mercoledì 11 marzo 2009

lobby e sanita' (2): Lazio

'Giornali del gruppo per fare lobby e la Regione pagava false prestazioni' Repubblica — 05 febbraio 2009 pagina 12 sezione: POLITICA INTERNA  ROMA - «La pressante influenza, attraverso i mezzi di informazione di loro proprietà, sulle cariche istituzionali della Regione Lazio, Presidente della e assessore alla Sanità»; i vincoli stretti con «il presidente dell' Aiop, associazione italiana ospitalità privata, in realtà il plenipotenziario della Tosinvest per i rapporti con le istituzioni pubbliche». Ma anche i legami con i «funzionari della Regione Lazio e dell' Agenzia sanità pubblica che consentivano di partecipare e organizzare la volontà decisionale della Regione Lazio». Sono i «tre livelli operativi» con i quali gli Angelucci, padre e figlio, e il loro impero Tosinvest era in grado di «assicurarsi l' impunità per il proprio operato assicurandosi informazioni riservate ed esercitare pressioni anche sulle indagini sulle loro attività». Così il gip Roberto Nespeca nelle ottocento pagine di ordinanza di custodia cautelare fotografa il potere del "re" delle cliniche del Lazio. La rete di protezione. «Pur non rivestendo ruoli operativi nella struttura San Raffaele e nel gruppo Tosinvest, esercitando un controllo diretto delle attività aziendali e assicurano al sodalizio una rete di copertura in grado di garantire alla struttura la possibilità di conservare profitti illeciti ( prestazioni non effettuate ma remunerate». Il Gip Nespeca specifica anche i ruoli svolti dagli Angelucci: «Curano le relazioni esterne mettendo a disposizione della struttura sanitaria per dispensare favori per ricoveri e prestazioni diagnostico- strumentali. Consentono rettifiche o smentite con l' utilizzo strumentale dei messi d' informazione di loro proprietà. Esercitano attività di pressante influenza sulle cariche istituzionali della Regione Lazio con lo scopo di interferire nella fase di regolamentazione normativa, attraverso delibere di giunta o l' emissione di singole determinazioni ed evitano o attenuano le attività della Regione per il contenimento della spesa sanitaria». Le pressioni su Marrazzo. Il 17 settembre 2007 Angelucci senior parla con Mauro Casanatta, presidente regionale dell' Aiop: «Mauro, ho visto adesso Piero (Marrazzo) che ha incontrato prima Lionello Cosentino. Ahoo, queste cose non le dire... Allora, mi ha detto questo Piero: "Guarda Tonino, so come sta la situazione, so cosa state preparando (protesta stampa contro l' ex assessore alla Sanità Augusto Battaglia) e avete ragione. Cosa vi devo dire... Allora lui ( Marrazzo) sarebbe disposto a fare un tavolo e a incontrarci mercoledì stesso. Mettiamo tutto sulla bilancia e facciamo un protocollo valido fino al 2010. In effetti è quello che volevamo noi». Casanatta risponde: «Certo. Angelucci: Alla fine però mi ha detto 'a Tonì io sto facendo quadro con Lionello Consentino, in questa maniera mi posso muovere come posso perché finora se il Pd sta dietro ad Augusto Battaglia, io che te posso fa' ?». Il figlio del procuratore. «La Tosinvest ha adottato una strategia tesa ad ottenere il massimo profitto economico e suscita un indubbio timore reverenziale nei confronti dei funzionari - accusa ancora il gip - I vertici del sodalizio si dimostrano consapevoli di poter superare qualunque ostacolo, così come nel caso dei sequestri delle cartelle cliniche presso il San Raffaele. I proprietari della Tosinvest avvicinano il figlio del procuratore di Velletri, Rinaldo Mazzetti che lavora presso una struttura del gruppo per poter influenzare le indagini in corso». I funzionari complici. Tra le ottocento pagine dell' ordinanza, sono molte le intercettazioni che riguardano i legami tra le cliniche Angelucci e funzionari dell' Asl RM H e della Regione. Fabio Passafiume, responsabile del settore di controllo dell' Asl RH spiega al suo interlocutore:«I ricoveri riguardavano patologie finte e le impegnative fanno ridere». Maurizio Iacono, responsabile dell' area accreditamenti nel parlare della clinica San Raffale spiega: «lo sappiamo bene che tarrocano le cartelle». In un' altra telefonata Antonio Vallone, ad della Tosinvest commenta: «Bisogna crescere questi sono gli obiettivi». Il manager Asl e l' ispezione. Il 6 settembre 20o7 Antonio Angelucci parla con Luciano Mingiacchi, manager della Asl RmH: «Senti una cosa, sono arrivati i Nas da noi, fanno un' ispezione. Un atto dovuto, però mi sono meravigliato. C' è qualcosa che non funziona. Allora cominciamo a predere carta e penna denunciamo tutto alla Procura. Strano è che tu mi fai una lettera dove mi contesti una serie di cose, mi sembra antipatico. Non pensi che occorre un chiarimento?». Il titolo su Libero. Il 22-11-07 Angelucci padred parla con Battaglia che si lamenta di un titolo su Libero. Subito dopo Angelucci chiama il vice direttore di Libero e chiede spiegazioni. - (m.b. e c.p.)

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