giovedì 12 marzo 2009

a proposito di un assassinio a Torino

 del 12/3/09

"Dovevano darmi l'auto" Il ladro assassino si difende di Meo Ponte "Non date la colpa a me, dovevano darmi la macchina". Si difende così Antonio Olivieri, 43 anni, l'uomo che ieri ha ucciso il prorietario dell'auto che stava tentando di rubare, riducendo poi in fin di vita la figlia. E' accaduto a Torino, in via Monte Rosa, nel popolare quartiere di Barriera di Milano. "Dovevano lasciarmi stare - ha raccontato in cella - l'ho fatto perché sono inseguito dalla mafia e dalla camorra. E anche dai marocchini" ................Il sottufficiale però aveva notato il coltello (un Opinel con una lama di almeno venti centimetri) spuntargli dal taschino della felpa, lo aveva distratto ed era riuscito a disarmarlo. Poi, dopo averlo denunciato per porto abusivo di arma da taglio, aveva chiamato un´ambulanza dicendo agli infermieri: «È tutto tagliato, ma fategli anche una visita psichiatrica approfondita perché è completamente fuori». Sull´ambulanza però Antonio Olivieri era stato in silenzio. E al pronto soccorso era parso un agnellino. Come quando vigili e carabinieri lo portano in carcere e lui si volta e dice: «Ora sono al sicuro»

del 12/3/09

"Mio fratello, vittima di sottovalutazioni"  di Federica Cravero Penso anche sia difficile prevedere un raptus, ma non per chi conosce bene una persona: ho letto che a quell´uomo dovevano nascondere i coltelli Fosse deceduto in un incidente stradale o per un malore ci sarebbe solo il dolore: invece qui c´è lo sgomento e la rabbia per una morte tanto assurda  «C'è stata un'enorme sottovalutazione del problema. In due posti non sono riusciti a fermare una persona di quel tipo. Ma so anche che è difficile leggere nella mente di una persona cosa sta per fare. .................. Un gesto imprevedibile, dunque? «No, questo no. Chi lo conosceva bene, la sua famiglia, ha delle responsabilità. Un conto è chi lo vedeva per la prima volta, un altro chi lo frequentava. Ho letto che dovevano nascondergli i coltelli. Va bene che è difficile denunciare un parente ma, per la miseria, a nessuno è venuto in mente di segnalare la pericolosità di quest'uomo? Che sia uno squilibrato non lo giustifica. Nel Medioevo si esagerava a imprigionare qualcuno sulla base solo di un sospetto, ma in questo caso un po' più di prudenza avrebbe salvato una vita».

orso castano: una breve riflessione, esiste un sistema di rilevazione sanitario in grado di intercettare chi soffre di disturbi cosi' gravi (almeno cosi' sembra suggerire il comportamento dell'assassino) ? Se esiste , perche' non ha funzionato ?  quante altre volte non ha funzionato? fino a che punto e' responsabile la famiglia?  i servizi territoriali per la salute  mentale ed i medici di famiglia sono in grado di prevenire simili episodi? fino a che punto si interrogano su quest'ultimo problema?

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