mercoledì 26 dicembre 2012

invecchiamento cerebrale


orso castano : il problema della conservazione dell'efficienza delle funzioni cognitive nell'invecchiamento cerebrale diventera' sempre piu' importante 
da BrainLab
Putting brain training to the test.Owen AM, Hampshire A, Grahn JA, Stenton R, Dajani S, Burns AS, Howard RJ, Ballard CG.
MRC Cognition and Brain Sciences Unit, 15 Chaucer Road, Cambridge CB2 7EF, UK.
Nature. 2010 Apr 20.

PubMed

Uno studio recentemente pubblicato su Nature mette in relazione due mondi molto distanti tra loro, quello della televisione e quello della ricerca scientifica.
I ricercatori, tra cui Adrian Owen del MRC Cognition and Brain Sciences Unit di Cambridge in collaborazione con la rete televisiva BBC hanno monitorato i progressi cognitivi registrati durante sei settimane di brain training on-line a cui si sono sottoposti 11.430 adulti sani reclutati attraverso una trasmissione televisiva e il relativo sito web.
I vantaggi pubblicizzati da alcuni programmi di brain training disponibili in commercio sarebbero: miglioramento della memoria a breve termine, maggiore elaborazione cognitiva, migliore capacità di concentrazione.
Secondo il sito web Brain Age, il brain training è in grado di "aumentare il flusso di sangue alla corteccia prefrontale" mentre per Posit Science la sua applicazione è in grado di migliorare la velocità e la qualità di elaborazione delle informazioni mostrandosi efficace in alcune condizioni che causano compromissione cognitiva come la schizofrenia e morbo di Alzheimer.
Secondo HAPPY-neuron il suo programma "minimizza gli effetti naturali dell’invecchiamento cerebrale ottimizzando la capacità di apprendimento”.
Per esaminare i reali effetti del brain training sul funzionamento cognitivo Owen e i suoi collaboratori hanno condotto online uno studio clinico di massa suddividendo in maniera casuale 11.430 partecipanti in due gruppi più uno di controllo.
I partecipanti di età compresa tra 18-60 anni sono stati istruiti a svolgere alcuni esercizi per almeno 10 minuti al giorno per tre volte alla settimana.
I gruppi differivano tra loro per il tipo di formazione ricevuta: il primo svolgeva un’attività finalizzata a migliorare il ragionamento, la pianificazione e il problem-solving, l’altro una formazione più simile a quella offerta da molti programmi commerciali di brain-training (memoria a breve termine, attenzione, memoria visiva spaziale).
Al gruppo di controllo è stato semplicemente chiesto di navigare sul web per poi rispondere a un questionario.
Al termine dello studio è stata utilizzata una seconda batteria di test per valutare gli eventuali miglioramenti cognitivi.
Naturalmente la domanda più interessante che i ricercatori si sono posti era se questi miglioramenti fossero generalizzati.
Secondo i risultati dello studio i partecipanti hanno ottenuto risultati migliori nei giochi ai quali si sono esercitati ma senza che ciò si traducesse in un miglioramento generale delle loro funzioni cognitive.
Owen e colleghi concludono dicendo che "questi risultati non forniscono alcuna prova di un miglioramento generalizzato della funzione cognitiva a seguito del brain training in un ampio campione di adulti sani".
Tuttavia egli ritiene che lo studio metta in evidenza l'utilità potenziale del web per lo svolgimento di studi di grandi dimensioni.
Depositato all’AIFA in data 12 luglio 2010

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