sabato 11 maggio 2013


Public Policy


orso castano : "la ragione degli altri", un famoso libro scritto da diverse mani , due delle quali erano di  Basaglia. Ascoltare, illuminare, cercare di comprendere l'altro. E' questo uno dei grandi mesaggi che Basaglia ci ha lasciato.


IMU, CHI LA PAGA IN EUROPA? DALLA TAXE D'HABITATION ALLA COUNCIL TAX /SCHEDA

Imu 

(Public Policy) - Roma, 2 mag - Durante il suo discorso per 
chiedere la fiducia alle Camera il neo presidente del 
Consiglio Enrico Letta ha promesso di "superare l'attuale 
sistema sulla tassazione per la prima casa" e di iniziare 
ora "con lo stop sui pagamenti di giugno" per permettere al 
Parlamento di attuare una "riforma complessiva" del sistema 
di imposte. E il centrodestra guidato da Silvio Berlusconi 
ha fatto dell'abolizione dell'Imu il leitmotiv della propria 
campagna elettorale. 

Dopo la sua introduzione nel 2012 più volte il leader del 
Pdl ha detto: "L'Imu è una tassa sbagliata e ingiusta, deve 
essere abolita". Ma solo in Italia si paga l'imposta sugli 
immobili? In realtà no, perché anche in Francia, in 
Inghilterra, in Spagna e in Germania esistono imposte simili 
all'Imu. 

FRANCIA: TAXE D'HABITATION E TAX FONCIÈRE 
In Francia esistono a livello locale la "taxe 
d'habitation", che pesa su chi usa l'abitazione 
(proprietario, affittuario, occupante a titolo gratuito), e 
la taxe foncière (più simile alla nostra Imu), che deve 
essere pagata dal proprietario dell'abitazione. 

Queste due tasse diminuiscono per le prime case in base al 
numero dei componenti di una famiglia e, nel caso della taxe 
d'habitation, in base all'età dell'inquilino. Le aliquote 
d'imposta sono fissate dalle amministrazioni locali. 

INGHILTERRA: COUNCIL TAX E "STAMP DUTY" 
Anche in Inghilterra, Scozia e Galles esiste una tassa sul 
possesso degli immobili. È stata introdotta nel 1993 e si 
chiama "council tax". L'imposta varia generalmente tra lo 
0,5% e l'1,3% del valore imponibile dell'immobile (con 
sconti per alcune tipologie di persone: single, studenti e 
pensionati). Sugli affitti superiori a 125mila sterline 
(148mila euro) si applica anche uno "stamp duty", 
un'ulteriore tassa (detta di registro) pari a circa l'1%. In 
sostanza si tratta di un Imu che viene pagata dall'inquilino 
anziché dal padrone di casa. 

Le amministrazioni comunali stabiliscono a quale classe 
appartiene l'immobile e la relativa spesa da sostenere. 
La tassa è su base annua, ma viene pagata in rate mensili. 

GERMANIA: NORMATIVA SPECIFICA PER OGNI BUNDESLAND 
Il caso tedesco è tra i più complessi, perché ogni 
Bundesland (Stato federale) ha una sua normativa specifica. 
Esiste una tassa sui beni immobili (equiparabile all'Imu 
italiana) calcolata in base a specifici moltiplicatori. Si 
parte dalla rendita catastale (circa il 60% del valore di 
mercato dell'immobile) comunicata da ogni Bundesland. Questa 
rendita viene poi moltiplicata per indici differenti a 
seconda delle province e delle città. Non ci sono tasse 
patrimoniali sugli immobili. È invece prevista un'imposta 
sul reddito da locazione. 

SPAGNA: L'IMPUESTO SOBRE BIENES INMUEBLES 
Anche in Spagna esiste un'imposta sul reddito applicata 
esclusivamente alla seconda casa: l'Ibi ("Impuesto Biene 
Inmuebles"), a cui si aggiunge un'imposta sui beni immobili 
con aliquote che variano tra lo 0,4% e l'1,1%. La sua 
gestione è condivisa tra governo e amministrazioni locali. 
È stata inoltre reintrodotta di recente una tassa 
patrimoniale applicata solo ad abitazioni di valore 
superiore ai 700mila euro. Anche qui è prevista un'imposta 
sui redditi proveniente da affitti. 

Nel caso l'abitazione sia affittata a giovani tra i 18 e i 
35 anni, il locatore beneficia di una esenzione integrale 
delle imposte sul reddito. (Public Policy) 

SOR

Nessun commento: