mercoledì 26 dicembre 2012

“IL METODO ALLA SALUTE” LA VALUTAZIONE PSICHIATRICA DI UN ESPERTO


(http://metodoallasalute.blogspot.it/)
orso castano : qualsiasi metodo, anche quello del dott. Loiacono , puo' e  deve  essere "falsificato". Il non sottoporsi o, peggio, il sottoporsi ad una falsa  "falsificazione" da parte di un "critico" fortemente convinto della sua bonta', e' un metodo scorretto che non convince. E' la comunita' scientifica , nel senso piu' largo possibile, che deve valutare la utilita' del metodo ed a quali condizioni puo' essere valido. Inoltre il metodo dell'Evidence based medicine (EBM) , medicina basata sulle prove, dovrebbe essere largamente praticato. Questo sembra essere il limite del  Dr Bob Johnson.

...................Gli esseri umani sono complicati.  Ognuno ha una personalità unica, esperienze uniche, e un proprio modo di intendere che cos’è la vita.  Dunque, ciò che il dottor Mariano Loiacono è riuscito a fare a Foggia è davvero notevole.  Non ho alcun dubbio che questo approccio riesca a fornire gran parte di ciò che
manca alla psichiatria classica.  Quello che è ancora più pregevole è che la grande forza di carattere, di
cui Mariano ha avuto bisogno per costruire questo Metodo, non ha impedito alla sua creatura di trovare la
propria voce, la propria direzione.  In molti casi, un’innovazione si fonda, all’inizio, su una personalità 
carismatica (la forza è sempre necessaria per innovare) ma, una volta avviata, è proprio questa forza a 
bloccarle il cammino.  Qui abbiamo un esempio di una personalità forte che ha costruito un’entità 
flessibile, ed è una cosa che non avviene spesso.
La caratteristica del Metodo che più colpisce è il calore.  Ci sono individui di tutti i tipi, di tutte le età e 
provenienti da ogni ambito, che si uniscono e si danno sostegno a vicenda con calore e umanità.  Ciò è
consentito ed inoltre incoraggiato dal modo in cui sono concepiti gli incontri del Metodo:  una cosa
davvero insolita. E la chiave di tutto questo è la flessibilità. In molti casi, degli approcci “nuovi” sono ideati da personalità forti che, in seguito, premono per convincere gli altri che ciò che hanno costruito sia la
migliore soluzione per tutti. Qui, invece, ci sono infinite discussioni sulla “teoria”, qui abbiamo un approccio 
flessibile a ciò che si sta effettivamente facendo, e anche a ciò che si dovrebbe fare. In tal modo, come 
una pianta dotata di sensibilità, gli spiriti umani dei partecipanti riescono a trovare la propria strada verso 
la luce, e possono sbocciare e trovare vigore seguendo la strada che, di diritto, è universalmente riservata 
agli esseri umani.  .............  La psichiatria classica non parla delle emozioni – non contemplando un modo di discutere i sentimenti umani – e dal momento che non le può “vedere”, non può fare nulla a questo riguardo.  Quindi un’espressione come “la mano curativa della gentilezza”, da secoli ben nota nella psichiatria progressista, semplicemente non viene riportata.  È un po’ come se un chirurgo non si preoccupasse di far caso ai batteri, la cancrena infetta è semplicemente capitata, non c’era niente che poteva fare, poiché la causa dell’infezione non è stata riconosciuta.  Allo stesso modo avviene con la psichiatria classica: le emozioni, i sentimenti, le inclinazioni, quello che volete, tutte queste cose vengono semplicemente buttate dalla finestra, in quanto troppo confuse per essere considerate scientificamente.  E tuttavia sono precisamente queste le cose che gli esseri umani e le menti umane richiedono per crescere.  Hanno bisogno di sostegno, tutti ne abbiamo bisogno, e di incoraggiamento per vedere i punti di somiglianza tra il prossimo e noi, piuttosto che le differenze.  Abbiamo bisogno di verificare la propria capacità di dare sostegno agli altri allo stesso modo in cui siamo capaci di riceverlo, di sapere che abbiamo un valore in quanto capaci di dare sostegno, e di essere valorizzati attraverso il sostegno che riceviamo  dagli altri. ........... ; se non lo facciamo, significa che stiamo soffrendo, o almeno che siamo seriamente impediti. Il Metodo si occupa di far crescere il contatto umano: abbracci, persone sedute in braccio ad altre, inviti alla gente a esprimersi non solo verbalmente, ma anche con il corpo – tutto ciò è una meraviglia da vedere e anche da provare. Bisogna tenere in mente che molti individui portatori di ferite non sono stati mai abbracciati o apprezzati in tutta la loro vita. Qui ciò è offerto a tutti senza chiedere nulla in cambio. Questo tipo di contatto e di comunicazione, questa libertà di espressione sono indispensabili, quando si tratta di promuovere la fiducia in se stessi, l’autostima e la capacità di valorizzarsi; di qui la stabilità mentale, la salute psichica e la tranquillità.
Per continuare il paragone con la psichiatria classica, nel Metodo alla Salute non ci sono diagnosi.  La
psichiatria classica impone un inquadramento diagnostico che non aiuta nessuno, anzi infligge dei danni
reali ad individui già vulnerabili.  Molte persone che ho conosciuto hanno, ad esempio, ricevuto una
diagnosi di “Disturbi della Personalità”, ed è stato detto loro che li avranno per tutta la vita, che non è
possibile far nulla perché è un fatto congenito, e dovranno sopportarli per sempre.  Con le psicosi è la
stessa cosa, le menti umane hanno dei cedimenti, ma sono anche enormemente resistenti, e dire a coloro
che soffrono che per loro non c’è rimedio è abominevole.  Sei schizofrenico e resterai sempre
schizofrenico – che sciocchezze!   Tale punto di vista è deplorevole e dannoso e deve essere
abbandonato.  Ma il Metodo alla Salute non si lancia in queste avventure diagnostiche futili e velenose, -
ottimo!  La psichiatria classica ha molto da imparare a questo proposito.
E poi ci sono i farmaci.  La psichiatria classica è diventata più dipendente dalla chimica di quanto un 
alcolista lo sia dalle bevande.  Almeno, dell’alcol, tutti conoscono vantaggi e svantaggi.  Molti lo intendono 
come un aiuto alla socialità.  Ma tutti sanno che se ne abusi, ti danneggia. E questo concetto vale per ogni 
psicofarmaco: nessuno di essi agisce sulla causa fondamentale del problema, e tutti hanno effetti nocivi; i 
più recenti sono peggiori, in questo, dei più vecchi, ma nessuno è senza conseguenze tossiche, per lo più 
peggiori degli stessi effetti dell’alcol. 
Quindi, con il Metodo alla Salute, abbiamo un approccio che incoraggia le emozioni e l’espressione di se 
stessi, evitando allo stesso tempo la trappola delle “categorie diagnostiche” ed eliminando il chiaro danno 
causato dagli psicofarmaci. Non si può mai sottolineare abbastanza che la psichiatria classica ha 
risolutamente ignorato le prove abbondanti che i suoi farmaci provocano danni: da cinquant’anni, le prove 
sono state schiaccianti, e sono state ignorate in modo altrettanto persistente. Ugualmente si è verificato 
con i quadri diagnostici: nel 1952 uscì la prima edizione del “Diagnostic and Statistical Manual of Mental 
Disorders” (DSM-I), un bel volumetto svelto, umile e non presuntuoso, con il quale mi trovo d’accordo 
completamente. Le cose cominciarono ad andare davvero storte nel 1980, con la terza edizione, e ancora 
peggio nel 1994 con la quarta edizione. Le prospettive per la psichiatria classica sono pessime. Per me è 
chiaro che la sua sorte è segnata, e ciò di cui c’è bisogno per rimpiazzarla è in bell’evidenza a Foggia, 
oggi, con il Metodo alla Salute. 
Tre problemi 
......... Prima di tutto, l’establishment ospedaliero.  È forse difficile per i membri di questo gruppo rendersi conto di quanto il Metodo sia differente dalla normale prassi psichiatrica.  È importante capire che molti medici, specialmente gli psichiatri, hanno scelto la medicina proprio perché questa è strutturata, limitata e
rigorosamente organizzata.  La vita umana non è, nella realtà, fatta in questo modo; ma lasciamo perdere
quest’aspetto, perché in ogni caso molti dottori si trovano più a loro agio in questa situazione.  Perciò uno
psichiatra ortodosso può trovare piuttosto spaventosa l’esperienza di entrare a far parte del gruppo: egli o
ella si sentirebbe perso, impaurito, con troppe cose che accadono tutte insieme, troppo poca struttura,
troppa disorganizzazione e spontaneità per sentirsi minimamente a proprio agio.  Molto meglio le vecchie
rigidità della psichiatria classica, nonostante siano proprio quelle rigidità a fare tanti danni alla salute
mentale, e sia proprio la spontaneità del Metodo alla Salute a portare tanti benefici.
Dunque c’è un chiaro limite a ciò che i medici ortodossi vedono, o persino siano in grado di vedere.  In
altre parole, non aspettatevi che il Direttore o altri medici del posto vengano a farvi visita per verificare con
i loro occhi.  Non si avvicineranno neanche alla porta, e se lo faranno, scapperanno alla vista di tutto il
“disordine”.  Questo è rilevante, perché la paura che proveranno alimenterà il desiderio di bloccare il
Metodo.  Quello che non capiscono, cercheranno di eliminarlo.  Io considero questa la maggiore minaccia
al Metodo tra quelle di cui ho preso nota.
Il rimedio a questo problema è di far compilare un semplice questionario, prima, durante e dopo.  Quello di
cui ho fatto menzione al Direttore, il GHQ (Questionario Generale sulla Salute), è breve (solo 30
domande) e viene compilato personalmente, dunque non ci sono problemi scaturenti da un’eventuale
parzialità dell’intervistatore.  E, soprattutto, è ben riconosciuto e standardizzato, a livello internazionale.  In
effetti, il Direttore lo ha individuato appena l’ho nominato, ed è rimasto chiaramente entusiasta alla
prospettiva di mettere le mani su dei dati psichiatrici concreti.  Secondo me, qualsiasi questionario,
compreso il GHQ, ha un valore limitato, diciamo, al 60-80%.  Ma è facile da usare, richiede assai poco
tempo, non danneggia gli individui testati, e darà al Metodo alla Salute ciò di cui esso ha più bisogno: la
credibilità.
Si sono citati altri tipi di questionari, ma il mio consiglio è di utilizzare un solo tipo, e in questo caso il GHQ
sembrerebbe il migliore: studiatelo, abituatevi ad usarlo, e poi inondate l’amministrazione con dati
concreti, o almeno con quello che loro considerano dati concreti, che non possano facilmente liquidare
come vaghi o antiscientifici.
Soprattutto, il GHQ non si basa su categorie diagnostiche della psichiatria ortodossa, ed è quello che
meno interferisce con la libertà di azione ed espressione che rende il Metodo così brillante, e inoltre può
essere usato rapidamente e con semplicità. Ho controllato sul Web, e ce n’è disponibile una versione in
italiano. Il mio consiglio, per quanto può valere, sarebbe di chiedere a tutti i nuovi arrivati di compilarne
uno da subito, o poco dopo il loro accesso al Metodo; questo per quanto attiene al “prima”. Poi chiederei
loro di compilarne un altro, diciamo, tre mesi dopo, e un’altra volta 6 o 12 mesi dopo. E un altro ancora 6 o
12 mesi dopo aver lasciato i gruppi. Questo sarebbe il “dopo”. Più dati ci sono meglio è. Per cominciare,
potrebbe essere utile che ogni partecipante attuale dei gruppi ne compili uno, specificando per quanto
tempo ne abbia fatto parte – questo, ancora, è proprio il tipo di dati che gli amministratori amano – e allora
perché non fornirglieli?
Il secondo problema che ho notato potrebbe essere meno rilevante di quanto sembra; bisognerebbe che
trascorressi molto più tempo a Foggia per esserne sicuro.  Avrei anche bisogno di molte più informazioni.
Per valutare l’intero quadro del Metodo alla Salute sarebbe importante sapere non solo quanto è di aiuto,
ma anche, tristemente, chi esso non aiuta.  In altre parole, quante perdite si verificano?  Quanti si
avvicinano e però rinunciano a entrare, oppure, dopo essere entrati, se ne vanno molto prima di averne
sentito i benefici?  Le paure che proverebbero i medici ortodossi sono le stesse dei nuovi arrivati: se sono
eccessive, entrambi se ne andranno prematuramente.
Come dico, non so quanto grande sia questo problema.  Avrei bisogno di vedere un bilancio del numero di 
persone che arrivano e restano solo per poco tempo, o anche di coloro che evidentemente riceverebbero 
beneficio ma non si avvicinano neppure alla porta.  Non so quanti siano costoro: ho sentito parlare di uno 
o due, ma questo è un ambito che il Metodo alla Salute deve rendersi capace di affrontare, per difendersi 
da critiche provenienti dall’esterno.  Ho anche parlato con una persona che ha rinunciato a convincere un
certo individuo a venire perché si temeva che essi non sarebbero stati accolti se non fosse venuto anche il
loro genitore.  Di nuovo, non ne so abbastanza riguardo al Metodo alla Salute per dire quanto siano valide
queste critiche.  Potrebbe essere solo un numero di persone minimo che viene perso in questo modo, ma
di questo problema ci si dovrebbe occupare, e lo si dovrebbe rendere trasparente.  Gli esseri umani sono
curiosi, e a volte piuttosto misteriosi – spesso non richiedono le cose che gli sono più utili – ma, per
difendere il Metodo è importante essere armati di fatti concreti come questi.
La soluzione a questo secondo problema è anch’essa semplice, e ben alla portata del gruppo: consiste 
nell’estendere l’eccellente ruolo dell’accompagnatore, o compagno di viaggio, e rafforzarlo per quei novizi 
che siano particolarmente ansiosi o timidi.  Così, chiunque entri nei gruppi sarà trattato con molta
attenzione, protetto dalle paure che i novizi potrebbero provare, ed incoraggiato a procedere lentamente,
al proprio passo, così che anche essi possano sviluppare la fiducia e l’autostima così difficili da ottenere, e
che il Metodo è così evidentemente capace di offrire.  Come dico, questo potrebbe non essere un grande
problema – non conosco le cifre – ma con un prodotto di così ottima fattura, è un gran peccato che
qualcuno che potrebbe chiaramente beneficiarne, non riesca a fare il primo passo.
L’ultimo punto che vorrei menzionare è anche quello su cui esito di più, ed è the Box, la Scatola.  Esito
perché quando ci si trova davanti a un organismo vivente, in questo caso il Metodo alla Salute, la priorità
maggiore è di non disturbarlo, non fare rumori che potrebbero turbarlo o indebolirlo.  Tuttavia, in seguito
all’interesse mostrato per la mia descrizione della Scatola mercoledì scorso, farò qui uno o due commenti
a riguardo.  Secondo me, e come già allora ho abbastanza messo in evidenza, l’emozione maestra è la 
paura; è la paura che ferma i pensieri e, una volta che si sia riusciti a calmare la paura, con la fiducia, il 
pensiero sano può ripartire.  Da ciò consegue che se, da bambino, si è subita una grave minaccia, 
un’esperienza terrificante, allora la paura di allora può andare avanti fino alla vita adulta, e riversarsi in 
essa. 
Il problema, allora, è che non si riesce a pensare alla Scatola.  Se qualcuno ci chiede di essa, e comincia
ad avvicinarsi a essa troppo forzosamente, allora noi la chiuderemo in modo ancora più ermetico, ed essa
rimarrà lì, indisturbata, e continuerà a produrre.  Ora, le mie ricerche hanno mostrato che la Scatola viene
prodotta solo durante l’infanzia.  Non danni contiene altro che “infantilismi”, e occupandosene
direttamente, con sostegno, fiducia, e consenso, ce ne si può liberare al 100%.  Infatti, offro ai miei clienti
una garanzia al 100% di guarigione, a patto che vadano fino in fondo nel ciclo di cura, ossia, che
continuino a esplorare questi terrori infantili finché non siano scomparsi del tutto.  La mia versione della
cosa, quindi, è che non si tratta tanto di andare alla Salute nel senso di “tendere verso la salute”, ma di
guarigione, cioè di arrivare alla salute totale, un ottimismo che richiede l’osservazione in prima persona
per essere condiviso.
Senza la paura non ci possono essere sintomi psichiatrici. Naturalmente questa è l’idea che la psichiatria
classica attacca con il maggior vigore, ed è alla base della mia esautorazione da 6 posizioni di primario
psichiatra. È un’idea che, inoltre, trova forte opposizione presso coloro che non riescono a vedere oltre la
propria Scatola: non vogliono neppure che essa formi oggetto di discussione. Tuttavia, essa mi dà modo
di essere uno psichiatra assai ottimista, e, nei casi in cui sono riuscito a spiegarla sufficientemente bene,
e in modo abbastanza convincente, in effetti, ha consentito guarigioni............................
Il Futuro 
Ora, una breve occhiata al futuro.  Per me, e per chiunque studi i fatti, è chiaro che il destino della
psichiatria classica è segnato.  Le diagnosi psichiatriche odierne non servono alla pratica medica, anzi
esse infliggono danni a coloro che soffrono.  I farmaci usati nella psichiatria odierna non hanno futuro, dal
primo all’ultimo.  Possono servire come sedativi a effetto breve, come fa l’alcol di volta in volta, ma dopo
dovrebbero essere tutti buttati nella pattumiera.  Allora, cosa rimpiazzerà la psichiatria classica?  Come
sarà chiaro da quanto suesposto, per me è ovvio che abbiamo bisogno di molto più Metodo alla Salute –
questo approccio flessibile offre accesso alle emozioni, consente lo sviluppo emotivo ed incoraggia il
sostegno sociale, senza il quale tutti periamo.
Quali sono le possibilità che il Metodo alla Salute sopravviva?  O, in termini medici, qual è la prognosi?
Bene, da quello che ho riscontrato durante la mia breve visita, non vedo assolutamente motivo per cui non
dovrebbe attecchire, crescere, espandersi, ed aiutare un enorme numero di persone.  Il pericolo di tutte le
istituzioni è che si mettano a servire la propria struttura, e non gli utenti. ..................
Dr Bob Johnson     Martedì 26 maggio 2009
Primario Psichiatra,             P O Box 49, Ventnor, Isle of Wight PO38   9AA UK
e-mail: DrBob@TruthTrustConsent.com            www.TruthTrustConsent.com
GMC speciality register for psychiatry

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