da La Stampa del 16/3/09 di marco accossato
Tribunale dei diritti del malato :
cortesia di medici e infermieri, liste d'attesa, disorientamento dei malati nella giungla di percorsi spesso indefiniti. Ecco le tre grandi zone d'ombra della Sanità in Piemonte, oltre ai (veri o presunti) casi di malasanità: «La qualità del sistema sanitario regionale - rivela il bilancio 2008 del Tribunale per i diritti del malato - è nel complesso buona». Ma, secondo le segnalazioni giunte a Cittadinanzattiva negli ultimi dodici mesi, chi chiede aiuto in ospedale, negli ambulatori o a un qualsiasi centro di prenotazione lamenta - soprattutto - la crescita del «cattivo comportamenti degli operatori». Altre segnalazioni riguardano poi il problema dell'assistenza (12,6%), quello dei costi delle, prestazioni (10,9%) e quello dell'accesso alle informazioni (6%), mentre non accennano a diminuire le lamentele sulle dimissioni forzate (3%). «C'è ancora molto da fare», commenta Giuseppe Paletto, vicesegretario di Cittadinanzattiva Piemonte: «Nonostante si stia lavorando nelle strutture sanitarie per aumentare la sicurezza della pratica medica, il sistema degli operatori sembra non credere in questa opportunità, e spesso non modifica la propria routine operativa, finendo' col ripetere errori che sarebbero evitabili». Allo stesso modo, «nonostante l'avvio del Centro di prenotazione unificato, alcune liste di attesa non accennano a diminuire». Anzi: «Per certi versi il cittadino è costretto a una mobilità maggiore all'interno della città, ma anche a doversi recare in provincia per ottenere una prestazione nei tempi dovuti».E' il disorientamento la voce che colpisce maggiormente. Il ritratto del cittadino che emerge dalle rilevazioni del Tribunale per i diritti del malato «è - sintetizza Paletto - quello di un soggetto spesso ancora periferico rispetto all'organizzazione del sistema, costretto a utilizzare parte del proprio tempo per coordinare la tempistica delle prenotazioni, scoprire i luoghi in cui sono disponibili le prestazioni, garantire lo scambio di informazioni fra gli operatori che si prendono cura di lui». Se dunque il problema delle liste d'attesa - rivela il bilancio 2008 di Cittadinanzattiva -rappresenta lo scoglio più evidente nell'accesso alle prestazioni del servizio sanitario (il 65,8% del totale delle segnalazioni), «sarebbe possibile, potenziando la collaborazione con i cittadini attivi, realizzare con costi contenuti o nulli un sensibile miglioramento dei rapporti fra servizi sanitari e cittadini, con un innalzamento del tasso di fiducia reciproca, elemento indispensabile per il buon funzionamento di qualunque servizio». Il Tribunale cita, ma non approfondisce, il problema della maleducazione. Comunicazioni inesistenti o sbrigative continuano a minacciare il fondamentale rapporto di fiducia medico-paziente. Eleonora Artesio, assessore regionale alla Sanità, vedrà soltanto stamattina la relazione del Tribunale per i Diritti del Malato. «Le prime righe dell'indagine - sottolinea però da subito - riconoscono un buon livello generale della nostra Sanità, e questo conferma un dato che già conosciamo: siamo tra le regioni d'Italia che forniscono la maggiore copertura nei livelli essenziali di assistenza». A proposito di erogazione delle singole prestazioni, «il giudizio è positivo». Tuttavia, riconosce l'assessore, i «non riusciamo ancora a dare. l'idea di sistema». Per questo,] annuncia, «intendiamo puntare nel futuro immediato su una j maggiore partecipazione al sistema sanitario, non solo attraverso il volontariato, ma costituendo nelle singole aziende dei comitati di partecipazione dei cittadini».
orso castano : quindi va abbastanza bene , anche se "In città ci si ammala di più per cause legate al disagio (malattie neuropsichiatriche), all’immigrazione (malattie infettive e interruzioni volontarie di gravidanza), all’inquinamento (malattie respiratorie), al fumo (tumori del polmone) e alla posticipazione dell’età al primo figlio (tumori della mammella)" cosi recita il report dell'Asessorato alla Sanita' Regionale del 2006, anche se nessun Distretto di Torino ha elaborato e pubblicato un Piano di Distretto per queste malattie , anche se c'e' qualche tentativo di suicidio o suicidio in piu', anche se i dati sulle malattie (quelli pubblicati ) risalgono al 2006 , (segno che manca un monitoraggio rapido sui ricoveri) , anche se non sappiamo , in maniera aggiornata, quanti e che tipo di farmaci i cittadini consumano.
Ma , ci rassicura il Tribunale per i Diritti del Malato, i problemi maggioro riguardano i presunti errori dei medici , la maleducazione nei servizi, la mancanza di assistenza (cosa vorra' dire?). Stia quindi pure tranquilla l'Artesio, sta governando bene........ !
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