sabato 22 dicembre 2012

scienza ed arte: guardare ai nuovi modelli di lettura artistici aiuta la scienza


orso castano : non e' certo la prima volta che si discute sui limiti dei paradigmi scientifici e sulla loro "falsificabilita'". Piu' sono falsificabili piu' sono scientifici, piu' sono flessibili e modificabili piu' accolgono aspetti nuovi del mondo e della realta'. Lo avevano capito i falsificazionisti inglesi da Popper a Lakatos, da Kuhnn a Feyerabend, fino ai loro "seguaci" contemporanei. E' questo un filone su cui bisognera' esaustivamente reintervenire!!
Home..........di rispettare il principio della verosimiglianza. Questo obiettivo era stato raggiunto con il Rinascimento italiano che aveva fornito anche gli strumenti razionali e tecnici del controllo dell’immagine naturalistica: il chiaroscuro per i volumi e la prospettiva per lo spazio. Dall’Impressionismo in poi, la pittura ha progressivamente rinnegato questi principi, spostandosi su nuovi territori da esplorare. Già Manet aveva abolito il chiaroscuro, risolvendo l’immagine, sia plastica che spaziale, in soli termini coloristici. Alla fine dell’Ottocento, era rimasto da smontare l’ultimo pilastro della pittura tradizionale: la prospettiva. Questo fece Picasso nel suo periodo di attività che viene definito “cubista”.Picasso portò lo spostamento e la molteplicità dei punti di vista alle estreme conseguenze. Nei suoi quadri le immagini si compongono di frammenti di realtà, visti da tutte le angolazioni e miscelati in una sintesi del tutto originale. Nella pittura tradizionale, la scelta di un unico punto di vista, imponeva al pittore di guardare solo ad alcune facce della realtà, che si presentava di conseguenza come semplice. Nei quadri di Picasso, invece, l’oggetto viene rappresentato da una molteplicità di punti di vista, in un’ottica complessa, ma riuscendo a dare una rappresentazione globale dell’oggetto. Questa sua particolare tecnica, tuttavia, lo portava a immagini dall’apparente incomprensibilità, in quanto risultavano del tutto diverse da come la nostra esperienza è abituata a vedere le cose e ciò nonostante di effetto coinvolgente.Come si rapporta questa rivoluzione artistica alla scienza? Perché si è detto che c’è bisogno di un nuovo Picasso in scienza che dia anche alle sue “opere” un generale impatto empatico? La mia impressione è che la scienza contemporanea abbia applicato molto bene l’idea di guardare gli oggetti da differenti punti di vista (lo “spezzettamento” di cui si è parlato), ma abbia completamente mancato l’obbiettivo di farne poi unasintesi, una rappresentazione globale della realtà, di trasformare le idee scientifiche in cultura.

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