domenica 12 maggio 2013

Cisl: 178 mila posti di lavoro a rischio

Roma, 11-05-2013
Nei primi quattro mesi dell'anno si contano 148mila lavoratori in meno e su 600mila lavoratori equivalenti attualmente in cassa integrazione, sono 178mila quelli "a rischio,", che potrebbero non tornare al lavoro nei prossimi mesi. E' quanto emerge da un'elaborazione dell'Osservatorio Cisl su Cig, tratta da dati Inps. "Siamo nel
momento piu' drammatico della crisi - sostiene la Cisl -. Non si devono rimettere in discussione le regole sul lavoro, ma occorrono politiche per la crescita"
.Piu' nel dettaglio la Cisl "chiede innanzitutto l'immediato rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga e dei contratti di solidarieta' per coprire l'intero 2013, esprimendo forte preoccupazione per il rinvio della decisione. Per il resto, chiediamo che il ministro del lavoro incontri le parti sociali: per la Cisl non e' il momento di rivedere le regole del lavoro, appena riformate lo scorso anno, ma di politiche per la crescita. Le modifiche alla legge Fornero, di cui apprendiamo dai giornali, devono essere affidate al confronto tra le parti e devono consistere in meri ritocchi per facilitare le assunzioni.
In particolare, non va rimesso in discussione il riordino degli ammortizzatori sociali
avviato da quella legge, bensi' immaginato un sostegno pubblico nella fase di start up dei fondi bilaterali di solidarieta' che dovrebbero dare coperture ai settori oggi scoperti per permettere in prospettiva di superare gli ammortizzatori in deroga. Quel che occorre ora sono il rafforzamento dell'apprendistato e incentivi alle trasformazioni a tempo indeterminato"."La staffetta generazionale che il governo sembra voler introdurre - aggiunge la Cisl - corrisponde ad una nostra precisa proposta, e deve consistere in incentivi collegati ad un accordo aziendale, per indirizzare l'utilizzo del part-time verso situazioni di volontarieta' ed accompagnarlo con nuove assunzioni.Infine, non possono essere trascurati i segnali di moderata crescita che vengono da alcuni settori quali la sanita' e assistenza sociale ed i servizi alla persona, in un momento in cui ci troviamo di fronte all'esigenza di ricollocare lavoratori espulsi o a rischio di espulsione negli altri settori, che difficilmente potranno rientrare nelle aziende di provenienza. Vi sono margini per accompagnare questi lavoratori verso una diversa occupazione, con programmi di riqualificazione che vanno gestiti con
attenzione e piena collaborazione tra Ministero del lavoro, Regioni, parti sociali e tra centri pubblici per l'impiego e agenzie del lavoro".
La Cisl rileva poi che in aprile le ore autorizzate di Cig sono 99,9, il 3,1% in piu' rispetto a marzo 2012 ed il 16% rispetto ad aprile 2012. L'aumento complessivo corrisponde ad andamenti diseguali delle tre tipologie: mentre la CIGO registra un aumento del 30,9% rispetto ad aprile 2012 e la CIGS addirittura del 92,2%, sembrando suggerire la natura principalmente strutturale delle crisi aziendali, le ore
autorizzate di cassa in deroga sono solo 6,8 milioni, segnando una riduzione del 76,5% rispetto ad aprile dello scorso anno, dovuta ai noti problemi di finanziamento emersi negli ultimi mesi che hanno causato il blocco delle autorizzazioni.
I valori dei primi quattro mesi del 2013 si mantengono comunque assai elevati, nonostante il dato complessivo sia ampiamente sottovalutato a causa della riduzione fittizia delle ore di cassa in deroga, evidenziando, rispetto allo stesso periodo del
2012, un aumento del 13%. Il dato di aprile e' il piu' alto dall'inizio dell'anno, avendo di nuovo raggiunto la soglia dei 100 milioni di ore, attorno alla quale il numero di ore di cig oscilla sin dal 2010, e potrebbe esplodere nei prossimi mesi, in seguito all'atteso rifinanziamento che porterebbe ad approvare le domande di CIGD giacenti da mesi.
A livello settoriale si evidenzia un marcato aumento nel settore industriale (+16%), nell'edilizia (25,3%) e nell'artigianato (+19,2%). A livello territoriale, le ore di cassa autorizzate mostrano un lieve aumento al Nord (+2,4%), un piu' marcato aumento al Centro (+40,6%), un calo del 22,7% nel Mezzogiorno, dovuto in gran parte dalla cassa integrazione in deroga.

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