giovedì 30 maggio 2013

12/04/2013 Torino: intesa tra Asl To2, tribunale e procura torinesi per il superamento degli Ogp

Venerdi 12 Aprile 2013
ASL TO2 - 15 maggio 2013: è la data vincolante entro la quale le Regioni devono presentare i programmi straordinari di adeguamento in vista della definitiva chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), ai sensi della L. 9/2012, prorogata al 1° aprile 2014 affinché il processo di superamento sia certo e siano adottate tutte le misure, strutturali e organizzative, idonee a garantire la tutela della salute e la dignità anche ai soggetti infermi di mente autori di reato, cui sia applicata una misura di sicurezza. Interventi strutturali, realizzazione di programmi terapeutico riabilitativi, adozione di misure alternative all'internamento negli OPG e potenziamento dei servizi di salute mentale sul territorio sono le parole-chiave del percorso giuridico, amministrativo e tecnico-organizzativo relativo alle strutture sanitarie  in cui eseguire le  misure di sicurezza alternative al ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario e all'assegnazione a casa di cura e custodia. Giustizia e Sanità chiamate dunque ad agire in sinergia per individuare soluzioni contestuali per la sicurezza della comunità e la cura delle persone . Il superamento degli OPG e la messa a punto di percorsi di trattamento e cura alternativi sono una tappa fondamentale del processo di trasferimento delle competenze sulla Medicina Penitenziaria dal Ministero della Giustizia ai Servizi Sanitari Regionali: sin dal 2008 le Aziende Sanitarie Locali sono scese in campo concretamente, con la realizzazione di specifici progetti, con impegno di risorse umane e finanziarie, in questo ambito particolare, dove i disturbi mentali sono tra le principali aree d’intervento. Oggi, per un concreto superamento degli OPG, cresce la responsabilità del Servizio Sanitario rispetto ai Cittadini portatori di disturbi psichiatrici, anche particolarmente gravi, richiedendo risposte al di fuori dell’intervento di mera vigilanza, con percorsi di cura specialistica del tutto peculiari. L’affidamento ai Servizi Sanitari territoriali di autori di reato, ritenuti dalla legge “non punibili” a causa della loro malattia, è praticato dal 2003, quando la Corte Costituzionale ha imposto ai Giudici di adottare una misura di sicurezza prevista dalla legge, ma diversa dal ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario, che risultasse “idonea ad assicurare adeguate cure dell’infermo di mente e a far fronte alla sua pericolosità sociale”. Con la legge del 17-2-2012 quella che era un’indicazione generale diventa un’indicazione molto specifica e implica sempre, da parte del Giudice, una decisione di affidamento ai Servizi Sanitari competenti per territorio di questa popolazione.
In questa fase i Servizi Sanitari si trovano dunque impegnati sia nelle dimissioni degli attuali internati in OPG (circa 60-70 l’anno per la Regione Piemonte) sia nei “nuovi affidamenti” (circa 200 l’anno in Piemonte).
Si tratta di un numero contenuto di pazienti, per i quali però occorre un ingente impegno economico e di risorse umane, per il quadro clinico di particolare gravità. Dalla necessità di un confronto operativo tra i Magistrati, che hanno l’obbligo delle decisioni a tutela del singolo e della comunità sociale, e i Servizi Sanitari, che hanno la necessità di orientare il proprio impegno nella maniera più appropriata ed equa possibile, anche nei confronti degli altri cittadini, nasce il progetto pilota messo a punto dalla ASL TO 2 con il Tribunale di Torinoe la Procura della Repubblica di Torino. Giovedì 11 aprile 2013 al Palazzo di Giustizia di Torino il Presidente del Tribunale, Dott. Luciano Panzani, il Procuratore della Repubblica, Dott. Giancarlo Caselli e il Direttore Generale dell’ASL TO 2, Dott. Maurizio Dall’Acqua, firmano un Protocollo d’Intesa che formalizza un rapporto continuativo interistituzionale, per confrontare le diverse necessità, del Magistrato e dei Servizi Sanitari, imposte dalla chiusura degli OPG e dalla ricerca di misure di sicurezza alternative, mediante intese “volte a trovare le soluzioni tecnico-organizzative maggiormente idonee a dare effettività ai medesimi, nei loro aspetti terapeutici e di contrasto e/o contenimento della pericolosità sociale del soggetto destinatario”.
“La nostra preoccupazione è programmare con attenzione i nostri interventi per garantire equità di trattamento ai Cittadini che dobbiamo assistere – spiega il Direttore Generale ASL TO 2, Dott. Maurizio Dall’Acqua – poter decidere con la Magistratura ci permetterà di rispettare questo impegno che, in assenza di decisioni concordate, potrebbe creare situazioni di differenze di assistenza tra persone aventi ugualmente diritto”.
“La Giustizia è, a sua volta, interessata a che si realizzino percorsi di collaborazione istituzionale, indispensabili affinché le decisioni dei giudici, sempre assunte con la doverosa autonomia, abbiano effettività. Il caso dei soggetti autori di reato, portatori di patologie o disturbi psichiatrici e socialmente pericolosi è -in questo senso- emblematico. In conseguenza di un quadro normativo profondamente cambiato, per intervento della Corte costituzionale e del legislatore, queste categorie di persone (certamente soggetti “deboli”), se non vi fossero intese tra i giudici e gli operatori dei servizi sanitari competenti, rischierebbero di rimanere abbandonate al loro destino, prive di quella assistenza terapeutica necessaria non solo ai loro personali bisogni, ma anche al contenimento/contrasto della loro pericolosità, il che è nell’interesse della intera comunità” – commenta il Presidente del Tribunale, Dott. Luciano Panzani.
La discussione preventiva del percorso più idoneo e appropriato a tutte le esigenze in campo potrà orientare meglio gli interventi rivolti agli autori di reato portatori di disturbi mentali: “Uno degli impegni che abbiamo assunto al momento della nostra nomina è governare le decisioni cliniche che via via assumiamo secondo il principio dell'appropriatezza – precisa il Direttore Sanitario ASL TO 2, Dott. Giorgio d’Allio, Coordinatore della Commissione Regionale per il superamento degli OPG – e quindi, anche nel caso degli autori di reato che sono affetti da disturbi mentali, ci riteniamo obbligati ad agire ispirandoci a questa parola d’ordine, che per noi significa anche garanzia di trattamenti corretti ed efficaci”.
Anche le risorse necessarie alla realizzazione dei percorsi di cura verranno impegnate meglio: “In questo momento di riduzione delle risorse a nostra disposizione è indispensabile che la nostra programmazione sia verificata alla luce della sostenibilità economica del sistema – spiega il Direttore Amministrativo ASL TO 2, Dott. Angelo Pescarmona – e quindi poter contare su momenti di coordinamento tra istituzioni diverse, ma orientate al rispetto di questo principio, ci garantisce e rassicura circa il difficile tentativo che stiamo cercando di realizzare”.
L’ASL TO 2 da sempre è impegnata sul fronte della Medicina Penitenziaria, con le sperimentazioni cliniche e organizzative di assistenza sanitaria realizzate presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. “La nostra ASL resta al momento l’unica Azienda Sanitaria in Italia che ha realizzato dal 2002 un Reparto di Osservazione Psichiatrica (Il Sestante) in un carcere, costituendolo come uno dei presidi del proprio Dipartimento di Salute Mentale ma ottenendone il riconoscimento da parte del Ministero della Giustizia come loro presidio di riferimento a livello nazionale. – conclude il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL TO 2, Dott. Elvezio Pirfo – Questa particolare sensibilità al problema della cura del disturbo mentale in un ambito così specifico come gli Istituti Penitenziari, ma anche la costante applicazione dei metodi della Psichiatria Territoriale ai pazienti psichiatrici autori di reato, ha permesso di ispirare e supportare tecnicamente il percorso che ha condotto al Protocollo e ne sarà anche la base professionale specialistica per concretizzarlo”. 

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