domenica 3 marzo 2013

Crisi: dal 2007 tre milioni di disoccupati in più e un'azienda su due è in crisi


orso castano : fare presto , non elevare l'iva, aiutare le piccole imprese. E invece Grillo gioca a far perdere tempo, ad esasperare la situazione , a spingere ad un impossibile governissimo per poi campare sulle sue ceneri. Un gioco sporco e pericoloso fatto sulla pelle della gente meno abbiente e sulle classi medie in crisi. Grillo vuole solo lo sfascio dalla sua villa sul mare con Casaleggio l'agiato milanese con studio nella Milano ricca e benestante!! 
Roma, 02-03-2013 da RAINEWS .it
In cinque anni, tra il 2007 il 2012, si contano 323 mila occupati in meno nel Paese: a fronte di un calo di 1 milione 155 mila italiani, gli stranieri a lavoro aumentano di 832 mila unità, frenando l'emorragia occupazionale. E' quanto emerge da dati Istat. 

Emergenza al sudIl crollo dell'occupazione negli ultimi 5 anni ha riguardato soprattutto il Sud con 336.000 lavoratori in meno (-323.000 in tutta Italia dal 2007 al 2012). E' quanto emerge da dati Istat. Il calo ha interessato nel Meridione soprattutto gli uomini (390.000 in meno), i giovani tra i 25 e i 34 anni (-305.000) e il %settore industriale.
CGIA: una piccola impresa su due non può pagare gli stipendiNel 2012 un boom di protesti e di sofferenze ha messo in forte difficoltà le pmi tanto che, secondo la Cgia di Mestre, una su due sarebbe stata costretta a rateizzare le retribuzioni ai propri collaboratori. Le imprese fanno sempre piu' fatica ad onorare assegni, cambiali, tratte: cosi' i protesti sono in forte aumento. Da inizio crisi i titoli di credito che alla scadenza non hanno trovato copertura sono cresciuti del 12,8%, e in capo alle aziende le sofferenze hanno fatto registrare un'impennata spaventosa: + 165


L'Istat condanna Monti e il suo programma , link , di Antonio Rispoli


..............-Vediamo di collegare questi dati insieme e vediamo come essi sono stati influenzati dalla politica del governo Monti. Innanzitutto l'aumento delle entrate fiscali: le tasse introdotte o aumentate da questo governo hanno portato maggior gettito, nonostante ci siano state meno persone che potevano pagarle, dato l'aumento di disoccupati. Stranamente, sono aumente anche le spese, nonostante i fortissimi tagli effettuati al welfare: ospedali, pensioni, scuole, ecc. Ma non appare più così strano, se ci si ricorda di quali sono state le spese del governo Monti: 2 miliardi per i sottomarini tedeschi, 800 milioni per due aerei extralusso, oltre 400 nuove "auto blu" acquistate, e così via. Per non parlare poi delle altre spese militari, ovviamente. Tutte spese inutili per la popolazione ma utili alla casta. 
Ovviamente, come sempre accade, l'aumento delle tasse ha tolto soldi all'economia nazionale, facendo abbassare il Pil  Infatti le previsioni fatte   ad inizio 2012 davano una decrescita molto limitata, nell'ordine dello 0,5-0,6%. Ma è un valore che è rapdiamente cresciuto a causa delle continue manovre fatte dal governo Monti. Ma un calo del Pil significa aziende che chiudono, più disoccupazione, meno soldi che alimentano l'economia. E quindi, se da una parte aumentare le tasse aumenta le entrate, dall'altra riduce il Pil e questo provoca una riduzione delle entrate. Di conseguenza bisogna aumentare le tasse in maniera molto superiore al risultato che si vuole ottenere. 
A questo bisogna aggiungere che l'aumento delle spese superflue ha aggravato il deficit, che, secondo le promesse fatte dal governo Berlusconi, dovevano portare l'Italia al pareggio di bilancio alla fine del 2013. Secondo il programma, al 31 dicembre 2012 il rapporto deficit/Pil doveva essere all'1,9%, ma all'appello mancano 18 miliardi. Per il meccanismo che dicevo prima, se il nuovo governo vorrà trovarli aumentando le tasse a carico dei soliti noti, ci aspetta una manovra da 30-40 miliardi. Una manovra che dovrà portare questi soldi entro la fine dell'anno. Il che vuol dire che se si aspetta troppo, l'impatto sulle tasche degli italiani sarò oiù violento. 
Naturalmente l'aumento del deficit ha come conseguenza immediata l'aumento del debito pubblico e questo ha, come conseguenza di lungo termine, un aumento degli interessi da pagare per l'Italia. Anche perchè più debito pubblico significa interessi più alti, dato che diminuisce la fiducia sul fatto che quel Paese possa ripagare i suoi debiti. 
Quindi il rapporto annuale dell'Istat si rivela una netta condanna del governo Monti e della sua attività di questo 2012. Ed una condanna implicita della cosiddetta "agenda Monti", che accomuna le intenzioni di Pd, Pdl e liste Monti sull'economia. Ed è ovvio che se una certa agenda si dimostra fallimentare, ripeterla vuol dire voler danneggiare il Paese

Nessun commento: