domenica 2 dicembre 2012

In cartella clinica anche i racconti scritti dai pazienti sulle loro condizioni

orso castano : bravo il Filippo Neri, mentre i soloni-architettissimi della salute sprecano chiacchiere e chiacchiere sulle evidenti malasanita' italiche', ecco un'iniziativa seria: sappiamo tutti che nelle schede "software", costate l'ira Dio dio, dei vari Pronto Soccorsi  non viene fatta neppure, dico, neppure una  domanda sui problemi psicologici del paziente, sappiamo altresi' tutti che nelle cartelle d'urgenza sia in Pronto Soccorso che nei reparti di urgenza , due, dico due, righe di anamnesi psicologica sono un puro sogno, tanto si e' "corporeizzata la terapia medica dimenticando "l'anima", finalmente ecco un'iniziativa , isolata, purtroppo, umana. Bravi, Bene . purtroppo sono per ora un po' solo a dirlo.

.........anche le storie dei pazienti, scritte di loro pugno seguendo un modello ideato dalla scrittrice Rosalba Panzieri.

.......................“La cartella clinica è un’espressione della letteratura medica, che a sua volta è un’espressione della cultura medica e non può esistere, a mio avviso, una profonda umanizzazione delle cure se non esiste una cultura dell’uomo” sostiene la scrittrice premiata in concorsi e kermesse internazionali per i suoi testi, che aggiunge: “La parola contiene in sé intuizione, scienza e verità. Per cambiare le cose occorre cambiare il pensiero che educa il punto di vista. La malattia è un’astrazione, nel concreto esiste solo il malato, ossia l’uomo con tutto il suo universo di sentimenti. E non può esserci umanità nelle procedure se non c’è traccia dell’uomo nelle procedure. Non si può curare ciò che non si conosce e non si può conoscere nessuno a cui non sia concesso di raccontarsi”.Questo nuovo metodo assistenziale è un risultato del primo laboratorio di ricerca stabile in Italia “letteratura e teatro in corsia”, realizzato dalla scrittrice presso il S. Filippo Neri in collaborazione con Santini e con Vincenzo Loiaconi, direttore della Chirurgia delle Aritmie, che commenta:“ Un progetto rivoluzionario, che potrebbe riscrivere la letteratura medica a partire dall’uomo prima che dalla patologia. Uno strumento di lettura del paziente utilissimo per noi medici, per favorire la concordanza e l’alleanza terapeutica, fondamentale per il buon esito di qualsiasi iter terapeutico”.Tutto il progetto viene portato avanti con il sostegno della Direzione Generale, che ha inserito il “modello narrativo Alfa” tra gli strumenti operativi di corsia e di accoglienza del malato.
“Il progetto Letteratura e teatro in corsia – commenta Lorenzo Sommella, Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera S.Filippo Neri- ha la finalità di dare voce al vissuto dei pazienti ricoverati, ai loro sentimenti più profondi rispetto alla malattia e alle persone che si curano di loro, nella convinzione che in medicina non ci si debba limitare alla rilevazione dei segni e dei sintomi , ma che si debbano raccogliere compiutamente la storia della persona che si deve assistere, per poterlo fare meglio. Questo modo, nuovo ma antico, di avvicinare la persona malata, si inserisce nel filone, molto attuale, della medicina narrativa, che aiuta il medico nella interpretazione della patologia che deve affrontare, migliorando il rapporto con il paziente e aumentando la sicurezza e l’efficacia delle cure”.
 

30 novembre 2012

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