domenica 8 febbraio 2009

Ricerca Biomedica ed aziende High Tech : un esempio

Un esempio di come la ricerca biomedica puo' stimolare quella bioingegneristica e, a cascata, la produzione di aziende high tech.

Dal sito del Centro di Ricerche Mediche Avanzate Interuniversitario di Siena (CRISMA) , clicca

U.O. ALFONSO BARBARISI (Professore di Chirurgia della Seconda Università di Napoli, collaboratore CRISMA) Il laboratorio del Prof. Alfonso Barbarisi porta avanti ricerche per le applicazioni delle biotecnologie in ambito Medico-Chirurgico. Il punto centrale dell’attività di ricerca non è l’individuazione di nuove tecnologie, ma piuttosto la loro originale applicazione pratica ed industriale ai problemi delle Medicina e della Chirurgia, con particolare attenzione alle applicazioni nel campo dell’ingegneria tissutale-medicina rigenerativa. Il notevole avanzamento delle conoscenze sulle relazioni struttura-funzione nel campo della biologia e della medicina ed i recenti sviluppi ottenuti nell’ambito dell’ingegneria chimica, dei materiali e della bioingegneria hanno permesso, infatti, la progettazione di tessuti sostitutivi funzionali che utilizzano cellule viventi associate a biomateriali in cui, o su cui, le cellule possono proliferare, organizzarsi e differenziarsi, come nel tessuto nativo, ed ottenere tessuti tridimensionalmente organizzati, simili all’elemento naturale da ricostruire. In questo ambito, una nuova frontiera è rappresentata dalla realizzazione di tessuti e/o organi trapiantabili. Il notevole aumento dei casi clinici in cui si richiede il trapianto di organi/tessuti, la scarsa disponibilità di donatori, i problemi di infezioni e di rigetto legati all’impianto di tessuti estranei hanno fornito all’ingegneria dei tessuti un notevole impulso rivolto all’approfondimento di tali studi ed alla realizzazione di costrutti funzionali. Linee di ricerca: Studio dell’interazione cellule-biomateriali. L’interazione tra la matrice extracellulare ed i recettori localizzati sulla membrana cellulare, rappresentano un importante evento in grado di modulare specifiche funzioni cellulari quali la crescita, il differenziamento e la sopravvivenza. Attualmente, numerosi lavori sperimentali hanno evidenziato il ruolo chiave svolto dalla Focal adhesion Kinase (FAK), nella modulazione dei segnali esterni (ad es. l’interazione ECM-integrine). Tali segnali esterni via FAK sono in grado di modulare a livello citologico, la forma cellulare ed a livello istologico l’architettura tissutale. Poiché l’interazione cellule-biomateriali rappresenta un evento cruciale nel destino clinico di un qualsiasi biomateriale impiantato nel corpo umano, il nostro laboratorio di ricerca è particolarmente interessato allo studio della modulazione del comportamenti cellulari mediati dalla FAK. Nell’ambito di un progetto FIRB 2001 coordinato dal Prof. R. Barbucci dal titolo: Tecnologie per la manipolazione su scala nanometrica dei materiali e loro applicazione biomedica. L’unità Operativa del Prof. Barbarisi si occupa dello studio del comportamento cellulare (fibroblasti) su superfici nanostrutturate. Nell’ambito di un progetto PRIN 2004 dal titolo: Progettazione sintesi e caratterizzazione di materiali compositi per la sostituzione tracheale. L’unità Operativa del Prof. Barbarisi si occupa dello studio dell’adesione, della proliferazione e del differenziamento di colture primarie di epitelio tracheale su un materiale composito a base di collagene proveniente da espianti di trachea liofilizzata (conigli) e fibre di policacrolattone (PCL). L’attività di ricerca comprende anche lo studio del comportamento cellulare (endotelio umano) su biomateriali per la rigenerazione ossea. Il laboratorio fa anche parte del Centro di Ricerca Interdipartimentale di Scienze Computazionali e Biotecnologiche (CRISCEB) della SUN e del Centro Regionale di Competenza (CRdC) “Nuove tecnologie per attività produttive” della Regione Campania.

Da queste ricerche e' derivata la collaborazione con la BIOSUMA (clicca):

La Biosuma srl, spin off dell’Università di Siena, è un’azienda nata per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di materiali innovativi per uso biomedico. L’obiettivo della Biosuma è quello di trasferire in campo industriale i risultati della ricerca scientifica del Professor Rolando Barbucci e del suo gruppo di ricerca impegnati da più di trent’anni nella ricerca e nello studio di nuovi biomateriali.

2 commenti:

david santos ha detto...

Ciao Orso, amico mio!
Buon lavoro.
Buona gionatta.

Unknown ha detto...

Grazie Santos , ne avevo bisogno !