martedì 19 marzo 2013

U.E.Occupazione giovanile: la Commissione propone un pacchetto di misure

“Un alto tasso di disoccupazione giovanile ha conseguenze drammatiche per le nostre economie, le nostre società e soprattutto per i giovani. È per questo che adesso dobbiamo investire nei giovani d’Europa”, ha dichiarato il Commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, László Andor. “Questo pacchetto aiuterà gli Stati membri a sostenere i giovani nella transizione dalla scuola al lavoro. Le conseguenze economiche dell’inerzia sarebbero estremamente gravi”.
Come chiesto dal Consiglio europeo e dal Parlamento europeo, il pacchetto di misure sull’occupazione giovanile della Commissione prevede una proposta di raccomandazione agli Stati membri sull’introduzione di una Garanzia per la gioventù che assicuri che tutti i giovani di età fino a 25 anni ricevano un’offerta di lavoro, di studio, di apprendistato o di tirocinio di qualità elevata entro 4 mesi dal termine di un ciclo d’istruzione formale o dall’inizio di un periodo di disoccupazione.
La proposta di raccomandazione invita gli Stati membri ad avviare una stretta collaborazione con le parti interessate, a far intervenire tempestivamente i servizi di collocamento e altri partner a favore dei giovani, a prendere misure per l’inserimento nel lavoro (anche utilizzando il Fondo sociale europeo e altri fondi strutturali), a valutare e a migliorare costantemente la Garanzia per la gioventù e ad attuarne rapidamente i diversi elementi.
La Commissione sosterrà gli Stati membri con finanziamenti UE, promuovendo scambi di buone pratiche fra Stati membri, seguendo l’attuazione delle Garanzie per la gioventù durante il semestre europeo e con attività di sensibilizzazione.
Per facilitare la transizione dalla scuola al lavoro, il pacchetto lancia una consultazione delle parti sociali europee per definire un quadro di qualità per i tirocini, in modo che i giovani possano acquisire esperienze di lavoro di qualità in condizioni di sicurezza. Esso annuncia inoltre un’alleanza europea per migliorare la qualità e la quantità dei sistemi di apprendistato attualmente disponibili, diffondendo in tutti gli Stati membri gli esempi di maggior successo. Il pacchetto illustra anche come ridurre gli ostacoli alla mobilità dei giovani.
Circa 5,5 milioni di giovani sul mercato del lavoro (più di 1 su 5) non trovano un’occupazione e 7,5 milioni di giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni sono cosiddetti NEET (“not in employment, education or training”) cioè disoccupati non iscritti a corsi di istruzione o formazione. Il costo economico del mancato inserimento dei giovani nel mercato del lavoro è stimato da Eurofound in oltre 150 miliardi di euro l’anno, pari all’1,2% del PIL dell’UE. Per alcuni paesi, come Bulgaria, Cipro, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia e Polonia, esso rappresenta il 2% o più del PIL. Il risparmio ottenuto se si riuscisse a evitare questi costi, ora e in futuro, supera di gran lunga i costi finanziari della proposta di Garanzia per i giovani.
Contesto
Il tasso di disoccupazione giovanile ha superato il 25% in 13 Stati membri. Mentre Grecia e Spagna hanno tassi del 55%, in Italia il tasso è del 36,1%. Seguono Portogallo, Irlanda, Bulgaria, Cipro, Lettonia, Ungheria e Slovacchia con tassi pari o superiori al 30%. Oltre il 30% dei disoccupati di età inferiore ai 25 anni è senza lavoro da più di 12 mesi: 1,6 milioni nel 2011, rispetto a 0,9 milioni nel 2008.
I tassi di occupazione complessivi dei giovani sono scesi di quasi 5 punti percentuali negli ultimi 4 anni: il triplo degli adulti. La possibilità che un giovane disoccupato trovi un lavoro è limitata: solo il 29,7% delle persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni che nel 2010 erano disoccupati ha trovato un lavoro nel 2011 - un calo del 10% in 3 anni.
Sul mercato del lavoro europeo i soggetti più vulnerabili sono proprio i giovani, che rischiano anche di essere sempre più emarginati. Le conseguenze di questa situazione non sono solo immediate, ma hanno ripercussioni anche a medio e lungo termine: l’aggravarsi della crisi del mercato del lavoro può traumatizzare gran parte di una generazione, con conseguenze negative sull’occupazione, la produttività e la coesione sociale ora e in futuro.
Le misure proposte nel Pacchetto per l’occupazione giovanile si fondano su attività del programma "Youth Opportunities Iniziative" avviato nel dicembre 2011 (v. IP/11/1568 e MEMO/11/928). Con l’aiuto dei Gruppi di intervento della Commissione, gli 8 Stati membri con i più elevati tassi di disoccupazione giovanile stanno riassegnando fondi strutturali della UE per stimolare l’occupazione giovanile, sviluppare piani di lavoro e intensificare i programmi di istruzione e formazione.
La Commissione si serve anche di altri strumenti d’intervento per combattere la disoccupazione giovanile, come le Raccomandazioni specifiche per paese (Country-Specific Recommendations - CSRs). Nel luglio 2012, quasi tutti gli Stati membri della UE hanno ricevuto raccomandazioni tese a migliorare la situazione dei giovani. All’Italia il Consiglio raccomandava di “adottare ulteriori misure per combattere la disoccupazione giovanile, migliorando anche la pertinenza del percorso formativo rispetto al mercato del lavoro facilitando il passaggio al mondo del lavoro, anche attraverso incentivi per l'avvio di nuove imprese e per le assunzioni di dipendenti; attuare il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche a livello nazionale per promuovere la mobilità del lavoro; adottare misure per ridurre i tassi di abbandono dell’università e combattere l'abbandono scolastico” e di “adottare in via prioritaria la riforma del mercato del lavoro per affrontare la segmentazione del mercato del lavoro e istituire un sistema integrato per le indennità di disoccupazione (…)”. Le CSR adottate dal Consiglio dei ministri UE in base alle proposte della Commissione sono strumenti per rafforzare la governance e il coordinamento delle politiche economiche a livello UE nel contesto della strategia Europa 2020.
L’analisi annuale della crescita  2013, che lancia il semestre europeo per il 2013, sottolinea che gli Stati membri devono fare di più per combattere la disoccupazione, migliorare l’occupabilità e sostenere l’accesso al lavoro o il ritorno al mondo del lavoro dei giovani.
ITALIA
1. Tendenze della disoccupazione giovanile
Disoccupazione giovanile – situazione 2012
36,1 % (settembre 2012)

2011 (%)
Variazione 2008/2011 (%)
Tasso disoccupazione giovanile
29,1
+7,8
Rapporto disoccupazione giovanile
8
+1,4
Tasso NEET*
19,8
+3,2
Abbandono precoce di istruzione e formazione
18,2
-1,5
Conseguimento di istruzione universitaria  
20,3
+1,1
* “not in employment, education or training”: disoccupati non iscritti a corsi di istruzione o formazione
2. Impegni presi per combattere e prevenire la disoccupazione giovanile
Il gruppo di lavoro YOI per l'Italia ha individuato diverse azioni a favore dell'istruzione e dell'occupabilità dei giovani, tra le quali:
  • sostenere azioni nel settore dell’istruzione nelle regioni di convergenza trasferendo risorse regionali al programma operativo nazionale “Istruzione” (circa 300 milioni di euro); modificare il programma operativo regionale Sicilia (452 milioni di euro) per lanciare un piano d’azione per la gioventù;
  • estendere il sistema di credito di imposta per incoraggiare le imprese ad assumere giovani e promuovere l’imprenditoria giovanile (attualmente 100 milioni di euro);
  • promuovere l’apprendistato e sostenere la mobilità dei giovani co-finanziando i programmi Erasmus e Leonardo Da Vinci;
  • sfruttare al meglio i fondi disponibili per migliorare la qualità dei servizi pubblici per l’occupazione;
  • sostenere i servizi di assistenza per bambini e anziani.

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