoricognitivi e neurovegetativi
Chi soffre di depressione presenta un'incidenza maggiore di patologie organiche, che tendono a risolversi con difficoltà. Ad esempio, è stato osservato un incremento dei fattori di rischio vascolari nei pazienti con depressione a esordio tardivo e riscontrato agli approfondimenti di neuroimaging un aumento delle lesioni cerebrali di natura ischemica nei pazienti affetti da depressione rispetto ai controlli sani. 
La correlazione tra depressione e salute fisica sembra bidirezionale. Infatti, molti lavori scientifici dimostrano come una predica l'esordio della depressione e, per contro, come una preesistente depressione predica l'esordio di patologie cardiovascolari. È stato quindi ipotizzato che i meccanismi dannosi vascolari che generano lesioni ischemiche svolgano un ruolo importante anche nella depressione. D'altro canto, è stato osservato che la depressione stessa è un fattore di rischio per malattie cardiovascolari, diabete, malattie gastrointestinali e ipertensione perché ne facilita l'insorgenza e contribuisce al loro decorso. Questo determina una maggiore compromissione del funzionamento, una durata dei ricoveri più lunga e un'incidenza più elevata di complicanze post-dimissione.
Il fatto che la depressione faciliti l'insorgenza e il decorso di malattie fisiche può essere la conseguenza degli stili di vita che i pazienti depressi tendono ad adottare: sedentarietà, fumo di sigaretta, abuso di sostanze psicotrope, tendenza a trascurare la propria salute. Il disinteresse che talvolta i pazienti dimostrano nei confronti della loro salute può indurre a trascurare la propria salute fisica, ad adottare un regime alimentare scorretto (ad es., saltando i pasti o nutrendosi in modo errato), ad alterare il ritmo sonno-veglia, a trascurare la regolare assunzione delle terapie, a saltare i controlli medici programmati. Ad esempio, un paziente che soffre di depressione e diabete potrebbe trascurare il controllo regolare della glicemia, rischiando complicanze tra cui nefropatie, retinopatie e neuropatie. Inoltre, la presenza, durante un episodio depressivo, di sintomi somatici e sintomi d'ansia, di sentimenti di inadeguatezza e di inguaribilità possono spingere il paziente all'abuso di farmaci e di altre sostanze come antidolorifici, benzodiazepine e alcol: ciò determina l'aumento del rischio di cadute, incidenti e disturbi cognitivi.
Da sempre è stata osservata una stretta associazione tra disturbi dell'umore eabuso di sostanze psicotrope. L'abuso di sostanze, come l'alcol o gli oppioidi, può indurre una condizione depressiva. In questi casi, è necessario capire se l'abuso sia secondario a una malattia depressiva preesistente, se ne abbia scatenato l'insorgenza oppure se i sintomi depressivi siano direttamente correlati allo stato di intossicazione o di astinenza e spariscano a seguito della risoluzione degli stessi. L'alta incidenza di condotte di abuso di alcol nei pazienti affetti da depressione è indicativo del fatto che spesso costoro assumono l'alcol per automedicamento.
È necessario, inoltre, tenere in considerazione l'impatto della depressione sulla mortalità da cause mediche e quindi ricordare che il suo trattamento può avere effetti benefici sulla prognosi dei pazienti affetti da patologie organiche.
In alcuni casi, chi soffre di depressione, soprattutto se anziano o con una concomitante malattia medica, può andare incontro a disidratazione con squilibri idroelettrolitici e alterazione dello stato di coscienza o a un importante calo ponderale. Queste condizioni possono rappresentare una vera e propria minaccia per la vita del paziente, rendendo necessario un intervento tempestivo, anche in un contesto ospedaliero...........  Nelle depressioni secondarie a condizione medica generale, di solito, la familiarità per disturbi dell'umore è negativa, l'esordio è brusco e tardivo e, talvolta, può accompagnarsi a uno stato confusionale con disturbi della memoria. In questi casi, il trattamento del disturbo organico di base può incidere positivamente anche sui sintomi depressivi, il cui decorso può modificarsi in senso favorevole.

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