giovedì 21 marzo 2013

L’Assessorato vuole diffondere il modello a tutte le aziende sanitarie


orso castano : e' chiara la linea dell'Assessorato regionale; privatizzare, privatizzare , privatizzare. Distruggere il pubblico, Distruggere il pubblico, Distruggere il pubblico.  Il lavoro e' stato paziente. Prima sono stati  piazzati dentro il servizio pubblico Responsabili quiescenti ed accondiscendenti, poi si sta procedendo al galoppo, prima che qualche governo centrale metta il bastone tra le ruote, a privatizzare. I Responsabili, ovviamente, ......zitti. Perche? Questo silenzio equivale ad un profondo consenso. Perche? Allora, servono a poco le analisi dei soliti consiglieri regionali, dottori sottili di certa sinistra sinistra sinistra   , se possibile, seria e responsabile , ma  "sinistra". Piu' che le analisi servono mobilitazioni. Oppure fra un po' ci troveremo a pagare di tasca nostra anche la lavanderia dell'ospedale , magari con qualche "addizionale regionale" oppure un ticket "lombardo". I "Responsabili" di sinistra che ne pensano? Niente?

AMOS. La lettera di Morgagni in esclusiva

Amos, società consortile multiservizi, molto nota nella provincia di Cuneo e ad Asti, venne inaugurata nel 2004 come sperimentazione gestionale pubblico-privato. La società mista, fiore all’occhiello dell’ex direttore generale dell’ azienda Cuneo1 e della ASO Cuneo, Fulvio Moirano, era così legata alla sua creatura che l’ acronimo Amos (Azienda multiservizi ospedali e sanità) a Cuneo era goliardicamente diventato «A Moirano obbedire sempre». La composizione societaria di AMOS (70% pubblico e 30% privato) veniva radicalmente modificata dall’allora Assessore alla Sanità Eleonora Artesio. Da 31 agosto 2008 AMOS diventava a capitale interamente pubblico obbligando i privati a vendere le loro quote.
L’ambito di intervento di AMOS sembrava infatti allargarsi a dismisura entrando anche in attività che rappresentavano il “core business” sanitario con rilievi di illegittimità configurabili in intermediazione di manodopera: Assistenza domiciliare, dialisi, radiologia, laboratorio analisi e qualche problema segnalatoci dai colleghi sulla qualità dei servizi stessi.
Ora, prepotentemente, si torna in affari. E l’ambito di applicazione si allarga a tutta la Regione.Ma facciamo un passo indietro.
Ricordate la questione delle consulenze alle Federazioni?  La determina pubblicata nel post (approvata il 19 febbraio) faceva riferimento a tal Andrea Marengo, per una consulenza contabile (tutti incapaci nelle federazioni e nelle aziende di trovare un ragioniere…).
Chi è Andrea Marengo? Se non è un omonimo, è lo stesso che siede come membro effettivo del collegio dei revisori dei conti di AMOS.
Il giorno in cui pubblicammo la determina e qualcuno si affannava a giustificare questi soldi in consulenze, dall’altra parte del Piemonte viene fatta sparire una determina in cui si affidano altre consulenze alla Federazione 6 (Piemonte sud-est).La determina n. 6, della Federazione capeggiata dal Dott. Pasino, il 3 ottobre 2012 affidava con la seguente determina questi incarichi:
All’Avv. Cristiano Burdese per consulenza legale 2.500 euro + IVA
All’Avv. Marco Dotta per consulenza legale 2.500 euro + IVA
Ad Andrea Marengo per consulenza fiscale 5.000 euro + IVA più  2.750 euro per software e formazione
Su Andrea Marengo abbiamo già detto. Ma chi è l’Avv. Cristiano Burdese?  Nientepopodimeno che il Presidente del Consiglio di Amministrazione di AMOS!!!Questa delibera viene fatta sparire (verificate sul sito della federazione 6…..incredibilmente trovato solo le determine dalla n. 10 in poi; ma noi la abbiamo scaricata prima che fosse fatta sparire. Alla faccia della trasparenza!!!).
Ma non è tutto! Il bello deve ancora
 venire!
Il 5 marzo 2013, pochi giorni fa, viene fatta protocollare questa lettera e fatta inviare per conoscenza a tutti i Direttori Generali delle aziende e delle Federazioni. SCARICATELA QUI. Ma a chi è indirizzata questa lettera? Al Presidente del Consiglio di Amministrazione di AMOS!!! L’Avv. Cristiano Burdese! E a lui si chiede di studiare un percorso di “estensione di alcune attività” secondo il modello AMOS. Tali attività, lasciate volutamente nel vago e condite anche da un eccetera, includono sicuramente laboratorio analisi e radiologia. Ma sarebbero sicuramente molte altre. Un modo, a nostro parere per aggirare la normativa sui concorsi, assumere personale, far contento qualche sindacato un po’ “tiepidino” sulle critiche a Monferino, oltre che a far fare grandi profitti ad una società che fa pagare maggiormente i servizi al pubblico (e su questo faremo un bell’approfondimento).
Mettiamo insieme i pezzi:
Il presidente di AMOS è Burdese, nato a Bra, che è anche consulente di una Federazione ed è anche consulente legale della Casa di Cura Città di Bra (Studio Chiusano e associati). Anche Andrea Marengo è di Bra.
Morgagni abita in una frazione di Bra. Dopo la fine della giunta Ghigo e la esautorazione dalla Direzione Generale del San Luigi da parte dell’allora Assessore Valpreda) ricoprì il ruolo di direttore presso la casa di cura Sant’Anna di Casale Monferrato, che appartiene allo stesso gruppo societario della Casa di Cura Città di Bra. Moirano, fondatore di AMOS e vicepresidente del Consiglio di Amministrazione di AMOS abita a Savigliano, a pochi minuti. Moirano ora si trova all’AGENAS ed era il n. 2 di Balduzzi, Ministro alla Sanità e ora anche Senatore della Repubblica.
Fate voi.

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