dalla rivista Computer Magazine , febbraio 2009
Ma anche nella vecchia Europa e negli USA esiste il rischio della censura. La libertà di espressione su Internet è un diritto che diamo troppo spesso per scontato. Nel mondo, però, le cose non funzionano sempre come in Italia e, negli ultimi mesi, anche nel nostro paese e nella democratica Europa (come negli Stati Uniti) circolano voci riguardo a maggiori controlli sul Web. Prima di gridare alla censura, è però il caso di capire esattamente di cosa stiamo parlando e indagare sugli strumenti che ne consentono l'applicazione. A partire da quelli usati nei paesi che limitano pesantemente l'accesso al World Wide Web. Web e dissenso I casi più eclatant! di controllo e censura su Internet riguardano paesi retti da regimi o governi autoritari. La ragione è semplice: in situazioni in cui esistono severi controlli sui normali mezzi d'informazione, Internet ha rappresentato per qualche tempo uno dei pochi strumenti che consentisse di pubblicare le opinioni "dissonanti". Nel giro di poco tempo, però, anche il Web è finito nel mirino di polizie e servizi segreti. La lista dei paesi che mantengono uno stretto controllo sui contenuti pubblicati su Internet (o addirittura sull'accesso stesso alla Rete) è drammaticamente lunga e le persone sottoposte a queste restrizioni sono svariati milioni. Basti pensare, per esempio, che nella sola Cina, il paese che adotta le misure più pesanti, vivono ben 162 milioni di persone che accedono abitualmente a Internet. II comportamento dei regimi ha attirato le critiche di molte associazioni, tra cui Reporters sans Frontières. L'associazione, che raccoglie centinaia di giornalisti di tutto il mondo, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione chiamata "Nemici di Internet". Un elenco che nel 2008 ha compreso ben 15 paesi. Trasmissioni filtrate II primo aspetto della censura sul Web riguarda i contenuti ai quali è possibile accedere. Tecnicamente, l'oscuramento di un sito Internet può avvenire in due modi: il primo, più "morbido", viene attuato a livello dei server DNS, Domain Name System, cui è affidato il compito di trasformare un indirizzo Internet, per esempio www.computermagazine.it, nell'indirizzo IP necessario al computer per collegarvisi. Il blocco attraverso i DNS, però, non è affatto efficace. Per prima cosa, infatti, per aggirarlo è sufficiente inserire nel browser l'indirizzo IP che ci interessa, senza che sia così necessaria l'opera di "traduzione" del DNS. In secondo luogo, l'impostazione dei DNS può essere modificata facilmente ed è sufficiente usarne uno situato all'estero per evitare del tutto il blocco. Un esempio pratico nell'uso di questa tecnica è avvenuto proprio in casa nostra. In Italia, infatti la regolamentazione del gioco d'azzardo su Internet prevede un'autorizzazione statale per chiunque abbia intenzione di svolgere questa attività. Fatta la norma, però, si è subito posto il problema di come far rispettare questa "zona protetta" e in un primo momento la soluzione è stata individuata proprio nel controllo attraverso i server DNS. Naturalmente le informazioni su come aggirare il filtro si sono diffuse rapidamente attraverso i forum e i blog. Oggi il blocco dei siti non autorizzati è effettuato attraverso altre tecniche. Non tutte le aziende aderiscono alia perfezione a! divieti e limiti imposti dai governi. In Cina, per esempio, se Yahoo! offre una versione fortemente censurata del suo motore di ricerca, il concorrente Google mantiene una certa indipendenza. Possiamo verificarlo inserendo le parole Tien An Men nei due siti: il primo non mostra alcun risultato inerente alle proteste svoltasi a Pechino nel 1989. La ricerca eseguita sulla pagina di Google.cn , invece, visualizza collegamenti simili a quelli che possiamo vedere usando la versione italiana dei celebre motore di ricerca. Controllo alia fonte Abbandonato il sistema dei DNS, ora le autorità statali agiscono in collaborazione con i Provider obbligandoli a filtrare i collegamenti ai siti proibiti, visualizzando una pagina che informa riguardo la natura e le ragioni del blocco. In Italia, come in molti altri paesi europei e occidentali, questa forma di "censura" agisce solo nei confronti di pagine Web riguardanti il gioco d'azzardo e la pornografia, ma il meccanismo è adottato anche da quei regimi che usano il controllo dei contenuti per applicare una forma di censura ben più odiosa e stringente. Tuttavia, dissidenti e giornalisti indipendenti trovano regolarmente il modo per superare questi limiti, anche se in molti casi i rischi sono davvero enormi. Uno degli strumenti più efficaci per aggirare le limitazioni è offerto dai Server Proxy. Si tratta di computer che, in origine, avevano la funzione di agire come "serbatoi di dati" per rendere più veloce la navigazione su Internet e che oggi sono usati quasi esclusivamente per rendere irrintracciabile l'origine del collegamento. Il passaggio da un ServerProxy impedisce ai sistemi di controllo di individuare il sito a cui ci stiamo collegando e consente, quindi, di accedere a qualsiasi tipo di contenuto. Una versione più evoluta di questa tecnica sfrutta un software chiamato TOR, un software che consente di connettersi al Web usando una rete di Proxy che consente di far "rimbalzare" i dati attraverso numerosi server per rendere estremamente difficile qualsiasi tracciamento. Aziende complici? La censura politica sul Web desta sdegno nell'opinione pubblica, abituata a pensare che i paesi occidentali, retti da governi democratici, non possano tollerare simili limitazioni della libertà. A stonare, in questo ragionamento, è il comportamento di alcune aziende che hanno la loro sede negli USA ma intrattengono rapporti di affari con molti paesi compresi nella lista dei "Nemici di Internet". Reporters Sans Frontières denuncia, per esempio, il fatto che le tecnologie per operare la censura in Cina siano fornite dall'americanissima Cisco Systems, la quale si difende dalle accuse sostenendo di essersi limitata a fornire del materiale tecnologico e di non essere responsabile dell'uso che ne viene fatto. Anche Yahoo!, pur di fare il suo ingresso nel mercato cinese, ha accettato di filtrare i risultati del suo motore di ricerca per adeguarsi alle regole imposte dal governo cinese. Critiche simili son piovute anche sulla solita Microsoft, i cui spazi MSN in Cina sono soggetti a numerose restrizioni. Una situazione paradossale, visto che il fondatore di Microsoft, Bill Gates, aveva cercato di rassicurare tutti dichiarando che "Internet non può essere controllata". Accesso registrato Oltre a limitare la possibilità di collegarsi ai contenuti ritenuti "inadatti", la censura opera attraverso un capillare sistema di schedatura di chi usa Internet. Per la verità, quasi tutti i paesi del mondo richiedono di registrare la carta d'identità di chi usa un computer in un Internet Cafè, annotando anche l'indirizzo IP del PC usato e il periodo di tempo in cui ci si è connessi. Le cose cambiano, però, se ci troviamo in Francia o in Birmania. Negli stati governati da regimi autoritari, infatti, l'esistenza di un registro completo di chi accede al Web ha una funzione principalmente "dissuasiva". Il messaggio è chiaro: le autorità sanno esattamente chi usa Internet e cosa fa quando si connette. Una situazione sufficiente per intimorire chiunque volesse usare la Rete per diffondere notizie contrarie alla linea ufficiale del governante di turno. La funzione intimidatoria raggiunge addirittura livelli inauditi in Cina, dove i computer che si trovano negli Internet Cafè sono equipaggiati con un software particolare. In pratica, ogni mezz'ora il PC in uso visualizza l'immagine di due poliziotti, rappresentati in versione "cartone animato", che ricordano periodicamente all'utilizzatore che la sua identità è registrata e riassumono tutti i divieti a cui viene sottoposta la navigazione sul Web. Bielorussia Abitanti: 9.726.700 Utenti Internet: 2.013.427 • Connessioni ADSL limitate * Controllo dei collegamenti « Siti dell'opposizione oscurati nel corso delle elezioni 2006 Siria Abitanti:! 9.408.000 Utenti Internet: 1.550.000 Email intercettate e controllate Skype e Social Network non accessibili Uzbekistan Abitanti: 4.900.000 Utenti Internet: 64.800 •Accesso a Internet solo per gli stranieri Etiopia Abitanti: 72.460 Utenti Internet: 164.000 Obbligo di controllo per l'accesso agli Internet Cafè • Blocco dei siti "indesiderati" Zimbabwe Abitanti: 13.080.000 Utenti Internet: 1.220.000 Utenti Internet spiati per legge Iran Abitanti: 69.400.000 Utenti Internet: 18.000.000 Connessioni a banda larga proibite. Stretto controllo sulle notizie pubblicate . Siti stranieri oscurati . Forte repressione nei confronti dei blogger Arabia Saudita Abitanti: 23.500.000 Utenti Internet: 1.800.000 « Siti Internet sui diritti delle donne filtrati. Controllo sui contenuti di tutti i siti Cina Abitanti: 1.313.000.000 Utenti Internet: 137.000.000 * Contenuti filtrati tramite parole chiave « Stretto controllo degli accessi agli Internet Cafè » Numerosi Blogger arrestati Corea del Nord 'Abitanti: 22.580.000 Utenti Internet n.d. Nessuna possibilità di connessione per i privati , unico motore (filtrato), un unico servizio email (controllato) Vietnam Abitanti: 84.100.000 Utenti Internet: 14.683.800 Siti Internet filtrati . Accessi sotto pesante controllo Birmania Abitanti: 51.000,000 Utenti Intemefc 93.800 Vietata ta trasmissione di contenuti provenienti dall'estero « È richiesto un permesso ufficiale per possedere un modem Stretto controllo degli accessi agli Internet Cafè Egitto Abitanti: 75.440.000 Utenti Internet 6.000.000 • Siti Web sotto stretto controllo • Blando controllo negli Internet Cafè Cuba Abitanti: 11.267.000 Utenti Internet: 240.000 » E-mail filtrate attraverso parole chiave * Alcuni siti Internet bloccati * È proibito acquistare compone PC senza un permesso ufficiale Tunisia Abitanti: 10.215.000 Utenti internet: 1.295.000 Filtro sistematico dei siti Internet blocchi e rallentamenti nelle Connessioni degli oppositori politici
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