sabato 11 febbraio 2012

una storia della "crisi" greca ricostruita da sinistra. Dal sito (clicca) "in defence of marxism"

In Defence of Marxismorso castano: la Grecia attuale, i disordini che quotidianamente vediamo in TV, le dinamiche politiche ed i percorsi che la borghesia italiana sta seguendo somigliano moltissimo alle dinamiche ed  ai percorsi greci: l'esautorazione relativa dei partiti politici, il "governo tecnico" che cerca di minare i diritti dei lavoratori , inasprendo sulle pensioni, estromettendo i lavoratori "piu' vecchi", proponendo i licenziamenti "facili",  le esplosioni delle lobby che con le loro difese corporative minacciano di non votare piu' i partiti della destra classica, e vogliono spostare l'asse politico piu' a destra, il governo che tenta di spaccare i sindacati ("vedi il buon Angeletti) , i partiti di "sinistra" disorientati e disuniti , divisi dal governo che ha con loro rapporti da "divide et impera"  (vedi la Fornero, che piagne e fotte, e parla separatamente con tutti i soggetti sociali per meglio controllare la situazione che sente puo' sfuggirgli di mano, il PD diviso (c'e' pure Ichino che lavora da dentro per sconfiggere i lavoratori con proposte "vaselina" che incantano parte del partito, evidenziandone la natura socialdemocratica), partito che e' andato assumendo sempre di piu' un carattere socialdemocratico allontanandosi dai lavoratori. Insomma l'aria che tira, se non cambia qualcosa, sembra spirare dal Partenone. Eppure il "sogno" di un governo delle sinistre , prima che questo governo di destra riesca a "fottere del tutto i lavoratori" ci sono e ci saranno sempre. Speriamo in qualche , o in piu' soggetti di sinistra che  riescano a riunificare la base operaia e dei precari/disoccupati , sconfessando i dirigenti "lavorati" dal governo, cioe' pro governo (perche' senno chissa che succede) e che porti ad elezioni in cui la sinistra vinca chiaramente. Questa potrebbe essere "una via d'uscita" per contrattare, con la BCE prestiti non capestro, oppure , come credo in Finlandia , abolire parte del debito fatto dalla finanza ed oggi pagato dai piu' deboli ad un prezzo altissimo. "La Grecia è l’elemento debole dell’ Euro, e nonostante gli aiuti ricevuti dall’ Unione Europea rischia di andare in bancarotta a causa del proprio debito estero......La preoccupazione più grande dei media borghesi è stata quella di mettere in luce la grave crisi economica che la Grecia sta attraversando. ..... è stata la possente risposta della classe lavoratrice greca, che ha fatto vedere abbastanza chiaramente di non essere preparata a sopportare i tagli profondi portati avanti dal governo del Pasok senza combatterli.......due scioperi generali principali, uno il 5 maggio e l’altro il 20 maggio. Ancora prima abbiamo visto due grandi scioperi del settore pubblico, quella parte della classe lavoratrice che sta sopportando il peso maggiore dei tagli alla spesa pubblica. E dopo i due scioperi generali ci sono state altre due manifestazioni dei lavoratori del settore pubblico...........quello che occorre sottolineare è che mentre i lavoratori greci fanno vedere di avere una grande voglia di lottare, lo stesso non può dirsi dei loro dirigenti sindacali. Inizialmente questi dirigenti hanno cercato il dialogo con il governo del PASOK per fare consistenti tagli alle spese....Questa situazione ha costretto i dirigenti del sindacato del settore pubblico ADEDY a mostrare un volto più combattivo. Questa scelta è stata più tardi seguita dai dirigenti del sindacato del settore privato GSEE, che si sono aggiunti alla protesta. In ogni successiva mobilitazione si poteva vedere crescere la rabbia e la volontà di lottare dalla parte dei lavoratori....c’è bisogno di portare il movimento ad un livello superiore. Dopo che un formidabile sciopero generale di 48 ore ha fatto vedere ai lavoratori che è possibile un movimento di massa in una scala ancora più grande........ fermare il cammino del governo del PASOK....... Gli attuali dirigenti del PASOK sono vincolati agli interessi della classe capitalista greca ed europea e stanno obbedendo ai loro padroni. Hanno ricevuto milioni di voti dai lavoratori greci, che li hanno votati nell’ auspicio di qualcosa di diverso dal precedente governo di destra guidato da Nuova Democrazia...........Il movimento operaio greco è stato lasciato senza una prospettiva, e questo ha creato uno stato d’animo di grande confusione tra i lavoratori. Dopo un movimento così grande non si è visto alcun risultato concreto. Nonostante il loro enorme desiderio di lottare, nonostante gli scioperi generali e le mobilitazioni di massa, i pacchetti di austerità sono stati approvati e non sembra esserci fine a questo declino del loro tenore di vita. Nel settore pubblico le mobilitazioni sono cominciate nel dicembre dello scorso anno, e dopo abbiamo assistito ogni mese a 2 o 3 giorni di sciopero a differenti livelli. Tutto questo ha creato uno stato d’animo di rabbia combinato ad uno di rassegnazione tra la massa dei lavoratori. È la prova concreta e tangibile che la classe operaia non è un rubinetto che si può aprire e chiudere a proprio piacimento...... La Grecia sta andando verso una situazione di impossibilità a ripagare il debito estero. Se la prospettiva che la Grecia ha davanti fosse di crescita economica, ci sarebbe uno spazio di manovra per il capitalismo greco. Sarebbe in grado di “tirarsi fuori dal debito”.
In Defence of MarxismLe statistiche più recenti, invece, per il primo trimestre del 2010, mettono in luce che il PIL è calato del 2,5% e questo senza l’ impatto dei pacchetti di austerità recentemente approvati. Adesso che le misure di austerità stanno iniziando a farsi sentire, è facile prevedere che il calo sarà ancora più marcato nei prossimi tempi. Ci sono già stime secondo le quali il PIL della Grecia diminuirà quest’anno del 4%, ma in realtà si potrebbe andare persino oltre il 6-7% o probabilmente anche di più....Pertanto la prospettiva non è di ripresa nel breve periodo, ma di approfondimento della crisi. La disoccupazione adesso ha ufficialmente raggiunto l’ 11,9%, due punti percentuali in più da gennaio, e sta crescendo ancora.......Questo spiega perchè il governo del PASOK – dopo aver abbassato del 30% gli stipendi e le pensioni nel settore pubblico – stia adesso preparando un altro pacchetto di austerità. Le nuove misure sono rivolte al settore privato. Il governo sta cercando di tagliare le pensioni nel settore privato di oltre il 50%, e da questo anno in avanti qualunque lavoratore del settore privato che andrà in pensione vedrà la sua pensione ridotta alla metà o anche più in alcuni casi. Il governo sta applicando la regola secondo cui occorrono 40 anni di contributi versati al sistema di sicurezza sociale per avere la pensione al 100%. E’ possibile andare in pensione dopo aver lavorato meno di 40 anni, ma non prima dei 65 anni di età; e se a quell’età si va in pensione con meno di 40 di contributi, non si ottiene la pensione intera. In realtà tutte queste misure conducono ad un attacco complessivo al sistema pensionistico e alla sua distruzione sistematica, soprattutto per i lavoratori più giovani.... i lavoratori del settore privato, che chiedono “Voi avete imposto delle misure di austerità, coinvolgendo il settore pubblico a causa della spirale del debito e del rischio di bancarotta dello stato, ma adesso perchè state attaccando il settore privato?”. Stanno arrivando a trarre ulteriori conclusioni sulla natura della crisi e del sistema che ha prodotto tutto questo. I lavoratori giovani stanno iniziando a capire che potrebbero non ottenere mai una pensione e dovranno lavorare finchè non schiatteranno.Oltre agli attacchi alle pensioni vediamo anche una cosiddetta “riforma” della cassa integrazione. I soldi che i datori di lavoro dovranno pagare sono stati dimezzati, ed è stata introdotta la possibilità di fare questi pagamenti in sei rate.....
Il governo ha firmato un accordo con la Banca Centrale Europea, il Fondo Monetario Internazionale e l’Unione Europea che sancisce che ogni misura richiesta da questi enti al governo greco non necessitano dell’ approvazione del Parlamento. Se il governo approva queste misure allora il Ministero delle Finanze può procedere speditamente con la loro applicazione, mentre al Parlamento viene offerta la possibilità di “discuterle”!.....La borghesia greca non è sicura che sarà in grado di tenere assieme una maggioranza in parlamento per molto tempo per approvare queste misure di austerità. Per esempio ultimamente tre deputati del PASOK si sono rifiutati di votare a favore delle proposte del governo. Sono stati velocemente espulsi dal gruppo parlamentare del PASOK – anche se non dal partito.....Seri commentatori borghesi hanno già evidenziato recentemente che quello che si sta costringendo la Grecia a subire è quasi il massimo di quello che si può chiedere ad un governo democratico. Possiamo quindi chiederci: che tipo di governo può ottenere quello che la borghesia sta chiedendo?......I lavoratori e i giovani greci ricordano ancora cosa ha significato il regime dei colonnelli del periodo 1967-1974. Ogni anno il 17 novembre manifestazioni di massa riempiono le strade delle città greche per ricordare le uccisioni di studenti nel 1973 al Politecnico di Atene, il canto del cigno dell’odiata giunta militare prima che crollasse nel 1974 sotto il peso del movimento di massa......Il rapporto di forza tra le classi si è adesso spostato decisamente a favore della classe lavoratrice. Questo spiega perchè la borghesia greca ha come unica possibilità – almeno per ora – di fare affidamento ai dirigenti del PASOK e dei sindacati. Stanno usando i dirigenti della classe lavoratrice per far ingoiare ai lavoratori la pillola amara dell’ austerità.....In questi giorni in Grecia è diventato pericolo essere un deputato ed apparire in pubblico. Ogni giorno i notiziari raccontano di questo o quel deputato attaccato in un luogo pubblico da persone comuni, per strada. Deputati che appartengono ai due partiti principali, PASOK e ND, non possono uscire per strada liberamente senza che qualcuno li attacchi verbalmente, tanto sono diventati oggetto di odio.......In queste condizioni i borghesi hanno paura che questo governo, quando presenterà le nuove misure di austerità, possa trovare nei deputati del PASOK un’opposizione maggiore di quanto accordato in precedenza. Questo spiega perchè sono giunti ad un accordo con l’ Unione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale sull’applicazione dei provvedimenti di austerità direttamente attraverso il Ministero delle Finanze, bypassando il parlamento......i lavoratori dovranno attraversare molte esperienze, di sconfitte e di vittorie parziali. Il processo non sarà lineare. In questo periodo i lavoratori potrebbero prendere il potere. Si stanno preparando condizioni intollerabili e non c’è altra via che la strada della trasformazione socialista della società. Se comunque i lavoratori non riuscissero a cambiare la società, ad un certo punto si troverebbero in una impasse e i borghesi potrebbero arrivare alla conclusione che il sistema parlamentare democratico che li ha serviti per decenni così bene non è più in grado di garantire loro una forma stabile di governo. Dalle attuali tendenze parlamentari bonapartiste inizieranno a spostarsi verso metodi di governo palesemente bonapartista.... il presidente Manuel Barroso – in precedenza primo ministro del Portogallo. Ha spiegato che la democrazia potrebbe collassare in Paesi come la Grecia, la Spagna ed il Portogallo a meno che non si faccia qualcosa per fronteggiare la crisi del debito....Barroso ha definito quella che i media hanno descritto come “una visione apocalittica in cui i Paesi dell’Europa meridionale colpiti dalla crisi potrebbero essere oggetto di colpi di stato dell’esercito”. Secondo i dirigenti sindacali presenti all’incontro Barroso ha detto: “Guardate, se non portano avanti questi pacchetti di misure di austerità, questi Paesi potrebbero virtualmente sparire nel modo in cui li conosciamo come democrazie. Non hanno scelta, è così”..........Il fatto più significativo indicato dai sondaggi è che rivelano che esiste un crescente numero di persone che non sanno più che votare. La percentuale di coloro che dichiarano di non volere votare per alcuno degli attuali partiti arriva al 30% della popolazione. Ciò dimostra lo scontento che ribolle all’interno della società ,quando i lavoratori comuni vedono il loro tenore di vita ridursi drasticamente e non trovano nessun partito che offra loro un’alternativa credibile.....Fra i giovani la situazione rimane di radicalizzazione. I risultati delle elezioni universitarie del maggio scorso rivelano un considerevole appoggio per la sinistra... Tuttavia non dobbiamo dimenticare che il movimento dei giovani del 2008 è stata un’anticipazione del movimento della classe operaia e dato che le condizioni economiche peggioreranno, una nuova esplosione della gioventù è inevitabile...........Fino ad ora i dirigenti del Pasok sono stati in grado di fare passare i pacchetti di austerità grazie alla mancanza di prospettive da parte dei dirigenti sindacali. Come abbiamo visto, i dirigenti non sono disposti a fare compiere un salto di qualità al movimento, anzi la loro tattica è quella di disorientarlo. Dobbiamo sempre ricordarci che i dirigenti del Pasok sono legati a doppio filo ai vertici sindacali ed hanno bisogno di non recidere questi legami per fare accettare le loro politiche ai lavoratori. Allo stesso tempo, per mantenere questa relazione il governo deve fare qualche concessione, almeno di facciata. Negli ultimi tempi queste concessioni sono venute meno, mentre la pressione da parte della base è stata sempre crescente......c’è un ambiente di rabbia generalizzata fra i lavoratori greci, la quale si è riflessa nelle recenti mobilitazioni e in tutti i sondaggi, ma che si può notare nelle strade delle città greche, nei bar e nei negozi, nei quartieri operai. La risposta della borghesia è stata quella di trovare di “personalizzare” la responsabilità per l’attuale crisi economica. Sono terrorizzati dalle conclusioni rivoluzionarie che molti lavoratori possono cominciare a trarre dalla situazione attuale. Per distogliere l’attenzione dalle cause reali della crisi, vale a dire le contraddizioni del sistema capitalista stesso, i media hanno scavato nel passato, mettendo in rilievo scandali ed episodi di corruzione che risalgono ad 8-10 anni fa che coinvolgevano ministri sia del Pasok che di ND.....Ci possiamo immaginare la rabbia di utanti greci quando vedono venire alla luce tutti questi scandali, dove ex ministri si riempivano le tasche di soldi mentre ai lavoratori vengono fatti ingoiare i tagli allo stato sociale. Il punto è comunque che, mentre tutti questi scandali sono un indicazione del marciume del sistema politico e del capitalismo greco, non sono la causa della crisi, che deve essere cercata nelle contraddizioni del capitalismo in Grecia e a livello internazionale. Nessun capro espiatorio potrà cambiare tutto ciò....La crisi non è dovuta alla corruzione, sebbene i politici greci generalmente siano molto corrotti, ma è dovuta al vero stato dell’economia greca. Sebbene la Grecia è all’interno del mondo capitalista avanzato, rispetto a potenze importanti come la Germania e la Francia è un economia relativamente sottosviluppata. Il problema della borghesia greca non è la sua natura corrotta – quale borghesia non sguazza nella corruzione? – ma nella sua incapacità storica di sviluppare l’economia greca ai livelli richiesti per competere con economie come quella tedesca. L’industria greca è meno sviluppata in termini di capacità produttiva, di livello tecnologico, di produttività del lavoro rispetto ai suoi competitori principali. Ciò è dovuto alla mancanza di investimenti nel corso degli anni da parte della borghesia greca, ed anche al dominio esercitato dalle principali potenze imperialiste in Europa da quando la Grecia si è sviluppata come paese indipendente. La borghesia greca ha i suoi interessi locali ma è anche dominata da borghesie più forti, e così ha assunto una natura parassitaria, basandosi sui finanziamenti statali, sulla corruzione , ecc........La questione è che il programma severo di tagli che deve essere portato avanti richiede che la classe dominante mantenga un controllo di ferro sul sistema politico. Devono stabilizzare l’economia , ma per ottenere questo devono destabilizzare l’intera società e ciò significa mettersi contro la potente classe operaia greca e le sue organizzazioni. La borghesia comprende molto bene che una nuova ondata di scioperi e manifestazioni sarà a un certo punto inevitabile.......La borghesia si sta preparando alla possibile caduta dell'attuale Governo, il quale non sarà in grado di arrivare a fine legislatura, e sta preparando il terreno a qualche sorta di governo di unità nazionale, e Bakoyanni sta cercando di raggruppare le forze per poter appoggiare una mossa del genere.....Come marxisti siamo intervenuti nel dibattito al congresso, sollevando la necessità di un programma e di una politica marxista. Abbiamo spiegato il bisogno di un fronte unico tra Synapsismos e Kke, e di una campagna mirata verso la base del movimento sindacale.
Qui si vede come la borghesia si stia preparando per il prossimo periodo, spingendo per piani di tagli drastici e preparando le proprie carte con una chiara comprensione del fatto che i partiti o le coalizioni che porteranno avanti i piani di austerità necessari al sistema saranno puniti sul fronte elettorale. Mentre la borghesia sta traendo le proprie conclusioni, comunque, i lavoratori non sono da meno. Stanno arrivando alla comprensione del fatto che non c'è da cambiare questo o quel politico, questo o quel provvedimento, ma che è un necessario un radicale cambio di rotta. Hanno dimostrato di essere pronti a lottare. Ora è necessaria una direzione che sia all'altezza di questo compito.

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