giovedì 23 maggio 2013

PIU' CHIARI DI COSI' SI MUORE


orso castano : piu' chiari di cosi' si muore. Squinzi e' apprezzabile per la franchezza e , mi sembra, per la serieta'. Non ama le ciancie e parla franco. Siamo davvero malmessi!! Occorrono iniezioni di liquidita' alle imprese ed incentivazioni alle imprese piu' serie per riprendersi , pena lo scivolamento verso il baratro. Parole dure ma da prendere in serissima considerazione. Se ci sara' questo scivolamento rischieremo davvero un conflitto sociale , anche in forme che potrebbero ricordare cose orribili avvenute in Italia in anni bui, oppure vedremo un infiltramento di paesi terzi che ci "aiuteranno" a risolvere il debito pubblico , in cambio di una sudditanza severa o DI SPOSTAMENTI DELL'ASSE GEOPOLITICO ITALIANO VERSO ALTRI ED OSCURI LIDI. I GRILLINI DOVREBBERO RENDERSENE CONTO!  NON E' SUFFICIENTE UN CAMBIAMENTO DI STILE COMUNCATIVO, IL LORO FALSO MOVIMENTISMO SUPERCONTROLLATO DA DUE RICCHI GURU CON CONTI ALL'ESTERO . dEVONO COSTITUIRSI IN PARTITO E RISPONDERE DELLE LORO AZIONI PUBBLICAMENTE.

http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=178094


L'assemblea di Confindustria 
Letta agli industriali: siamo dalla stessa parte

Squinzi accantona l'Imu: "Nord sull'orlo del baratro, ridurre il cuneo fiscale

"Se questo sarà il Governo della crescita, noi lo sosterremo con tutte le nostre forze", assicura il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nella sua relazione all'assemblea annuale. Ma al Governo Letta chiede meno tasse sul lavoro e iniziative per la crescita


Giorgio Squinzi
Giorgio Squinzi
Roma, 23-05-2013
"Il governo in carica è un buon risultato, al premier faccio gli auguri. Ma non smetteremo di incalzare Governo e Parlamento. Non possiamo cedere al pessimismo ma urgono interventi per alleviare la sofferenza sociale: il rifinanziamento della cig è urgente. Lasciamoci alle spalle temi delle passate campagne elettorali", ha detto Squinzi all'assemblea di Confindustria, a Roma, con una chiara allusione alle polemiche sullo soppressione dell'Imu. 

Costo del lavoro 
E' necessario, invece, ridurre il cuneo fiscale che pesa sul costo del lavoro per rilanciare la competitività: "Da Paese manifatturiero - ha sottolineato Squinzi - non possiamo permetterci la differenza di competitività rispetto ai nostri concorrenti. In Italia da anni il costo del lavoro sale, in Germania scende. Le nostre imprese pagano di più, i nostri lavoratori guadagnano di meno. Il cuneo fiscale del 2012 è stato oltre il 53% del costo del lavoro, tra i più elevati nell'area Ocse. Questo vuol dire che più della metà di quello che le imprese pagano ai lavoratori va nelle casse dello Stato. Bisogno ridurre questo cuneo, eliminando il costo del lavoro dalla base imponibile Irap e tagliando di almeno 11 punti gli oneri sociali che gravano sulle imprese manifatturiere".

Baratro in vista
Il Nord dell'Italia "è sull'orlo di un baratro economico che trascinerebbe tutto il nostro Paese indietro di mezzo secolo, escludendolo dal contesto europeo che conta. E' questo quello che vogliamo?", ha detto Squinzi doop aver ricordato le sofferenze del Sud, "una parte del Paese in cui lo sforzo per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione assume le caratteristiche di una vera e propria sfida per la sopravvivenza".


Liquidità negata
"Lo stock dei prestiti erogati alle imprese è calato di 50 miliardi negli ultimi diciotto mesi. Un taglio senza precedenti nel dopoguerra - evidenzia il presidente di
Confindustria, Giorgio Squinzi - Quasi un terzo delle imprese ha
liquidità insufficiente rispetto alle esigenze".

Il rapporto con il Governo Letta
"Se per qualche ragione il nostro credito venisse usato per altri fini, chi ci governa sappia che il rapporto con gli imprenditori sara compromesso irreparabilmente", ha detto Squinzi riferendosi al decreto per lo sblocco dei debiti della Pa nei confronti delle imprese.

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