TORINO - Città della Salute, tutto pronto per il patto
MARCO TRABUCCO
MERCOLEDÌ, 04 FEBBRAIO 2009 LA REPUBBLICA -A fine mese l´accordo tra gli enti. Costerà un miliardo, ecco come sarà : La cittadella è suddivisa in 4 zone. L´ospedale occuperà 140 mila metri quadrati Insieme partirà la riorganizzazione delle Molinette: la torre è parte del piano . La firma tra Regione, Provincia e Comune di Torino, Comune di Grugliasco, Università e Politecnico darà infatti il via allo studio di fattibilità e alla progettazione preliminare dell´opera che, come è stato annunciato più volte, avrà sede a Grugliasco. Insieme però partirà la riorganizzazione della Molinette: la progettazione della nuova piastra (o torre) chirurgica dell´ospedale di corso Bramante è infatti contenuta nello stesso accordo di programma. Il documento nei giorni scorsi è stato inviato da Paolo Peveraro (vicepresidente della giunta regionale che ha la delega all´edilizia sanitaria) ai direttori delle Asl e Aso interessate dal progetto che gliela hanno già restituita con un sostanziale sì. Messi a punto gli ultima particolari la bozza sarà resa pubblica.Nell´area di Grugliasco sono stati scelti i terreni e decise le loro sistemazioni di massima. Come si vede nelle piantine qui a fianco, la Città della Salute sorgerà all´incrocio tra corso Allamano e corso Marche proprio alle spalle della shopville Le Gru: la zona è stata scelta anche perché gran parte dell´area (che complessivamente misura circa 300 mila metri quadrati di superficie) è già di proprietà pubblica e ciò limiterà la spesa. La nuova cittadella sanitaria sarà divisa in quattro zone. Sull´angolo tra corso Marche e corso Allamano ci sarà la parte residenziale e cioè gli ostelli universitari e gli edifici che ospiteranno i parenti dei malati. Subito dopo, sulla destra di corso Allamano (andando da Torino verso Rivoli) ci sarà invece l´area più ampia, destinata all´ospedale vero e proprio: 140 mila metri quadrati con edifici probabilmente organizzati a stella, un po´ come il Pentagono. Dall´altro lato, dove adesso c´è l´edificio del Barrocchio sorgeranno invece le sedi universitari e il centro ricerche. Qualche centinaio di metri più in là, infine, sempre sulla sinistra di corso Allamano, ci sarà invece l´area dedicata all´incubatore di imprese del settore sanitario, biotecnologico e farmaceutico.Il complesso sarà circondato dal trincerone della linea ferroviaria che arriva dalla Val Susa: quella linea storica che dovrà trasformarsi in una metropolitana extraurbana. Proprio alle spalle della Città della Salute sarà creata una stazione. La rivoluzione come si è detto toccherà anche le Molinette e le aree vicine. La prima opera a partire infatti sarà la nuova piastra chirurgica: sei piani fuori terra che saranno costruiti dove oggi c´è il padiglione di neuroscienze su via Cherasco. Del glorioso San Giovanni d´altronde, a lavori completati, resterà solo la parte che dà verso quella via, corso Spezia e via Genova. Il resto, l´edificio storico che guarda su corso Bramante e corso Dogliotti, verrà invece venduto per essere abbattuto o ristrutturato (bisogna vedere infatti se l´intero palazzo o qualche sua parte è sotto la tutela della Soprintendenza ai beni architettonici) per essere destinata a abitazione e a uffici. Il ricavato della cessione servirà a finanziare una parte della nuova Città della Salute. Restano da definire gli ultimi particolari per ciò che riguarda il riassetto degli altri ospedali che sono nell´area vicina al Po: dovrebbero rimanere dove sono il Cto e il Sant´Anna, mentre l´Infantile Regina Margherita sarà probabilmente abbattuto (l´area che lo ospita su piazza Polonia è molto pregiata per il mercato immobiliare) e ricostruito ex novo, cento metri dietro, su corso Spezia e via Ventimiglia dove adesso c´è il campo di calcio del Bacigalupo. La spesa prevista era stata in un primo tempo di circa 600 milioni di euro per la sola Città della Salute: a regime però il costo dell´intera operazione supererà il miliardo di euro. Oltre a Stato, Regione e Università potrebbero partecipare all´investimento anche i privati. Peveraro infatti avrebbe l´intenzione di affidarsi a loro per la costruzione e gestione dell´incubatore di imprese e della parte residenziale della cittadella di Grugliasco.
1 commento:
Come si redistribuira' la sanita' torinese mano a mano che questo progetto verra' realizzato ? Quale ruolo andranno a ritagliarsi i grandi ospedali esistenti? Avranno uno spazio per la ricerca o il loro profilo si abbassera' al ruolo , sempre comunque determinante, di primo intervento? Il modello Candiolo , con tutti i problemi che ha sollevato, ma anche con i pregi , sara' di riferimento? E l'esperienza direi, per molti aspetti drammatica, dell'Osp. Mauriziano, si ripetera' ( molti problemi legali sono ancora in piedi)?
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