lunedì 16 febbraio 2009

Cremino apprende perche' il cervello e'in parte umano : e' un cyborg ?

di ANDREA CAROBENE da No'va (Sole24ore) del 5 febb.09 Cremino risponde, agisce, apprende. Cremino è un robot, ma non è un automa come .gli altri. Il suo cervello è sì composto da chip e circuiti elettrici, ma anche da neuroni umani che interagiscono attivamente con i segnali elettronici. Cremino è una creatura italiana, ed è frutto di una ricerca che prosegue da sette anni nel Living networks lab del dipartimento di Scienze dell'informazione dell'Inversità di Milano, Campus di Crema, località da cui ha preso il nome. Qui, la professoressa Rita Pizzi coordina un gruppo di fisici, elettronici ed informatici che, in collaborazione con studiosi del mondo biologico come Angelo Vescovi del San Raffaele, sono impegnati a esplorare le frontiere degli organismi ibridi. «Le applicazioni possibili di questo tipo di ricerche sono molteplici - spiega Pizzi - e tra queste le principali sono relative alla possibilità di interfacciare con il sistema nervoso protesi meccaniche. Non si tratta di fantascienza e qualcosa di simile già esiste con le protesi acustiche e con i sistemi di retina artificiale che stimolano il nervo ottico. In questi casi i segnali da interpretare sono relativamente noti, mentre in generale il problema è che noi sappiamo come decodificare le funzioni cognitive». Fino a oggi, infatti, non esistevano ancora metodologie realmente efficaci per interpretare i segnali provenienti da reti di neuroni. I tentativi di interfacciare circuiti elettrici e cellule nervose hanno una storia abbastanza lunga: il pioniere è stato Peter Fromherz, del Max Planck Institute di Monaco.che nel 1991 riesci a collegare dei neuroni di sanguisughe a transistor posizionati su una piattaforma di silicio. In seguito altri gruppi, in particolare alla Northwestern University Chicago, Duke University (North Carolina), GeorgiaTech, ed

COS'E' IL CODICE NEURALE ( vedi le diaposivive, clicca):

BiotecnologieMediche.it - 8 febbraio 2009 Upload cerebrale 03/02/2009, di Alessandro Aquino Un suggerimento di come caricare un libro o altre informazioni di livello elevato nel cervello si può intravedere in alcune delle ricerche più avanzate nel campo delle delle neuroscienze. Gli scienziati stanno studiando come connettere computer e protesi direttamente al cervello e come decifrare il codice neurale, cioè il modo in cui il cervello converte i segnali elettrici che lo raggiungono in comportamenti sia motori che mnemonici e decisionali. Resta da stabilire se gli ostacoli per costruire un dispositivo di input per il cervello sono superabili. Cablare, infatti, le cellule del cervello è problematico: le connessioni possono subire piccoli spostamenti, rompersi o provocare un infezione. Gli attuali elettrodi neurali dovranno raggiungere un livello di risoluzione spaziale e temporale più elevato per compiti quali la trasmissione di informazioni all ippocampo, struttura coinvolta nella memoria. Tutto passa poi dai diversi tipi di codice neurale.

codice neurale nelle applicazioni future ,clicca x link

........Più di recente i neuroscienziati si sono concentrati sui codici temporali, che misurano il tempo intercorso tra ciascun impulso entro quell’intervallo di 100 millesimi di secondo, consentendo la codifica di più informazioni rispetto al più semplice codice di frequenza. La ricerca più avanzata considera i codici di popolazione: la codifica temporale che si verifica quando gruppi di neuroni si attivano insieme. Il codice neurale si potrebbe trasferire con una connessione fisica o senza fili a elettrodi impiantati nel cervello, che permetterebbero all’informazione di arrivare nell’ippocampo ed essere immagazzinata in alcune aree della corteccia cerebrale. Tuttavia, è ancora impossibile sapere se una connessione di questo tipo sarà ni grado di funzionare.

1 commento:

Unknown ha detto...

Questo tipo di ricerche , che implicano il coinvolgimento della neuroinformatica, potranno in futuro risolvere molte patologie del cervello. L'altra faccia della medaglia e' che potranno consentire , se applicate per altri fini , diversi dal terapeutico, un controllo diretto sull'uomo.Lo studio del codice neurale, cioe' di come il cervello decodifica i segnali , gli impulsi, e'cosa molto delicata , che prefigura scenari da monitorare.