lunedì 4 marzo 2013

Piani di rientro sanitari regionali. Cgil: “Uscire dalla logica di quelli attuali fatti di tasse e ticket


orso  castano : un vero disastro , non un soldo in piu'. E' vero che sono stati rubati e sperperati ma in ballo ci sono l'applicazione dei LEA , e la garanzia che l'assistenza sanitaria non scenda di livello , con buona pace del miliardario Grillo che ricatta i suoi deputati  non accettando che possano "cambiare" casacca o dissentire dalla "linea" , cioe' dalla linea dello sfascio , cioe' "tanto peggio tanto meglio" , sua stella polare. 

CGIL   link

Il sindacato ha elaborato un dossier sulle ultime verifiche per le Regioni in Piano di rientro e il giudizio non è positivo. “Ancora una volta, seppure l’utilità dei piani per evitare il default sia fuori discussione, la riduzione dei disavanzi  è stata frutto di una miscela “poco virtuosa”: tasse, ticket e tagli lineari”. IL DOSSIER CGIL.

01 MAR - Le ultime verifiche dimostrano ancora una volta che seppure l’utilità dei piani di rientro per evitare il default sia stata fuori discussione la riduzione dei disavanzi operata in queste regioni è stata frutto di una miscela “poco virtuosa”: tasse, ticket e tagli lineari che hanno colpito cittadini e lavoratori”. Questo il giudizio della Cgil riguardo agli esiti delle verifiche per le Regioni in piano di rientro.

Per il sindacato occorre invertire la rotta. “La via maestra del risanamento economico, come dimostrano le regioni più “virtuose”, è una seria riorganizzazione dei servizi. Per questo serve uscire dalla logica degli attuali Piani di rientro e passare a “nuovi Piani” che agiscano sul “disavanzo assistenziale” per risanare quello economico, garantendo i LEA in modo appropriato”.

“Infine, - sottolinea la Cgil - considerati i tagli pesantissimi al finanziamento del SSN in tutte le regioni, è necessario rivedere i parametri attuali che determinano l’obbligo di avvio del piano di rientro (per evitare di coinvolgere tutte le regioni !) e, soprattutto, sbloccare il congelamento della quota di riparto e delle altre spettanze, indispensabili per avere risorse “fresche” da vincolare allo “start up” dei processi di riorganizzazione. Resta fermo che occorre fermare i tagli al SSN, altrimenti la missione diventa …


 Sanità, sulla verifica dei Piani di Rientro 
anno 2012 nelle Regioni: 
Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia
Elaborazione Cgil da fonte: sito Ministero della Salute - data pubblicazione: 22 febbraio 2013
La valutazione, da parte dei Tavoli di verifica Stato/Regioni (Tavolo per la verifica degli 
adempimenti regionali e Comitato permanente per la verifica dei LEA), sull’andamento dei Piani di 
Rientro nelle singole regioni è diversificata. Lo dimostra, anche, l’attenuazione per alcune di esse 
delle “sanzioni”, con lo sblocco parziale delle risorse congelate (Campania e Puglia) o con la 
possibilità di ridurre le aliquote fiscali (Abruzzo). Mentre alle regioni Lazio, Molise, Piemonte è 
stato negato lo sblocco delle quote di finanziamento congelate (“spettanze residue”).
Nonostante le diverse valutazioni ricevute, tutte le regioni sono state “invitate” a redigere il 
Programma Operativo 2013 – 2015, cioè a proseguire con il Piano di Rientro.
Riportiamo nella tabella l’esito della verifica in ogni regione, riferito all’eventuale attenuazione 
delle “sanzioni” e alla prosecuzione del piano di rientro anche per gli anni seguenti. 
Regione Attenuazione delle sanzioni (sblocco 
finanziamenti o riduzione aliquote fiscali)
Prosecuzione piano di rientro: Programma operativo 
2013 - 2015
Abruzzo  La possibilità di erogare spettanze residue 
sarà valutata nella prossima riunione di 
verifica … sul superamento delle criticità 
evidenziate.
 … , in merito alla facoltà di 
rideterminazione del gettito delle aliquote 
fiscali (…anno di imposta 2012) …, 
richiamano la necessità che venga prodotto 
il relativo disegno di legge, accompagnato 
da una opportuna relazione che riporti la 
stima del minor gettito fiscale,…
In relazione alle criticità in essere e al fine di 
consolidare e rendere effettivamente strutturali gli 
interventi previsti nel Piano di rientro, la cui 
realizzazione sta avvenendo con ritardo, i Tavoli di 
verifica chiedono alla struttura commissariale di 
redigere ed adottare il Programma operativo per gli 
anni 2013-2015.
Calabria Tenuto conto del complessivo quadro emerso, al fine 
di consolidare e rendere effettivamente strutturali gli 
interventi previsti nel Piano di riqualificazione del 
Servizio Sanitario Regionale, la cui realizzazione sta 
avvenendo con ritardo, i Tavoli di monitoraggio hanno 
chiesto alla struttura commissariale di redigere ed 
adottare il Programma operativo per gli anni 2013-
2015 entro il 31 dicembre 2012.
Campania Anche al fine di non compromettere 
l’andamento del piano dei pagamenti verso i 
fornitori, valutano possibile erogare alla regione 
un importo di 300 mln di euro 
subordinatamente alla ricezione della seguente 
documentazione, attestante: vedi sotto verbale
In relazione al quadro anzidetto ed al fine di 
consolidare e rendere effettivamente strutturali gli 
interventi previsti nel Piano di Rientro, la cui 
realizzazione sta avvenendo con ritardo, i tavoli 
chiedono alla struttura commissariale di redigere ed 
adottare il Programma operativo 2013-2013.Verifica Piani di Rientro 2012 esito monitoraggi - Cgil nazionale area welfare Politiche della Salute - a cura di Stefano Cecconi
Lazio Alla luce delle risultanze della riunione si è 
ritenuto non possibile procedere ad erogare le 
spettanze residue.
In relazione alle criticità suindicate, e al fine di 
consolidare e rendere effettivamente strutturali gli 
interventi previsti nel Piano di rientro, la cui 
realizzazione sta avvenendo con notevoli ritardi, 
Tavolo e Comitato hanno chiesto al Commissario ad 
acta … di redigere ed adottare il Programma 
operativo per gli anni 2013-2015 entro il 31 dicembre 
2012.
Molise Alla luce della persistenza delle criticità .., è stata valutata l’insussistenza dei presupposti per erogare alla 
regione le spettanze residue, legate alle risorse premiali, e per concedere l’accesso ai Fondi FAS per la 
copertura del disavanzo a tutto il 2009.
Piemonte Sulla base delle citate considerazioni hanno 
valutato l’impossibilità di erogare alla Regione 
le spettanze residue.
I Tavoli hanno valutato negativamente lo stato di 
attuazione del Piano di rientro, ... hanno invitato la 
Regione alla prosecuzione del Piano di rientro 
mediante la predisposizione di un Programma 
Operativo per il triennio “2013-2015”.
Puglia Tenuto conto dello stato di avanzamento 
nell’attuazione del Piano di rientro, è stata 
erogata alla regione una quota delle spettanze 
residue relative agli anni 2006, 2008 e 2009 pari 
a 251 mln di euro, per un importo di 60 mln di 
euro.
Al fine di rendere più incisivi i complessivi interventi 
previsti dal Piano di rientro, Tavolo e Comitato hanno 
chiesto alla regione di redigere il Programma 
operativo per gli anni 2013-2015 entro il 31 dicembre 
2012.
Sicilia … volontà regionale di proseguire il Piano di rientro 
con un Programma operativo 2013-2015 e restano in 
attesa della relativa formalizzazione.
Sembra emergere, nelle ultime verifiche, una maggiore attenzione al monitoraggio dei LEA, e non 
solo degli aspetti economico finanziari, come condizione essenziale del risanamento.
Sui LEA, a solo titolo di esempio, citiamo alcuni verbali:
Abruzzo: in attesa dell’implementazione delle strutture dedicate all’assistenza residenziale e 
semiresidenziale rivolta ai pazienti non autosufficienti 
Calabria: serve un documento di programmazione generale con interventi prioritari su: rete di 
emergenza-urgenza, rete territoriale, cure palliative, assistenza residenziale e domiciliare agli 
anziani
Campania: necessità di procedere nel processo di riorganizzazione della rete ospedaliera e al 
contempo di rispondere alle esigenze della popolazione con servizi appropriati di assistenza 
domiciliare, residenziale e semiresidenziale
Lazio: sulla rete ospedaliera serve una relazione di aggiornamento puntuale sull’attuazione 
delle riconversioni … riequilibrio fra posti letto dedicati alla riabilitazione (in eccesso) e posti 
letto dedicati a persone non autosufficienti, anche anziane (fortemente in difetto), tenendo 
conto del fabbisogno assistenziale che emerge dalla popolazione
Molise: dai dati sull’erogazione dei LEA emergono diverse criticità con particolare riferimento 
al superamento degli standard di posti letto, all’alto tasso di inappropriatezza delle prestazioni 
erogate e al mancato rispetto degli standard per l’assistenza domiciliare e semi residenziale
Piemonte: La documentazione trasmessa ai fini dell’istruttoria della verifica degli adempimenti 
Lea per gli anni 2010 e 2011 non è stata ritenuta sufficiente
Puglia: La documentazione trasmessa ai fini dell’istruttoria per la verifica degli adempimenti 
Lea è stata ritenuta ancora non sufficiente.
Sicilia: sulla rete territoriale, … ribadiscono la carenza in materia di assistenza domiciliare e di 
strutture residenziali per non autosufficienti anche anzianiVerifica Piani di Rientro 2012 esito monitoraggi - Cgil nazionale area welfare Politiche della Salute - a cura di Stefano Cecconi
La regolazione dell’accreditamento delle strutture private – altra questione cruciale per il 
risanamento - evidenzia persistenti e gravi problemi in Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, progressi 
ma ancora ritardi in Campania e Puglia.
In estrema sintesi, le ultime verifiche dimostrano ancora una volta che – seppure l’utilità dei piani 
di rientro per evitare il default sia stata fuori discussione - la riduzione dei disavanzi operata in 
queste regioni è stata frutto di una miscela “poco virtuosa”: tasse, ticket e tagli lineari che hanno 
colpito cittadini e lavoratori. Mentre la via maestra del risanamento economico, come dimostrano 
le regioni più “virtuose”, è una seria riorganizzazione dei servizi. Per questo serve uscire dalla logica 
degli attuali Piani di rientro e passare a “nuovi Piani” che agiscano sul “disavanzo assistenziale” per 
risanare quello economico, garantendo i LEA in modo appropriato. 
Infine, considerati i tagli pesantissimi al finanziamento del SSN in tutte le regioni, è necessario 
rivedere i parametri attuali che determinano l’obbligo di avvio del piano di rientro (per evitare di 
coinvolgere tutte le regioni !) e, soprattutto, sbloccare il congelamento della quota di riparto e
delle altre spettanze, indispensabili per avere risorse “fresche” da vincolare allo “start up” dei 
processi di riorganizzazione. Resta fermo che occorre fermare i tagli al SSN, altrimenti la missione 
diventa … impossibile.
ALLEGATA LA SINTESI DEI VERBALI (estratti dal sito del Ministero della Salute - data pubblicazione: 
22 febbraio 2013)

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